E allora Milan. Un Milan un po’ particolare. Senza El Shaarawy, Montolivo, Kakà, De Sciglio. La lavagna non può non tenerne conto nell’analisi della loro maniera di stare in campo, che per forza di cose si discosta da quella adottata in genere senza assenze. E’ in ogni caso un dato di fatto l’attitudine della squadra di Allegri a giocare palla a terra. Se il Napoli è la squadra che fa più possesso, che sbaglia meno passaggi in una partita (il 10,5%) e che tiene il campo con più passaggi corti (in media 572), il Milan è quarto in ciascuna di queste tre classifiche. In più, Napoli e Milan sono le due formazioni di serie A che giocano meno duelli aerei durante i 90′. E’ una tendenza che non dipende dagli interpreti in campo, ma dal tipo di squadra costruita e dai meccanismi trovati. Complessivamente, mi sbilancio, non ci saranno più di una ventina di duelli aerei.
Il Napoli concede 10 tiri a partita, il Milan 11: siamo lì. Ma il Napoli ha finora tirato in porta più spesso (21 volte a 15). Interessante l’atteggiamento tattico difensivo del Milan. Nelle prime tre giornate è la squadra che ha vinto meno tackle, segnale questo di un pressing blando. Ed è la quarta in serie A per minor numero di palloni intercettati, dunque lascia palleggiare (o per condizione atletica non ancora perfetta o per scelta). Come fa allora a fermare il gioco avversario? Con i falli. Il Milan è la squadra che ne ha commessi di più dopo il Catania, altro sintomo delle difficoltà patite.
Ma è la partita di mercoledì con il Celtic che bisogna innanzitutto studiare per capire che Milan vedremo stasera. Perché è quello il solo Milan più vicino alla squadra che Allegri manderà in campo. Non avendo Montolivo, il giocatore che in genere ha più spesso il pallone fra i piedi (71 passaggi in media a partita), il gioco comincia più di frequente dai difensori. Contro gli scozzesi in Champions, Allegri ha chiesto a Zapata maggiore costruzione di gioco, avvenuta per lo più con aperture sulla destra, dove era piazzato Zaccardo e dove stasera ci sarà Abate. Un cambio – attenzione – nel quale il Milan ripone più di una speranza per cambiare faccia alla squadra. Senza Abate, quattro dei cinque gol subiti in campionato sono nati da un’azione sviluppata sulla destra della difesa, dunque nella zona sinistra avversaria. Diciamo che il Milan è stato finora debole nella zona del campo in cui si muoveranno Zuniga e Insigne. Peraltro Zuniga-Insigne è stato il tandem di serie A che più spesso ha creato superiorità numerica saltando l’uomo, in media otto volte a partita, una enormità (poi Candreva-Konko e Allen-Muriel con 6,5). Il Milan non ha giocatori così, è la terza squadra che ha saltato meno volte in dribbling le avversarie nelle prime tre giornate. Significa che giocheremo quasi sempre a difesa schierata contro i loro tre attaccanti. Sarà decisivo vincere i duelli singoli, uno contro uno, non perdere l’uomo e non farsi saltare dal lancio lungo, al quale fanno ricorso De Jong e Mexes.
Senza Montolivo, il centrocampista che entra più nel vivo del gioco è Muntari. Lo fa senza prendere rischi, senza azzardare sventagliate che cambino direzione al gioco: contro il Celtic ha sbagliato 4 passaggi, tutti in verticale. Spesso, ma proprio molto spesso, Muntari apre il gioco alla sua sinistra, con appoggi medio-corti. Con il ritorno di Poli, Allegri punta ad avere superiorià numerica costante a centrocampo, ma Rafa sa bene che a Callejon dovrà chiedere un lavoro di sacrificio a sostegno di Inler e Behrami pari a quello svolto con il Borussia.
Balotelli è il milanista che cerca più spesso la porta, sei volte a partita: una media che in Europa sa tenere solo Messi (6) e che viene superata soltanto da Cristiano Ronaldo a Madrid (quasi 9). Contro il Celtic è stato Muntari a cercare più spesso Mario, 10 i palloni ricevuti da lui, ma una sola volta è stato servito in area, altre due volte il passaggio si è perso a ridosso degli ultimi 16 metri, e Balotelli è stato perciò costretto a cercare palloni giocabili lontano dalla zona in cui più fa male. Otto volte è andato a prendere palla nella sua metà campo, cinque volte a sinistra direttamente dai piedi di Constant, con Robinho ha duettato stretto quattro volte poco dopo il centrocampo, con Matri ha scambiato la palla cinque volte e non gli è mai riuscito di farlo negli ultimi venti metri. Ma tenerlo lontano dalla porta, provare a fargli rigiocare la stessa partita fatta con il Celtic, non azzera i rischi. Il pericolo di stasera sta qui, in un Balotelli che si mette a giocare da rifinitore, insieme con Robinho, cercando la profondità per Matri con tagli in verticale. Il resto si decide nei duelli Abate-Zuniga, Abate-Insigne, e nel pressing su Muntari.
Il Ciuccio
(fonte dati: Opta via whoscored.com)
(nell’immagine tratta da www.tuttosport.com i passaggi verso Balotelli in Milan-Celtic; in azzurro quelli sbagliati)