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Il Napoli le soluzioni deve trovarle in casa

Campionato fermo, tempo di chiacchiere e nazionali. Balotelli incanta ed è una minaccia nella sfida azzurra al Manchester City. Lavezzi, un gol, salva l’Argentina. Cavani trova un super-portiere cileno che gli sventa quattro palle-gol e una quinta la salvano sulla linea. Vedremo il Matador martedì a Roma in Italia-Uruguay, una super-amichevole. Oggi, la nazionale di Tabarez è fra le più forti al mondo, campione del Sudamerica. Nella sosta, calciomercato continuo. Acquisti probabili, possibili, impossibili al mercato di gennaio. Acquisti per la prossima stagione. In prima linea le “grandi”. Si agitano tutti. Più di tutti si agita il Milan: Borriello, Drogba, Maxi Lopez oggi, Casemiro domani. Sulla difesa che prende troppi gol (quarta peggiore difesa del campionato) non si muove.
La Juve mai contenta punta su Dennis Aogo, terzino sinistro, tedesco di origini nigeriane, ma getta l’occhio dappertutto.
L’Inter non ha ancora deciso come continuare e, soprattutto, come ripartire. Avrebbe preso il centrocampista dell’Arsenal Alex Song. Insegue due giocatori del Porto, Fernando e Guarin.
Vaghe notizie sugli altri fronti, mentre sono già saltate sei panchine. Inevitabile al Cesena (zero vittorie). Positivo il cambio al Bologna (Pioli tre vittorie in cinque partite). Scontato l’avvicendamento al Cagliari da cinque turni senza vittorie. Da scoprire come Delio Rossi scuoterà la Fiorentina dopo Mihajlovic.
Calciomercato Napoli. Circola qualche nome, ma sono i soliti giocatori “prospettici”, nessuna scossa immediata per rinforzare la “rosa” che non regge i due impegni, campionato e Champions, mentre si annuncia la Coppa Italia.
Bigon setaccia il calcio francese (Kondogbia, 18 anni, congolese del Lens, centrocampista mancino; Matuidi, origini angolane, centrocampista roccioso ma anche difensore centrale del Psg) e tiene sotto tiro Yacob, 24 anni, centrocampista argentino (3,8 milioni di euro). Di punte non se ne parla.
Il mercato di gennaio offre poco e nulla. Il Napoli non vi troverà la soluzione ai suoi problemi. Circolano i nomi di centrocampisti di media levatura (Muntari, fischiato a San Siro, ingaggio altissimo, ma potrebbe ripetersi con l’Inter l’operazione-Pandev) e di attaccanti in cerca di riscatto (si dice disponibile Iaquinta, 32 anni).
Più interessante la voce di un possibile “incontro” col sampdoriano Palombo, centrocampista stagionato (30 anni) però di grinta e di inventiva. Se arrivasse, metterà in discussione Inler?
Il Napoli (organico valutato 190 milioni di euro) dovrà fare “in casa” il mercato di riparazione col recupero di quei giocatori (Britos, Donadel, Chavez) che si sono visti poco e niente, con l’inserimento più incisivo di giocatori di valore (Inler), con risposte più rassicuranti (Santana, Mascara, Pandev), col ritorno alla forma migliore di Cavani e Hamsik, mentre Gargano è già pronto al rientro.
Si sono perse le tracce di Jacopo Dezi, 19 anni, elegante esterno di sinistra che a Dimaro aveva dato buoni segnali, paragonato a Marchisio e definito “futura stella del Napoli” da Marek Hamsik.
Bisognerà insistere su Fernandez e “scoprire” meglio Dzemaili. Il Napoli ha margini di miglioramento, ma deve migliorare tutta la “rosa”.
Intanto, Allegri ha selezionato le squadre in corsa per lo scudetto. Sarà un duello Milan-Juve e le sorprese potranno arrivare da Lazio e Udinese. Stop. Il tecnico milanista ha depennato il Napoli che pure, tempo fa, aveva inserito nella corsa per il tricolore.
Il Napoli, con troppi punti persi in nove partite (5 dilapidati in casa, 8 fuori), si è già eliminato da solo?
Siamo a meno di un terzo del campionato e i giochi al vertice non sono ancora chiarissimi. E’ certo che il Napoli deve recuperare e rilanciarsi anche se sta mantenendo il rendimento del terzo posto.
In classifica, la differenza la fa il netto miglioramento dell’Udinese (+7 punti rispetto all’anno scorso). Il resto delle squadre viaggia più o meno alla stessa velocità (molto bassa), escludendo il tonfo dell’Inter (-11).
Il Napoli dovrà sostenere un altro tour de force, sei partite in 18 giorni, una ogni tre, quattro di campionato e due di Champions (fondamentale quella col City il 22 novembre). Alla ripresa, subito chiamato a gettare la maschera.
Napoli-Lazio è sfida di vertice in una giornata che può muovere la classifica (Juventus-Palermo, Parma-Udinese, Fiorentina-Milan). Se vuole rimettersi in corsa, avendone le qualità, il Napoli deve fare bottino pieno al San Paolo, non può più regalare punti in casa.
La Lazio di Reja è imbattuta in trasferta (4 vittorie, un pareggio) e ha ambizioni nuove, sette punti più della Roma, un dato che ne aumenta l’entusiasmo.
Il campionato si accenderà ancora sette giorni dopo con Lazio-Juventus e Udinese-Roma.
In testa alla pari dell’Udinese, raccogliendo più punti fuori (13) che in casa (8), la Lazio appare più solida (terza migliore difesa) e Klose è a soli due gol da Di Natale. Ha un super-giocatore, Hernanes, brasiliano in grado di fare la differenza nelle giornate di grazia. E Cissé, colosso ivoriano di un metro e 83, non è ancora esploso.
Un test difficile per il Napoli, tre giorni prima della sfida col Manchester City al San Paolo, cui seguiranno Atalanta-Napoli e il recupero con la Juventus.
Può essere un lungo momento-verità per gli azzurri, da qui al 7 dicembre (Villarreal-Napoli).
Il recupero alla forma migliore di Cavani e Hamsik sarà essenziale per riportare la squadra tra le protagoniste della stagione. È tempo di affrettare il passo.
di Mimmo Carratelli

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