L’Udinese non ha grandi ambizioni (ceduti i campioni migliori) e può appagarsi di una strepitosa serata inglese e rifiatare in campionato. Il Napoli, invece, ha detto chiaro e tondo che pensa al campionato sopra ogni cosa e che di trionfi in Europa, nell’Europa minore, se ne infischia se costa spremere gli assi anche a metà settimana e rischiarne gli infortuni. Però, si potrebbe obiettare, l’Europa minore fa esperienza, se vai avanti conquisti prestigio e conosci meglio il calcio europeo e, domani, tornando nella Champions avrai un “bagaglio” utile, sarai un club esperto e affermato. Quisquilie, direbbe Totò. S’è scelto il campionato (allora, scudetto?) e basta. L’Europa può attendere.
E poiché il campionato non può attendere ci aspettiamo un Napoli di grande determinazione e rendimento. L’Udinese col 3-5-2 bloccherà le corsie. Gli esterni Faraoni e Pasquale arretreranno per un difesa a cinque, i difensori sono in gamba (Benatia, Danilo, l’ex Domizzi) e in porta il serbo Brkic (1,94) è all’altezza dello sloveno Handanovic passato all’Inter. In attacco lo svedesone Mathias Ranegie (1,96) è un perticone mobile di supporto fisico e aereo a Totò Di Natale, 35 anni, 1,70, goleador intramontabile (un gol e un assist decisivo a Liverpool), assente nelle due ultime partite a Napoli. Centrocampo con Pinzi il cervello e Lazzari strepitoso in Inghilterra. Se hanno gamba, come si suol dire, le minacce friulane sono molteplici (in contropiede).
L’Udinese si è riassestata dopo le prime due sconfitte consecutive, a Firenze e contro la Juve. Non perde da quattro turni e va avanti nel segno del pareggio (tre). Ha ripreso fiducia. Una “rosa” di noti e meno noti, lo scrigno eterno dell’Udinese a caccia di nuovi fenomeni, consente a Guidolin cambi ed energie fresche, dai difensori di fascia, il colombiano Armero e l’argentino Roberto Pereyra, ai centrocampisti Willians brasiliano di talento, Maicosuel brasiliano per metà attaccante e Badu ghanese di 22 anni (infortunato), più gli italiani Coda difensore e Fabbrini attaccante di qualità. E’ l’Udinese multinazionale che trova sempre nuove risorse.
Il Napoli dei titolarissimi (o di chi sta meglio gioca), imbattuto come la Juve, a punteggio pieno in casa, con la sola assenza di Cannavaro squalificato, può continuare nella “striscia” di risultati positivi fra le migliori di inizio campionato nella storia azzurra (5 vittorie e un pareggio, a metà dal record della squadra di Maradona che filò imbattuta per dodici giornate nell’87-88). Si potrà andare al galoppo perché poi sopraggiungerà la sosta. E’ una serata di guerrieri autentici. La Juve gioca nel pomeriggio a Siena e la semi-grazia a Conte aumenta la sua “carica”. Bisogna difendere la testa della classifica tenendo il passo dei bianconeri per affrontarli dopo la sosta a Torino, sabato 20 ottobre. L’attesa è già grande, ma prima bisogna far fuori l’Udinese. Beviamoci un Tocai. Cin-cin, azzurri.
MIMMO CARRATELLI