Diciamoci la verità, come cantava Francesco De Gregori ne La ragazza e la miniera, “se potessi cominciare daccapo, quello che ho fatto non lo rifarei”. Il giornalismo on line è roba per gente forte che scende dal cancelletto come faceva Piero Gros, senza occhiali e cappello, segno della croce e via. Perché se ti metti a discutere con ogni spettatore, fai notte.
E allora noi teniamo duro. Un mese fa scrivemmo questo articolo per segnalare che con ogni probabilità l’indecenza del manto erboso dello stadio San Paolo non era dovuta alle alte temperature bensì a un sabotaggio della ditta licenziata da De Laurentiis. In quest’articolo notai come i napoletani fossero così stranamente restii a fare due più due quando la camorra mostra la sua presenza nella vita quotidiana. Sorvoliamo sui commenti.
Ma siccome qui siamo un po’ testardi, segnaliamo un altro episodio avvenuto ieri sera allo stadio San Paolo, durante la partita Napoli-Udinese. In curva B hanno srotolato uno striscione con la seguente scritta: “Tickets on line? Mai e poi mai” e più volte sono partiti cori contro il presidente De Laurentiis.
Vale la pena ricordare come lo scorso anno, in occasione della vendita dei biglietti per la partita Chelsea-Napoli, persone in fila per dieci ore furono costrette a cedere il posto ad altri che “garbatamente” li invitarono a farsi da parte. Fecero incetta di biglietti per poi rivenderli dopo pochi minuti al triplo del prezzo.
Ovviamente di questo “insulso” striscione non troverete una riga sui giornali della città. Scriviamo queste poche righe anche a futura memoria. Magari un giorno un pm, notando che il Napoli continuerà inspiegabilmente a evitare la vendita on line dei biglietti, si ridesterà dal torpore e annuncerà a giornali e tv che la camorra vuol mettere le mani sul calcio Napoli. Ci saranno tanti di quei titoloni che questo piccolo articolo sembrerà un puntino insignificante.
Massimiliano Gallo (linkiesta.it)