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L’Inter stecca la prima,
vita nuova per la Juve

Stecca l’Inter tutta straniera (in partenza 5 argentini, 3 brasiliani, un serbo, un giapponese, un uruguayano) sul campo del Palermo (3-4). La squadra nerazzurra non ha ancora assimilato il 3-4-3 di Gasperini. In difesa, difficoltà per Lucio spostato da centrale a destra e nella sua zona imperversano Miccoli e Balzaretti. Reggono Samuel e soprattutto Zanetti, imbattibile nell’uno contro uno. Gli esterni di centrocampo (Jonathan e Nagatomo) spingono poco, preoccupati di proteggere la difesa sulla fasce. Disastroso il debutto di Zarate, sostituito da Sneijder (34’). Ed è Sneijder a scuotere l’Inter che nella prima mezz’ora non vede palla per l’aggressività del Palermo. L’Inter va casualmente in vantaggio con Milito (33’) che devia in gol un tiro fuori bersaglio di Stankovic.

Il Palermo, che stava giocando decisamente meglio, non si abbatte. C’è un Miccoli strepitoso (due gol e un assist vincente), un Hernandez in grande spolvero, un Balzaretti prorompente. Per tre volte il Palermo recupera il risultato sino alla volata finale.

E’ Miccoli a siglare l’1-1 al 48’. Ma l’Inter si riporta in vantaggio con Milito su rigore (51’). Il match non dà respiro. Si gioca a ritmi elevati con continui cambiamenti di fronte. La difesa interista viene a trovarsi spesso in inferiorità numerica. E’ di Hernandez (assist di Miccoli) il 2-2 al 54’. Ed è una fantastica punizione di Miccoli (85’) a portare avanti il Palermo.

Il finale è ricco di scosse. Pinilla sigla il 4-2 (88’) e sembra finita. Invece no. Un gran gol di Forlan (91’) rimette in discussione il risultato. Forlan ha giocato un primo tempo magnifico, a tutto campo (come il suo connazionale Cavani nel Napoli), è calato nella ripresa, ma ha avuto guizzi finali sino alla rete. E qui la partita rimaneva inchiodata sulla vittoria del Palermo, guidata dal tecnico della Primavera, Eros Mangia, dopo l’esonero di Pioli.

Palermo ardimentoso, nuovo per sei undicesimi. Ma ha lottato con cuore e determinazione. Per Gasperini grossi problemi. Non potrà più rinunciare a Sneijder e, nonostante i due gol di Milito, non potrà lasciare in panchina Pazzini.

Torna la razza padrona. La Juventus sbriciola il Parma (4-1) e lancia la sfida-scudetto. Una squadra rinnovata nello spirito, aggressiva, sicura, pilotata da Pirlo e Del Piero, due play che non temono confronti, e con una “rosa” di primo piano. Se la Juve vola con Napoli (3-1 a Cesena) e Udinese (2-0 a Lecce), ma anche la Fiorentina ha debuttato vincendo (2-0 al Bologna), crolla la Roma “americana” di Luis Enrique, battuta in casa dal Cagliari (1-2). Il Milan parte rallentando (2-2 con la Lazio), ma aveva di fronte l’avversario più forte.

Questi i primi responsi del campionato. Cominciano bene le neo-promosse, tutte impegnate fuori e tutte imbattute: Siena 0-0 a Catania, Atalanta 2-2 sul campo del Genoa, Novara 2-2 a Verona contro il Chievo.

