Una serata del puffo. Non ho vissuto il prepartita. Sono andata a vedermi i Puffi al cinema, oggi, per di più in 3d. Mi sono persa il calcio d’inizio, ripiegata su me stessa. Non ci ho creduto neppure per un attimo. Ho tradito. Certe volte uno si punisce così e poi non ce n’è per nessuno. Non c’è trippa per gatti, insomma, soprattutto stasera, si mangiano tutto a Verona. Io ci ho sempre creduto in Walter, continuo a crederci, per questo mi dispiace un po’. Perché domani gli daranno tutti addosso, anche se il turn over era necessario. È vero, non si può sperimentare in una partita così: le bestie, più sono nere, e più vanno incornate con forza e decisione, con carattere, determinazione, tutte cose che in campo non sono entrate neppure per un attimo e non certo per colpa di Mazzarri. E non si può neppure crocifiggere Fideleff, che in quanto a presenza e stile , prima di quella puffata megagalattica, mi era sembrato più biondo e solido che mai. Perciò io non me la sento di dare addosso a Mazzarri. Maledetto chi molla adesso. Mi segno tutte le critiche in grassetto e torno a tormentarvi. C’erano anche i migliori in campo, quando si è chiusa la partita, poco fa. Inler è stato inguardabile, Maggio ha reso un inferno la fascia che ha colorato fino a tre giorni fa. Perciò piantiamola di juventineggiare e guardiamo alla prossima. Vivaiddio si gioca tra tre giorni un’altra volta. Non si può scrivere solo quando si vince. Si scrive sempre e si tifa sempre. Sennò andiamo tutti a tifare Juve, che è meglio. Ecco, inizio a parlare come i puffi. Ma non sono blu, dentro resto azzurra. E mazzarriana a vita. Una giornata storta capita a chiunque, persino al miglior allenatore del mondo. Mi dispiace solo che oggi si sono sciolti i REM. Ah, e stasera mi sta pure antipatico Bob Dylan. Vai a capire perché. E Forza Napoli. Sempre.
di Ilaria Puglia
Ero a vedere i puffi e la serata era già segnata
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