Non ero allo stadio. Leggo che il San Paolo ha fischiato il pareggio interno col Bologna. E dissento. Non avrei fischiato. Non fischierei mai questo Napoli. Non fischierei mai questa squadra, questi calciatori.
È vero, abbiamo perduto una buona occasione di risalire in classifica, al momento sembra difficile persino andare in Europa League.Però i mali del Napoli contro le cosiddette piccole erano noti a tutti e francamente non toccava a noi trovare l’antidoto. Ho visto che, ovviamente, i lavezziani hanno rialzato la testa. Ho contato i secondi dal fischio finale in attesa dell’sms di Trapani che puntualmente è giunto spiegando il pareggio con l’assenza del suo Messi. Che, però era in campo contro il Parma, contro la Fiorentina, a Catania, contro la Roma, a Novara, contro la Lazio. Insomma, io provoco su Lavezzi, ma la conclusione è che non è un brocco né un messia. Almeno così dicono i risultati di quest’anno.
Ma il punto non è Lavezzi. Il punto è che le squadre avversarie sanno come comportarsi quando vengono al San Paolo. E se hanno anche la fortuna di andare inopinatamente in vantaggio (mentre noi ci mangiamo un gol che sembrava fatto), poi sono dolori. Il Napoli, e lo ripetiamo da tempo, gioca in un solo modo, sempre lo stesso: a volte è formidabile, mitico, da leggenda, soprattutto in Europa; altre, quando le squadre si chiudono, sembra una mosca in un bicchiere. Va a sbattere e non si ferma mai a pensare.
Questo siamo. È inutile rammaricarsi, perché questa squadra ci ha regalato e ancora ci regalerà tantissime soddisfazioni. Ma diversamente il nostro allenatore non sa e non vuole giocare. Puntualizzo: non sono contro Mazzarri, mi sta benissimo e gli faccio i complimenti. Ha anche le sue ragioni. Ed è evidente, in ogni sua dichiarazione, il braccio di ferro con la società. Dopo la sceneggiata su Vargas, è tornato sé stesso: ieri sera non ha fatto alcuna autocritica, anzi. Ha ripreso a piangere e se l’è presa coi giocatori. Però ha anche detto che hanno fatto un richiamo di preparazione, quindi una lieve flessione ci può stare.
In conclusione: il Napoli ha fatto una scelta, la società ha puntato sull’Europa e i fatti le stanno dando ragione. In campionato zoppichiamo, ma da qui a fischiare secondo me ce ne passa. Torniamo coi piedi per terra e divertiamoci, questa squadra ci sta regalando grandi soddisfazioni.
Massimiliano Gallo
Però questa squadra i fischi non se li merita
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