Insomma, Cagliari. Terra inopinatamente diventata ostile. Accadde qualche anno fa, credo tre, quando il presidente Cellino ci apostrofò, se non ricordo male, napoletani di merda. La rivalità cominciò lì. Con Reja in panchina. In quella maledetta partita in cui andammo in vantaggio con Hamsik e poi prendemmo due gol nel recupero. In una recente intervista Daniele Conti ha detto che quello fu il suo gol più importante. Il Cagliari era in fondo alla classifica e da lì cominciò la risalita dei rossoblù verso la salvezza. Ma nacque un’antipatia profonda che Napoli e Cagliari, secondo me, non dovrebbero avere.
Due anni fa stavamo subendo un’altra rimonta da star male, addirittura da 0-2 a 3-2, ma ci salvò Bogliacino all’ultimo secondo, con Lavezzi che esultò dal tunnel per gli spogliatoi: era stato espulso per aver tirato una pallonata ad Allegri che faceva il furbetto. Ma l’anno scorso lo stesso Pocho coronò il sogno di ogni tifoso, con un gol all’ultimo secondo in contropiede nato da un calcio d’angolo per loro.
Cagliari, quindi. Campo difficile. Dovremmo vincere, ovviamente. Loro non sono una squadra comoda, soprattutto a centrocampo. Ma se ci stiamo con la testa, almeno ce la giochiamo. Spero in una grande prestazione di Marek, in una partita di personalità, condotta col piglio della squadra consapevole.
Massimiliano Gallo
A Cagliari vorrei vedere un grande Hamsik
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