Le pagelle di Napoli-Catania 2-1 REINA s.v – Non ha un solo vero tiro da parare. Facile presa sul colpo di testa di Castro al 78’. Fuori le altre tre conclusioni del Catania. Un paio di uscite in sicurezza e tranquillità. Potrebbe ordinare una poltrona e vedersi la partita come in tv. Si diverte a calciare rinvii mirati per gli azzurri che non sono sempre attenti a sfruttarli. “Noi non ci fermiamo”, ha detto. Un leader – 7 MESTO s.v – Esce al 6’ per una distorsione al ginocchio destro che appoggia male cadendo. Giocava per la squalifica di Maggio. Una brutta perdita per come stava giocando ultimamente. Sono un tantinello preoccupata per i nostri esterni – s.v. UVINI 5,5 – Sostituisce Mesto. Debutto con la maglia azzurra. Ventidue anni, brasiliano di passaporto italiano. È un centrale, deve adattarsi sulla fascia. Sta soprattutto attento a non commettere errori, però non c’è sul cross di Biraghi nell’occasione della rete catanese. Si mantiene prudente, non risponde agli inviti di correre sull’out destro. Quando ha la palla l’appoggia corta ai compagni di difesa. Non prende iniziative. L’ingresso in campo di Uvini l’ho scoperto attraverso uno status de Il Napolista. Detesto non accorgermi delle cose – s.v. FERNANDEZ 6,5 – Una bella battaglia con Maxi Lopez. Nell’area catanese, colpo di testa fuori sul cross di Callejon. Si trova ancora all’attacco da ala destra e batte a lato. Sventa di testa nel finale la punizione di Almiron (91’). Fernandez. Cioè, ho detto Fernandez! – 6,5 ALBIOL 6,5 – Solita eleganza e sicurezza, però sbaglia più di un lancio. Una girata alta (17’). Sul cross di Biraghi, nell’occasione del gol siciliano, fa un saltello inutile e non intercetta il pallone. Impegna Andujar con una schiacciata di testa vicino al palo sinistro del portiere (67’). Che ti devo dire, a me l’eleganza in un calciatore mi stupisce sempre. Me lo fa trovare sontuoso – 6,5 ARMERO 6 – Se la cava all’inizio in fase difensiva. Recupera più di un pallone e si spinge avanti. Molto concreto in attacco, duetta con Insigne e Hamsik. Pronto nelle sovrapposizioni e non cade mai nei suoi ghirigori, ma gioca la palla speditamente. Però sul gol di Castro sta a guardare. Bah. Sempre più preoccupata per le fasce – 6 DZEMAILI 6 – Gioca al posto di Inler e si sistema sulla destra. Partita attenta, senza strafare. Qualche pallone perduto nei contrasti. In avanti si fa vedere poco. In area non sfrutta una occasione favorevole su passaggio filtrante di Callejon. Prima era la mosca tze tze, la mosca che provoca il sonno in quelli che mozzica. Ora dorme un po’ – 6 BEHRAMI 7 – È ovunque, sul centro-sinistra, a recuperare palloni in quantità industriale. Cerca anche la giocata in appoggio nella manovra offensiva. Un contrasto in area azzurra con Castro fa venire il dubbio che sia un fallo da rigore (65’). Rimane il dubbio. È ovunque. Punto – 8 CALLEJON 7,5 – Ha energia infinita. Recupera e attacca. Vede il gioco. Va a segno con un mirabile tiro a giro, sesta rete in campionato, terza consecutiva fra Marsiglia, Firenze e col Catania. Ed è sempre il primo a segnare. È anche l’unico a pressare alto. Dal limite, con un altro tiro a giro, per poco non centra la “doppietta” personale. Continua a scodellare palloni in area. Un po’ stanco nel finale. Migliore in campo. Migliore della squadra. “La vittoria sta nella testa” – 8,5 HAMSIK 7 – Il gol merita il voto alto. Ma stavolta si fa anche vedere di più e meglio. Non segnava da un mese. Capocannoniere azzurro con Callejon (sei reti). Vero motore del centrocampo in fase d’attacco. Si muove, si propone, porta la palla avanti. Qualche errore di appoggio, ma è sulla buona strada per recuperare la forma migliore. Trova Andujar pronto alla deviazione in corner su un bel tiro (58’). Continua la sua opera di ri-materializzazione. Il suo gol mi ha fatto accapponare la pelle dalla felicità. Torna, Marek! Mo mo! – 7 INSIGNE 6 – Si batte con grande impegno contro Pablo Alvarez che non lo molla mai, copre la fascia sinistra anche arretrando. Dà ad Hamsik la palla del 2-0. Meno lucido del solito, ma è spesso raddoppiato. Più quantità che qualità stavolta. A malincuore lascia a Higuain una punizione dal limite. Si vede che cerca il gol per salire di giri. Ma aiuta molto la squadra. Esce al 90’. Si è mangiato Alvarez diverse volte, recuperato palloni dietro, fa offerto l’assist a Higuain (parato), ad Hamsik per il gol, un altro paio di occasioni tra cui ricordo netta quella per Albiol. Ora, va bene che lo abbiamo pompato all’inverosimile e che vorremmo fosse il nuovo Maradona, ma non lo è. Resta, però, un bellissimo giocatore. Non fate che la sua rovina siano i napoletani – 6,5 MERTENS s.v. – Entra per Insigne nei tre minuti di recupero. Con un bel cross invita Zapata a segnare, ma il colosso di colore è lento. C’ha provato… – s.v. HIGUAIN 7 – Come a Marsiglia e a Firenze sfodera l’assist vincente per il primo gol (e sempre per Callejon). Andujar gli sventa tre conclusioni. Una quarta finisce a fil di palo. Vuole segnare e allontana Insigne sulla punizione dal limite del 57’ cogliendo la barriera. Con Gyomber (1,89 gran fisico) la spunta raramente e c’è sempre Legrottaglie a raddoppiarlo. Però si muove, lotta ed è sempre pronto. Dà peso e ampiezza di gioco in attacco. Esce al 79’. