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Ora DeLa vada fino in fondo e chieda la sospensione di Mazzoleni

De Laurentiis prenda esempio dalla Juventus. Nel momento dello scoramento, guardi a quanto già fatto in passato dalla Vecchia Signora in un frangente simile. La dirigenza non era l’attuale, ma poco importa. Aurelio chieda la testa del tuo nemico: se la ottiene, avrà anche una misura del suo potere.

Il presidente azzurro ha ingaggiato battaglia con la Lega, lo sappiamo. Allo stesso tempo ha puntato il dito contro il direttore di gara Mazzoleni. Ecco, esiga dai vertici del Palazzo il suo sacrificio. Ne ostacoli gli scampoli di carriera, o per lo meno pretenda che non arbitri più le gare del Napoli. Come fece la Juvetus con Bergonzi.

Sicuramente ricordate il match contro i bianconeri dell’ottobre 2007 (3-1 per gli azzurri in rimonta dopo il vantaggio siglato da Del Piero). Bergonzi assegnò due rigori al Napoli: il primo (per usare un eufemismo: generoso) per un intervento di Chiellini su Lavezzi, il secondo per un’uscita di Buffon su Zalayeta.

Sull’arbitro genovese si alzò una tale polemica che quella serata è diventata un momento clou della sua carriera ed ha meritato un paragrafo apposito nella sua scheda su Wikipedia. Il presidente della Juve (all’epoca era Cobolli Gigli), pur nel suo aplomb da alta Savoia, tuonò: “E’ una cosa inaccettabile, due rigori inesistenti”.

Dopo tanto fuoco di sbarramento, che risultati ottennero da Vinovo? Bergonzi fu sospeso per oltre due mesi dal suo ruolo e non arbitrò più una partita della Vecchia Signora fino al settembre 2010, cioè quasi tre anni dopo il “fattaccio” del San Paolo. Anzi, il caso ha voluto che il giudice di gara ligure divenisse per i bianconeri una sorta di talismano: lo scorso aprile TuttoSport notava come la Juve, con Bergonzi arbitro, vantava un filotto di nove vittorie e tre pareggi consecutivi. L’ultima sconfitta, guarda caso, quella di Napoli.
Roberto Procaccini

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