Uno dei comportamenti che più mi infastidiscono consiste in quella formuletta irritante: “ve l’avevo detto”. Mi infastidisce e mi incupisce. Non so perché, penso immediatamente a come debba essere triste l’esistenza di chi crede di saperne più degli altri e che, quando i fatto gli danno ragione, trascorre le sue giornate a ricordare che se gli avessero dato retta e tutte quelle storie là.
Epperò, ragazzi, la vita è piena di contraddizioni. E chi l’ha detto che l’incoerenza debba essere un cavallo di battaglia del solo caro vecchio Walt Whitman con le sue foglie d’erba. Allora questa soddisfazione me la prendo. E saluto il vecchio Goran adesso osannato dal pubblico di Napoli.
Perché i tifosi, si sa, sono una strana bestia. E, diciamocelo, guardano il calcio con gli occhi foderati di prosciutto. Io, per esempio, su Lavezzi ho due San Daniele di quelli importanti. E per quanto possa dire che quest’anno sta giocando alla grande, non nascondo la soddisfazione di farne sei senza di lui in campo. A proposito, aspetto Trapani al varco.
Ma non voglio parlare di Lavezzi, bensì del macedone. Trattato come nemmeno Bondi (chi se lo ricorda il Gabriel del Napoli?) o, chessò, Murgita. Come uno che che si è trovato per caso su un campo di calcio. Bidone e simili amenità. Ora – io non c’ero – pare che Goran vi abbia lasciati tutti a bocca aperta mercoledì al San Paolo. Non mi esalto, per carità, anche perché a rivedere le immagini la difesa del Genoa sembrava quella delle squadre scapoli e ammogliati. Però, e qui vengo al punto, mi chiedo: si può mai discutere tecnicamente uno come Goran? Uno che con quel sinistro fa (quasi) tutto quello che vuole, uno che al Santiago Bernabeu ancora se lo ricordano?
Come si dice a Bolzano, Pandev è jucator’e pallone. E se lo sei, lo sarai sempre. Non c’è niente da fare. Poi potremmo parlare anche di Marek, ma per ora fermiamoci qui.
Massimiliano Gallo
Adesso è chiaro che Pandev è jucator’e pallone?
Massimiliano Gallo ilnapolista © riproduzione riservata