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Splendido splendente: Cavani, Cavani, Cavani

Tripletta per stendere il Milan (3-1). Tre triplette l’anno scorso. Il Matador si ripete. Il Cavani è tornato.

Splendido splendente: Cavani, Cavani, Cavani

Splendido splendente. Cavani, Cavani, Cavani. Una stella filante nel cielo notturno di Fuorigrotta. Tripletta per stendere il Milan (3-1). Tre triplette l’anno scorso. Il Matador si ripete. Il Matador è tornato. Il gol di Manchester e le tre volée contro il Milan. Sensazionale la partita di Maggio. Decisiva la parata di De Sanctis sul 2-1. Gode Mazzarri come un riccio (dice così quando vince). Aveva di fronte “Acciuga” Allegri che non aveva mai battuto in cinque confronti. Ma c’è sempre una prima volta. Il Napoli vola in testa con Juve, Udinese e Cagliari a punteggio pieno dopo due partite e col migliore attacco (sei gol). Il Matador capocannoniere come Giovinco.

Il Milan dei due “scippi” dell’anno scorso, determinanti per lo scudetto, stavolta paga pegno con le assenze di Ibrahimovic, Gattuso, Robinho, Boateng, Ambrosini. Il Napoli recupera invece Lavezzi e il suo tallone di Achille (unfiltrazione prima della partita). Si vola: +5 su Milan, Roma e Inter. Squassa il San Paolo il possente coro finale dei tifosi, oj vita, oj vita mia.

Vince in rimonta il Napoli apparentemente gelato dal gol di Aquilani (11’) su assist di Cassano. Il Milan gioca lento, il Napoli si abbassa e aspetta di infilare lo spadino del Matador nel cuore della difesa rossonera. Il Milan sostituisce Zambrotta con Bonera, tiene Seedorf in mediana e piazza Aquilani trequartista dietro Pato e Cassano. Ma il Milan fa inutile possesso-palla, mentre il Napoli è elettrico non appena va all’assalto. C’è Lavezzi, ma soprattutto c’è Cavani che anticipa il miracolo di San Gennaro. E’ una notte di sogno.

Il Napoli vince la prima prova con una “grande” cancellando le esitazioni dell’anno scorso. E’ un Napoli che ha energie, convinzione, gioco. Maggio sulla fascia destra è inarrestabile. Corre e corre. Difende e attacca. Il Napoli esita nelle marcature di Aquilani e Van Bommel. Né Inler né Gargano prendono le misure ai due rossoneri. Aquilani (11’) segna di testa (Cannavaro non chiude) sul cross di Cassano (che ha la meglio su Dossena). Ma il Napoli acciuffa presto il pareggio. Punizione di Lavezzi, Maggio nel mucchio si alza più di tutti e appoggia a Cavani che insacca al volo di destro (13’). Il Napoli si rimette subito in gioco. Inler ha qualche difficoltà nei contrasti, Gargano tarda ad entrare in partita, Hamsik si prodiga a centrocampo ma non illumina il gioco. E però, sul pari, il Napoli viene fuori alla grande. Quando si distende in contropiede, spezzando il merletto rossonero, è irresistibile.

Inler ferma Pato e Gargano se ne va in verticale al centro (come Maggio a Manchester). Semina Van Bommel e serve Cavani che insacca (36’). Sorpasso. Il Milan è sotto scacco. Sul piano fisico, gli azzurri travolgono i rossoneri. Giunge opportuno il gran salvataggio di De Sanctis su Aquilani (38’) a protezione del 2-1. Il Milan non produrrà altri pericoli. Troppo lento e con molti giocatori in ombra (Van Bommel, lo stesso Seedorf, Cassano tranne qualche cross). Abate insidia la fascia di Dossena e Aronica dove si insinuano anche Cassano e Nocerino. Ma in area azzurra non si passa. Gargano sale di giri, Inler è una sicurezza, Cavani è sempre in agguato e il Pocho accenna alle accelerazioni che fanno soffrire la difesa milanista.

Il Napoli è più aggressivo nella ripresa, ormai sicuro di avere in pugno il match. E Cavani scaglia la terza saetta (51’). Sulla respinta corta della difesa rossonera (cross di Lavezzi), il Matador si avventa al volo di sinistro. Il pallone per poco non sfonda la rete.

Sul 3-1 il Milan è addomesticato. Non ha energie e gioco per rimontare. Si lamenta il Milan (giustamente) per un braccio in area di Cannavaro (55’) su un cross di Nocerino. Ma poi Nesta (61’ fallo di reazione su Aronica) si risparmia il “rosso” diretto. Il possesso-palla è sempre del Milan, ma chiudono bene Cannavaro e Aronica. Campagnaro infila un’altra concrea partita. Tenta Allegri di scuotere la squadra con gli inserimenti di Antonini (65’ per Bonera) ed Emanuelson (65’ per Van Bommel). Ma lo spartito della gara non cambia. C’è anche Dzemaili per Hamsik (64’): non era in gran serata Marekiaro.

Il Milan gioca da grande squadra tenendo la palla, ma è una bella addormentata nel bosco, sempre in difficoltà se il Napoli si sgancia. Entra il giovanissimo El Shaarawi per Aquilani (77’) e si fa notare per qualche bella giocata. Mazzarri ritocca il Napoli: 78’ Zuniga per Dossena, 81’ Pandev per Lavezzi. Pato manda alta una ghiotta palla-gol (71’).

Mazzarri si lamenta. Non gli è piaciuta la partenza del Napoli. Troppo bassa la squadra, troppo spazio alla manovra del Milan all’origine. Ma poi la squadra si è scossa. Successo ineccepibile. Milan stracciato per velocità, intensità, convinzione. Si rigioca mercoledì, a Verona col Chievo. Vietato sognare? E perché? Il Napoli è lassù. E’ da scudetto? Vedremo.

 

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