Medio con tutti, mio figlio compreso, sono moderato nel dna ma confesso che sul tifo calcistico mi riconosco pochissima democrazia. Dico sempre che è un bene talmente prezioso, la democrazia, che va concesso con parsimonia e non a tutti (circoscrivo questa affermazione al calcio, sia chiaro). NON SOPPORTO I NAPOLETANI CHE TIFANO PER ALTRE SQUADRE. Troppo facile tifare per Milan e Inter. Della Juventus nun ne parlammo proprio, sul tema ho subito la mia prima censura sul napolista (censura giusta, analizzata col senno di poi). Stamattina, al bosco di Capodimonte, ho incontrato l’amico psichiatra Paolo, che qualche napolista conosce, con i figli. Paolo è un grandissimo amico mio, gli voglio bene come a una sorella (lo prendo sempre in giro così) ma non gli perdono una cosa: tifa Inter. I due figli di Paolo, grandissimi amici del Pedersoli junior, purtroppo hanno contratto la stessa malattia: sono nerazzurri pure loro. A prescindere dagli aspetti penali di quanto accaduto, e che mi riservo di presentare un esposto al tribunale per i minori per plagio, circonvenzione di minori e quant’altro, l’amico Paolo mi ha detto: “Stasera e martedì uscirete ridimensionati, finalmente”. Uscirete? Uscirete? Paolè, ma tu sulla carte d’identità hai il mio stesso dato anagrafico: nato a Napoli. Vi risparmio tutto quello che gli ho replicato, ivi compreso il posto in classifica attuale dell’Inter. Chiedo ai calciatori del Napoli di vincere, stasera con la Lazio e martedì con il Manchester City e di dedicare la vittoria a tutti i napoletani che tifano per altre squadre. Ai quali consiglio di farsi curare da uno psichiatra. Che non sia il buon Paolo, ovviamente.
Giuseppe Pedersoli
Lazio e City, voglio una doppietta da dedicare ai Napolitristi
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