Primo esame per Stramaccioni e prima bocciatura per il giovane allenatore dell’Inter. Zeman ha dato lezione di calcio e la Roma del vecchietto Totti e del baby Florenzi ha sbancato San Siro. Tre a uno il risultato finale. Ma la notizia è un’altra. Leggendo la formazione e poi la pagella della Gazzetta dello sport, ne ho dedotto che Stramaccioni ha scambiato Gargano per il futuro Cambiasso, un uomo in grado di fare il metronomo e di dare geometrie alla squadra. Lo ha piazzato nel centrocampo a tre, tra Guarin (che a me piace tantissimo) e Pereira. È finita come è finita, ma vale la pena riportare per intero il breve giudizio che accompagna il 5 in pagella assegnatogli sulla rosea: “Forse non era la partita giusta. È dura affrontare una squadra come la Roma che tende per natura a impossessarsi del pallino. Fatto sta che l’uruguaiano non trova mai le coordinate tecnico-tattiche e non fa girare i compagni come da lui ci si aspettava”. Ci si aspettava? Mah.
La notizia è che Stramaccioni da Gargano voleva le geometrie
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