Stadio nuovo, vita nuova. La Juve sbriciola un Parma dall’attacco evanescente (Pellè prima punta, Giovinco suggeritore) che bada soprattutto a contenere la furia bianconera. Ci riesce nel primo tempo (0-1 Lichtsteiner al 16). Cede nella ripresa (58’ Pepe, 73’ Vidal, 83’ Marchisio). Due assist vincenti di Pirlo, uno di Del Piero. Restano all’asciutto le punte (Matri e poi Vucinic), ma si inseriscono i centrocampisti. Grandissima prova di Pepe. La Juve della nuova formula (4-2-4) mantiene bloccata la difesa (Barzagli preferito a Bonucci) assistita dai rientri degli esterni d’attacco Pepe e Giaccherini e dal generoso contributo di Del Piero. Così la Juve è una squadra compatta, mai sbilanciata nonostante i quattro attaccanti sulla carta. Pirlo domina in lungo e in largo. Di Giovinco su rigore (91’) il gol del Parma. Stramazza la Roma all’Olimpico. Un Cagliari ordinato si difende molto bene contro le manovre lente dei giallorossi. Il tiqui-taca di Luis Enrique (scuola Barcellona) se non è veloce produce niente. Cagliari molto più pratico e vicino al gol già nel primo tempo (43’ traversa di Biondini). Il gioco della Roma è stucchevole. Il Cagliari colpisce con Conti (68’) e raddoppia con il 23enne olandese El Kabir (93’). Inutile il gol di De Rossi alla fine del recupero (95’).

Nella Roma falliscono gli attaccanti, da Osvaldo a Bojan, mentre Totti è ben controllato, però anche poco ispirato sui calci piazzati. Assicurano più peso in avanti Borriello e Borini entrati nel finale al posto di Bojan e Osvaldo. La Roma gioca in dieci gli ultimi venti minuti (espulsione troppo fiscale per Josè Angel, il migliore della squadra giallorossa).

Mezza frenata del Milan contro la Lazio. Un punto guadagnato perché i campioni d’Italia rimontano i gol di Klose e Cissè con Ibrahimoic e Cassano. Protagonista del match Fantantonio autore dell’assist a Ibra, di un gol e di un palo. Milan solido, ma poco veloce. Pareggio equo. La Lazio dilapida il doppio vantaggio con gli errori di Zauri che dà via libera alla rimonta milanista.

Debutta alla grande il Napoli vincendo a Cesena (3’ Lavezzi, 24’ Guana, 67’ Campagnaro, 87’ Hamsik) giocando in superiorità numerica nel secondo tempo (55’ espulso Benalouane). Nella ripresa la supremazia degli azzurri è stata schiacciante con quattro attaccanti (Lavezzi, Pandev, Cavani, Hamsik). Qualche disorientamento in difesa preoccupa per la trasferta di mercoledì a Manchester per la Champions.

L’Udinese si rifonda dopo le cessioni di Sanchez, Inler e Zapata e resta ugualmente una squadra di grandi possibilità. A Lecce, in evidenza Gabriel Torje, 22 anni, definito il Messi di Romania. Di Natale già a segno (16’) dopo il fulmineo vantaggio col difensore Basta (2’).

Vince la Fiorentina sul Bologna (20’ Gilardino, 47’ Cerci) senza trovare grossa opposizione. Di Vaio a secco fra i cannonieri della passata stagione (come Cavani, Matri e Totti).

Si fanno onore le neopromosse. L’Atalanta (con gli ex napoletani Cigarini e Denis) mette paura al Genoa con una doppietta del 24enne argentino Moralez (8’ e 43’). Il Genoa, rivoluzionato ancora una volta, recupera il pareggio con Mesto (55’) dopo il gol di Veloso (6’).

Debutta bene anche il Novara pareggiando a Verona e giocando meglio nel secondo tempo. In vantaggio il Chievo con Pellissier (5’) e Thereau (24’). Rimonta piemontese con Marianini (28’) e Paci (85’). Chievo in dieci negli ultimi venti minuti per l’espulsione di Sardo.

Cominciano le coppe. Martedì Barcellona-Milan, mercoledì Manchester City-Napoli e Inter-Trabzonspor per la Champions. Giovedì la Lazio contro i romeni dl Vaslui e l’Udinese col Rennes per l’Europa League. Il campionato riprenderà con due incontri di cartello: sabato Inter-Roma e domenica Napoli-Milan.
Mimmo Carratelli

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