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Un passo indietro, ma nessun dramma. Una domanda: perché Inler è così nervoso?

Zuniga e De Sanctis migliori in campo. Già questo dovrebbe spiegare l’origine dello 0 a 0 di ieri sera a Fuorigrotta. Un primo tempo consegnato letteralmente ad un’ottima Fiorentina che non è riuscita a segnare solo perché San Morgan ci ha messo un paio di guantoni miracolosi, mentre la nostra parvenza di manovra è risultata soporifera e prevedibile, riuscendo ad essere pericolosa solo in una occasione con Cavani innescato da Lavezzi in seguito ad una punizione.  Nella seconda frazione invece, s’è cercato di scardinare la difesa viola con più cuore, un maggiore possesso di palla ed una ricerca più assidua degli esterni, specie dal lato del colombiano, ma che non ha sortito gli effetti desiderati perché l’area fiorentina sembrava affetta da un strano virus che ci ha tenuti lontano. Mi è sembrato il remake dell’anno scorso. Lo stesso deludente e lento pareggio a reti bianche. Purtroppo, quando le squadre avversarie, ben organizzate come quella toscana, propongono un assetto così difensivo, nove uomini dietro la linea della palla e un metro e mezzo di spazio tra difesa e centrocampo, solo un episodio geniale, un errore del singolo o una botta di fortuna avrebbero potuto regalarci l’urlo e magari i tre punti. Ciò non è accaduto, anche se lo zio Walter le ha provate tutte, inserendo nel finale addirittura 4 punte. C’erano anche un paio di rigori non concessi ma, onestamente, non avremmo meritato di vincere. La verità è che se i tre tenori non girano, queste partite non le vinci. E se a questo ci aggiungiamo una condizione non impeccabile di chi dovrebbe rifornirli, ecco che si rischia anche di buscarle. L’unico dei tre che ha provato, con qualche sporadico guizzo a risolvere la situazione, è stato Lavezzi, ma, stavolta, ancora con i postumi del recente infortunio, non è stato il solito trascinatore che scombussola le difese seppur schierate a riccio. Vederlo costantemente venire dietro il centrocampo a recuperar palloni giocabili, mi ha fatto tornare all’anno scorso, quando si diceva che il centrocampo non aveva qualità. Infatti è stato sostituito negli ultimi minuti, cosa che è capitata raramente, se non quando eravamo in vantaggio. Hamsik è stato l’ombra di se stesso. Svogliato, impreciso, nervoso e a tratti irritante. Gli si imputa che nelle partite importanti gli venga il braccino o il piedino e si nasconda. Ieri no, ieri è stato capace di sbagliare l’impossibile, anche gli appoggi elementari, quelli che non sbaglierebbe nemmeno il cognato. E infine Cavani, la controfigura del maestoso e potente supereroe ammirato una settimana fa. L’ho visto più nei ripiegamenti difensivi, che in area di rigore.

Inler invece, ha giocato solo nella ripresa. Difatti nel primo tempo è rimasto negli spogliatoi, beccandosi comunque l’ennesima ammonizione. E a proposito di questo, qualcuno mi ha fatto notare che lo svizzero, nel corso della passata stagione, sia incorso in pochi cartellini gialli e di una espulsione. Con ieri invece, ne ha già raggiunte 3 su 4 gare. Avrà bisogno di una camomilla? Camomilla che invece è indigesta al buon Camilo. Unico che per tutta la gara ha cercato di sfondare e creare la superiorità numerica, mai sfruttata. Ottimo anche il sorprendente Aronica e Gargano che, seppur con l’atavico problema del piede sbilenco, non si è risparmiato sino al novantesimo. Da rivedere certamente Fidel che col tempo e pazienza potrà solamente migliorare.

E’chiaro che si è fatto un passo indietro rispetto ai fasti di una settimana fa, sia a livello di gioco che mentalmente. Ma, considerando il momento, non credo che ci sia da allarmarsi più di tanto. Sento che si sta creando un clima troppo negativo e depressivo. Per radio, su giornali e sul web, sento parlare troppo di scudetto e di aspettative come se fossimo il Barcellona o il Real e che per vincere si devono strapazzare gli avversari ogni domenica. Le pressioni aumentano a dismisura e non vorrei che le eccessive e sproporzionate critiche ci inabissino quando ancora siamo tutti ai nastri di partenza. Mi consola però, che si stanno dicendo le stesse identiche cose dello scorso brutto inizio campionato e poi tutti sappiamo com’è andato a finire. Calma, la stagione è appena iniziata, le altre squadre zoppicano, e certamente gli azzurri si riprenderanno presto. Sta di fatto che, viste le condizioni della maggior parte dei nostri calciatori, al posto dello zio Walter, ieri io avrei schierato la primavera.

Sotto con la musichetta ora.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.

Gianluigi Trapani

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