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Dove sono finiti i santini del San Paolo?

Pare che contro il Bologna fossero ancora lì. Di fatto ieri non c’erano. Parlo dei santini all’ingresso dei calciatori in campo, al San Paolo. Ieri sera, le immagini televisive riprendevano il passaggio dei nostri davanti ad una parete adorna solo dei marchi degli sponsor. E i santini? Quelli che Diego baciava prima di solcare il terreno del Tempio? Erano ormai un’istituzione ventennale. Ed ora, senza i santini, che razza di Tempio è? Per quanto mi riguarda è un sacrilegio bello e buono, qualcosa di cui dovremmo tutti chiedere conto. Non si tratta di superstizione, ma di fede. A me che non sono frequentatrice assidua di chiese ma lo sono eccome del San Paolo, vederli lì in bella mostra all’ingresso in campo metteva serenità, mi dava speranza. E se i risultati modesti in campionato, soprattutto in casa, fossero da addebitare ad un’assenza così pesante? Insomma, che qualcuno ci risponda, santiddio. Aurelio, prima ci dici che qui non funziona un cazzo, che non abbiamo una storia (ma non hai mai pensato che riscattando tutti i trofei ed i ricordi azzurri abbandonati ed istituendo un bel museo del calcio Napoli avresti potuto guadagnarci un bel po’ di soldi?), che non abbiamo mai vinto niente, che se continuiamo così te ne vai, e poi permetti a chissà chi di strappare dalle pareti quei pezzi di cuore e lasciare gli aloni a confermare un’assenza? Insomma, chi si è fatto i santini nostri? Eh? Ilaria Puglia

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