L’ho detto a Ilaria, per telefono. Io ci credo. Ne sono convinto. Sarà la partita della vita. Metteremo paura al Manchester. Saremo un uragano. Loro sono forti, più forti. Ma all’andata abbiamo resistito e poi siamo usciti in modo prepotente. Loro erano già fuori dalla Champions prima che Aguero segnasse in pieno recupero al Villarreal.
Arriveranno sicuri di sé. Ma noi non ci faremo intimidire. E poi, scusate, dovrà pur esserci un vantaggio nel privilegiare la Champions al campionato, no? Ecco, il vantaggio sarà quello di giocare alla morte. Ma non alla garibaldina. Io sento che Edinson non tradirà. Così come Marek. Lo sento. Le partite così le senti nel sangue. Nella gambe. Nel cervello. Non c’è nemmeno bisogno di parlare. Sembra quasi che ti muova lentamente, in realtà segui un percorso che è solo tuo. Hai un appuntamento e qualcuno ti conduce per mano. Senza andare fuori giri.
Ce la giocheremo. E sono certo che il San Paolo emetterà quel suono sordo che tanta paura mise a Maurizio Crosetti, inviato diRepubblica. Stasera, d’improvviso, il Napoli ricorderà la lezione. D’incanto, come accadeva quando si andava a fare gli esami. Un istante prima avevi il vuoto nella mente e poi una volta lì le parole uscivano da sole. Un po’ come le canzoni di Vasco.
Ci sei, Napoli, lo so. Lo sento.
Massimiliano Gallo
Notte prima degli esami. Ma tu, Napoli, ci sei, lo sento
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