A Milano, l’Italia sistema la Danimarca di mestiere (3-1) nella quarta partita delle qualificazioni per il Mondiale 2014 in Brasile e allunga in testa al girone staccando di 4 punti la Bulgaria e di 5 la Repubblica ceca che ha una gara in meno. Un gran passo avanti.
Doveva essere la partita di Balotelli, al rientro in nazionale dopo cento giorni, e SuperMario stavolta ha fatto centro, non solo col colpo di tacco che mandava in gol Montolivo per la prima segnatura azzurra e col gol che chiudeva la partita, ma con una prestazione generosa a sostegno della squadra quando l’Italia per tutto il secondo tempo ha giocato in dieci (46’ espulso Osvaldo).
La Danimarca è stato un avversario non facile con due mediani davanti alla difesa (Jacobsen e Kvist) e le tre mezze punte (Rommedhal, Eriksen, Krohn-Deli) in pressing costante sui centrocampisti azzurri e persino sui difensori per bloccare sul nascere la manovra italiana.
L’Italia è stata concreta con qualche giocatore in difficoltà fisiche, come De Rossi e Marchisio (dolorante a una spalla per una vecchia lussazione), Pirlo al risparmio ma decisivo (suoi gli assist del secondo e terzo gol), Montolivo il più vivo del centrocampo, in difficoltà Balzaretti sul lato dove ha premuto costantemente Jacobsen.
Prandelli ha schierato Abate e Balzaretti esterni della difesa a quattro al posto di Maggio e Criscito, i centrali Barzagli e Chiellini non sono stati impeccabili. Inalterato il centrocampo (Pirlo arretrato, Montolivo trequartista, De Rossi e Marchisio mediani). In attacco Balotelli in coppia con Osvaldo. Per il forfait di Buffon, in porta ha giocato De Sanctis che, a parte qualche incertezza di affiatamento coi compagni, è stato risoluto nello sventare i tiri di Eriksen (12’) e Kvist (31’) sullo zero a zero e nelle uscite nel finale quando, con l’Italia in dieci, si è giocato nella metà campo azzurra, ammonito infine per perdita di tempo.
Poiché non interessava il gioco ma il risultato (l’ultimo comandamento di Prandelli), l’Italia non ha fallito. E’ andata in gol con prodezze individuali. A centrocampo ha sofferto sempre, ancora di più con l’uomo in meno, perché la Danimarca pressava alto e teneva quasi sempre la palla, facendola girare con scambi corti, avanzando con i terzini di fascia, distribuendo il gioco col “gioiellino” dell’Ajax, il ventenne Eriksen, bene appoggiato da Rommedhal e da Krohn-Deli.
La superiorità dei danesi è stata però sterile trovando un solo gol con Kvist nel minuto di recupero del primo tempo. Ha tirato di più in porta la Danimarca, ma fuori bersaglio, con due colpi di testa di Bendtner (2’) e Agger (32’) di poco alti, due palle-gol sprecate. L’Italia si è vista poco al tiro. Al 19’ una sventola di Marchisio veniva ribattuta sulla linea da Kjaer, Osvaldo concludeva fuori (21’), parato il tiro di Montolivo (82’).
L’Italia è stata a guardare la ragnatela danese per mezz’ora. La migliore parata di De Sanctis era quella all’incrocio sul tiro di Eriksen dal limite (12’). La nazionale azzurra non riusciva a fare gioco perché aveva sempre gli avversari addosso. Sui cross danesi, qualche pasticcio in difesa. La manovra della Danimarca era però lenta, precisa con passaggi corti, ma mai veloce, incisiva. L’Italia era più incerta che sorniona, chiaramente in difficoltà. Ma, poi, dopo la conclusione di Marchisio sventata sulla linea e il colpo di testa a lato di Osvaldo, andava in vantaggio. Il colpo di tacco di Balotelli invitava Montolivo al tiro dal limite e il milanista insaccava con una conclusione secca (33’). Il raddoppio era la fotocopia di uno dei gol in Armenia: cross di Pirlo da destra e colpo di testa vincente di De Rossi (36’). In tre minuti l’Italia era a cavallo distruggendo il gioco insistito e assillante della Danimarca.
Complicavano le cose la rete di Kvist in chiusura di primo tempo e l’espulsione di Osvaldo a inizio di ripresa. Il romanista dopo essersi strattonato a lungo con Stokholm gli mollava una gomitata a palla lontana. Rosso diretto. Ma in dieci l’Italia acciuffava il terzo gol. Il lungo lancio di Pirlo pescava Balotelli in corsa verso la porta danese: SuperMario evitava l’uscita del portiere con un tocco d’artista (54’). Non c’era più partita, o meglio c’era la Danimarca tutta avanti con l’uomo in più, persino il difensore Agger (1,91) in attacco cui cross. L’Italia sapeva soffrire. Pirlo e De Rossi si sacrificavano molto in copertura. Pirlo tentava poi con lanci lunghi di mandare in gol Balotelli che subiva molti falli. Dalla supremazia e dall’uomo in più la Danimarca cavava poco. L’Italia andava in affanno sulle mischie, incerto Barzagli, in ripresa Chiellini dopo un paio di svarioni e le uscite di De Sanctis davano sicurezza. La Danimarca tentava di rinforzarsi in avanti con l’attaccante Lorentzen (71’ per il terzino Silberbauer). L’Italia, chiusa nella sua metà campo, resisteva come meglio poteva. Candreva sostituiva Marchisio dolorante (74’), Giaccherini dava il cambio a Montolivo che aveva corso molto (85’), Destro entrava per l’ovazione a Balotelli (88’) che usciva tra gli applausi.
Missione compiuta con buona personalità ma senza brillare come era invece capitata all’Under 21 in Svezia (3-2, spettacolare gol di Insigne). Le qualificazioni riprenderanno a marzo prossimo. Largo al campionato. Sabato c’è Juventus-Napoli.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Barzagli, Chiellini, Balzaretti; De Rossi, Pirlo, Marchisio (74’ Candreva); Montolivo (85’ Giaccherini); Osvaldo (46’ espulso), Balotelli (88’ Destro).
DANIMARCA (4-2-3-1): Andersen; Stokholm, Kjaer, Agger, Silverbauer (71’ Lorentzen); Jacobsen, Kvist (59’ Kahlenberg); Rommedahl, Eriksen, Krohn-Deli (83’ Jacob Poulsen); Bendtner.
ABITRO: Skomina (Slovenia)
RETI: 33’ Montolivo, 36’ De Rossi, 45’ Kvist, 54’ Balotelli.
QUALIFICAZIONI MONDIALI – GRUPPO B.
Italia-Danimarca 3-1
Repubblica ceca-Bulgaria 0-0
CLASSIFICA: Italia 10 punti (4 partite); Bulgaria 6 (4); Republica ceca 5 (3); Armenia 3 (3); Danimarca 2 (3); Malta 0 (3).
PROSSIMO TURNO:
22 marzo 2013: Republica ceca-Danimarca, Bulgaria-Malta.
26 marzo 2013: Malta-Italia, Armenia-Repubblica ceca, Danimarca-Bulgaria.