ilNapolista

Caro Mazzarri, sgonfia il tuo enorme ego

A questo punto, secondo me, è necessario che qualcuno lo dica: “Caro Mazzarri fermati, sgonfia il tuo enorme ego”. Ecco l’ho detto. Il nostro tecnico dà la sensazione di avere un delirio di onnipotenza, di considerarsi un Re Mida della panchina. Non pago della figuraccia di Verona con il Chievo, dove il turn over ha decretato che la Champions è l’oppio dei popoli a danno del campionato, Mazzarri ha creduto che Santana diventasse d’oro incastrandolo in mediana accanto a Inler. Un abbaglio distruttivo, che ha trasfigurato il modesto Ricchiuti in un fuoriclasse che ci ha condannato alla terza sconfitta in nove partite. Un po’ troppo per puntare in alto, come ha notato Sconcerti sul Corriere della Sera. Non è questione di avercela con Walter, chiamiamolo per nome sgombrando il campo da ogni equivoco. Certo la scorsa stagione ha fatto il furbetto per offrirsi alla Juve, ma quella è acqua passata e la sua decisione di rimanere si è rivelata vincente. Il vero problema è che si è montato la testa. E la questione Santana ne è il paradigma. La presunzione di lasciare fuori Dzemaili (in merito mi associo a Corbo su Repubblica: rientrato da poco è già stanco, possibile?) e inventarsi mediano il povero trequartista è stata un autogol decisivo. Ho visto la partita in tv con mio fratello, che non tifa Napoli. Lui, però, da osservatore più distaccato all’entrata fatidica e “ignorante” di Santana su Ricchiuti, seguita dal cartellino rosso, ha esclamato: “Una cosa del genere (Santana mediano, ndr) non l’avrebbero osata nemmeno Capello o Lippi. Così come Capello e Lippi sono sempre stati prudenti con il turn over”. E’ da qualche mese che seguo preoccupato l’evoluzione psicologica di Walter. Mi colpì la sera magica della trasferta di Manchester. Tanti elogi dallo studio e l’inevitabile parallelo con l’odioso Mancini. Lui rispose tra il vendicativo e l’arrogante: “Facile vincere con squadre come l’Inter, io ho dimostrato quello che valgo con la Reggina”. Un altro assaggio è più recente, nel dopo-partita con l’Udinese, sempre su Sky: Walter era il quinto nella scaletta dei collegamenti, si è stufato di aspettare e se n’è andato senza parlare. Come a dire: batto la capolista e non sono il primo a parlare? La sopravvalutazione del suo ego è poi direttamente proporzionale all’inclinazione al piagnonismo. Le critiche all’arbitro di Napoli-Catania mi sembrano francamente eccessive e fuori luogo. No, non abbiamo perso per l’arbitro. Abbiamo perso perché la formazione era sbagliata (e a me Fideleff fa tremare, ha fatto un paio di errori potenzialmente devastanti). Bisognerebbe completare il quadro con le critiche a DeLa per la preferenza alla Champions e la campagna acquisti per il turn over che “non ha pesato”, per citare di nuovo Sconcerti. Ma questo problema l’ho già affrontato e mi ripeterei senza aggiungere nulla di nuovo. Anzi, sì. Prima o poi rivedremo Insigne con la maglia azzurra, ma non capisco cosa abbia Chavez più di lui. E ora facciamoci stordire dalla musichetta della Champions. Non ci resta che questo. Applicando la ragione al calcio, esercizio non facile, direi che la cosa migliore sarebbe quella di classificarci terzi nel girone di CL per poi andare in Europa League, forse l’unico obiettivo realistico a portata di mano. Fabrizio d’Esposito

ilnapolista © riproduzione riservata