Sembrerà un po’ lunare, ma io mi vorrei soffermare su un altro aspetto della partita Chievo-Napoli. Anche perché direi che sul Napolista sono state sviscerate anche le virgole del pensiero di Mazzarri. E cioè: era un po’ che non assistevo a una partita così brutta. Già l’approccio non è stato dei più felici. Sky, come una tv privata di quart’ordine, dava spazio a un signore piuttosto corpulento coi baffi che in un italiano approssimativo con accento anglosassone declinava le scommesse Sky. Mah.
E vabbè. Poi quelle inquadrature tristi dall’interno dello spogliatoio, quindi uno stadio semivuoto. Mamma mia. Ok, calcio d’inizio, e di fatto per un tempo nessuno che tiri in porta. Uno spettacolo che definire penoso è poco. Come ha detto donna Francesca l’arbitro si era annoiato a tal punto da fischiare prima la fine del primo tempo.
Ripresa. Squadre un po’ più sfilacciate, ma cambia poco. Finché il Chievo non cambia ed entra in campo Horst Hrubesh, mitico centravanti tedesco, al secolo (questo) Davide Moscardelli. Che si presenta con un destro da fuori area che rimbalza pericolosamente di fronte a De Sanctis. Ma il buon Horst, non pago, mette prima a segno la rete del vantaggio e poi punta dritto l’incrocio con un tiraccio dei suoi. E sempre con quella sua faccia da calciatore di una volta, poco patinato, persino un po’ sovrappeso. E mentre noi annaspiamo senza produrre uno straccio d’occasione, sento quel triplice fischio porre fine all’orrore estetico.
Vabbè sono incazzato nero ma, detto tra noi, non facciamo drammi.
Massimiliano Gallo
Un orrore di partita, poi è spuntato Horst Hrubesh
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