Al di là della migrazione dei migliori giocatori verso i dobloni esteri, ciò che mi fa riflettere, dopo 270 minuti giocati, è che la maggior parte delle squadre italiane abbiano compiuto un netto passo indietro rispetto alle stagioni passate. Probabilmente, questo aiuterà i vivai e le giovani promesse, ma ho la sensazione che il nostro calcio sia ai minimi storici qualitativamente parlando.La crisi, il fair-play, almeno in Italia, stanno ridimensionando parecchio. Non è un caso che le migliori squadre, quelle appaiate in cima alla classifica, siano le stesse che non hanno compiuto rivoluzioni. Si basano su un blocco di calciatori collaudati nel tempo, hanno apportato solo poche migliorie nei ruoli scoperti e si affidano ad un gioco meno spettacolare, ma più affidabile. Tant’è vero che il modulo con i 3 difensori(adottato solo da Napoli e Udinese in passato) è diventato una costante obbligata per gli allenatori che non hanno interpreti migliori per poter inventare altro.
Sembrano davvero poche le squadre con nuovi progetti e nuove idee che diano l’impressione di poter emergere: la Fiorentina dell’ottimo Montella, la Roma con tutti i dubbi del caso e qualche outsider che a breve approfitterà della pochezza delle altre compagini. Dalla cintola in giù, il quadro non è confortante, seppur questo renda più avvincente il campionato. Ogni domenica, infatti, cambiano le protagoniste cosiddette “spacciate”. Il Pescara avrà tutte le giustificazioni possibili, ma il resto del lotto, per ora, non ha mostrato nulla di rilevante. Anzi. Chievo, Palermo, Bologna (nonostante la vittoria di ieri a Roma), Genoa(che salvo comunque), Parma e la stessa Udinese hanno giá subito 2 sconfitte su 3 e in alcuni casi, con passivi sconcertanti. Il Siena è riuscito ad acciuffare un pareggio insperato 11 contro 10, ma è partito con ben 6 punti di penalizzazione, mentre il Torino, nonostante una vittoria ed un pareggio(con le ultime 2 della classifica), non mi ha dato alcun sensazione positiva.
Delle formazioni non di vertice, salvo solo l’Atalanta e il Catania (il Genoa a prescindere) e forse il Cagliari (che ha però il problema del campo). La Samp è invece l’unica senza il favore dei pronostici ad aver ottenuto ottimi risultati. Il Milan è una ex squadra, mentre l’Inter è ancora da decifrare. Lo so, siamo all’inizio, e verdetti non possono essere emessi, ma tutto questo ragionamento volto alla mediocrità del nostro attuale calcio, mi fa pensare che gli scontri diretti saranno l’ago della bilancia, perché, le cosiddette piccole sono aumentate e non mi sembrano rompiscatole e furenti come negli altri anni.
Giá ora, dopo sole tre giornate, si è creata una frattura. Non oso immaginare dopo, quando le favorite inizieranno a girare a pieno regime, cosa accadrà. Che ci stessimo avviando ad un campionato stile Barcellona-Real?
Ieri il Napoli non ha disputato una grande partita. Cioè, mi spiego. La prestazione è stata buona e il risultato ottimo, ma mi chiedo, come sarebbe finita se tutti gli effettivi fossero stati al massimo della forma e gli ingranaggi fossero stati automatici? Al di là della nostra indubbia forza, un Napoli che giochicchia non può subire solo 4-5 tiri in porta in 3 partite, soprattutto se consideriamo di non avere dei fenomeni sulla linea difensiva.
Siamo ancora alle prime battute, ma questa sensazione è forte. I team meno forti ci hanno strappato troppi punti in passato, mentre con le grandi abbiamo quasi sempre fatto risultato. Per cui, sono altamente fiducioso, se si pensa che le piccole siano diventate quasi invisibili.
Anche se domenica c’è il Catania che ho tolto da questa lista deprimente. Ha cambiato allenatore, ma, anche in questo caso, il gruppo è quasi sempre lo stesso ed in casa resta assai temibile. Resto però dell’idea che con Hamsik e Goran a duettare in mezzo al campo come ieri, non ci siano difese che reggono. I grandi protagonisti sono emigrati, forse sarebbe opportuno prendere in considerazione di ridurre le squadre in serie A(come va predicando il nostro presidente da anni), ma, alla luce dei fatti, i migliori, almeno in attacco, li abbiamo noi e questo, a prescindere dalla mia riflessione molto azzardata, è un dato oggettivo. Per cui, continuiamo così e andiamo anche a Catania per vincere.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Mi auguro di vedere giovedì in campo El Kad.
Gianlugi Trapani