L’impazienza e l’incoerenza dei tifosi napoletani sono racchiuse nella frase: “La prossima è davvero decisiva”. La sento ripetere dall’inizio del campionato e, infatti, ho già scritto qualcosa sull’argomento. Ma come direbbe Enrico Montesano in Febbre da Cavallo, repetita Juventus. Da quasi tre anni mi diverto a comparare le pagelle dei calciatori del Napoli, analizzando sette testate giornalistiche. Ho dato una scorsa ai voti e alle medie e vi assicuro che non sembrano voti da secondo posto in classifica. Febbraio è il mese nero di Mazzarri, il primo marzo abbiamo giocato con la Juventus. Quattro pareggi, record del “non gol” per Cavani. Ma siamo lì, saldamente al secondo posto. Il mio personale giudizio è che siamo masochisti. “La prossima è decisiva”. Quando me lo ripetono, spesso litigo. Possibile mai che siamo sempre sotto esame? Zeman a Napoli lo avrebbero cacciato molte giornate prima. I tifosi partenopei avrebbero contestato anche Allegri e Stramaccioni. Risultati alla mano, Mazzarri sta facendo miracoli da anni. Certo, se al posto di Calaiò ci fosse stato Lavezzi, avremmo ascoltato altra musica (e lo affermo da “non lavezziano convinto”). Ma il nostro presidente non vuole una rosa ampia, non vuole spendere troppi soldi e poi non dimentichiamo che il Pocho ha voluto andare via. Le ragioni sono note, inutile ripeterle. Già sento dire: “Ma Insigne è un bluff”. Porca miseria, ma ha poco più di 20 anni, diamogli tempo! “Pandev è un bidone”: ma vi rendete conto del “lavoro sporco” di Goran? “Cavani si è fermato”. Come si fa, è il capocannoniere! Insomma, siamo onesti: con questi ingredienti, lo chef Mazzarri sta esibendosi in un fantastico menù. Senza dimenticare i punti persi col Torino, con la Sampdoria ecc. ecc. Oppure il gol che Dzemaili si è divorato davanti a Buffon. Se quella palla fosse entrata, oggi parleremmo molto diversamente. Ma non è entrata, così va il calcio. Ciò nonostante, siamo secondi in classifica. Ci temono. Quando pareggiano contro il Napoli, gli avversari esultano. Parlo in quei cinque secondi di obiettività che il mio status di tifoso mi concede: il secondo posto è, a mio parere, quello che meritiamo attualmente. Trascorsi i cinque secondi, ricordo a me stesso che ci sono altre undici partite, che la Juve ha la champions e un calendario più difficile del nostro e che la palla è rotonda. Il marziano Cavani ha finito la sua vacanza sulla Terra e tra poco tornerà a gonfiare la rete a ripetizione, Insigne e Pandev, sono pronto a scommettere, qualche altro gol lo faranno. Abbiate fede, la prossima non è decisiva. E ricordate il mitico Lino Banfi alle prese con la schedina, due per Juve Catania: “La variante anomala a chiappe divaricate”. E poi, anche se si gioca a Torino, come non pensare al “Clamoroso al Cibali”…. Insomma. bicchiere mezzo pieno. Tutto può ancora succedere e se non succede va bene uguale. Forza Napoli. Sempre.
Giuseppe Pedersoli
La partita decisiva è sempre la prossima
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