Sacrilegio, consacrazione, bestemmia, sfottò, razzismo. Mi ha davvero incuriosito la polemica sui cori juventini per “Oj vita mia”. Non sono riuscito a postare perché negli ultimi giorni ho girato come un trottolino amoroso e mai dirò “purtroppo lavoro”. Fortunatamente lavoro, ci mancherebbe altro, di questi tempi.Però in questo venerdì santo, ennesima vigilia di un’ennesima partita decisiva per il nostro Napoli, volevo approfittare del silenzio dell’alba per il mio solito delirio calcistico. Alle sei del mattino, qui in casa tutti dormono e io posso digitare il testo di quello che secondo me è stato lo striscione più divertente della storia del calcio italiano: “Giulietta è ‘na zoccola”, esposto dai tifosi napoletani a Verona ormai tanti anni fa. Ricordo nitidamente che al Maurizio Costanzo Show fecero più di una trasmissione sulla Giulietta vilipesa. Costanzo, ridendo, definiva straordinario e geniale lo striscione. I veronesi avranno “rosicato”, come dicono a Roma, o saranno “juti in freva malamente”, come diciamo noi molto più efficacemente. Ma tant’è. Il tifo calcistico, e non solo quello, è “pulp”. C’è un piccolissimo hooligan in ciascuno di noi. Mia moglie mi fa dei cazziatoni terribili per il turpiloquio che fuoriesce dalle mie labbra durante la partita. Il pederbaby non dovrebbe ascoltare certe parole ma…che vulite a me, quando vedo il Napoli mi trasformo e, a posteriori, me ne vergogno. Mi dice la coniuge che il top lo raggiunsi col pareggio in extremis contro l’Atalanta, quando Denis fu mostruosamente diverso dal centravanti boa visto a Napoli: uno sfogo volgare, triviale, con urla che avranno fatto sobbalzare tutto il condominio. Vogliamo parlare dell’accademia dei Lincei allo stadio? “O juventino, ….piselli, di tutta quanta la famiglia Agnelli, o Juve m. o Juve m…..”. Di contro, quelli della Crusca: “Napoletani, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati”. Altro discorso per i “buh” ai calciatori di colore, che vanno sempre biasimati e anche sanzionati. Ma sono questioni assolutamente diverse, secondo me. L’Oj vita mia con accento piemontese non è razzismo, non è grave e volgare come “Napoletani, terremotati, voi col sapone non vi siete mai lavati”. Il nostro inno cantato dai drughi è stato, lo riconosco, un fantastico sfottò. E pure io sono “juto in freva malamente” e ho “rosicato”. Adesso basta polemiche, ricordiamo religiosamente che Giulietta oggi sarebbe una meravigliosa escort (prima della partita mi esprimo a livelli quasi accettabili) e col massimo rispetto per il deceduto Giorgione Chinaglia, arrostiamo l’aquila biancoazzurra. Forza Napoli.
Giuseppe Pedersoli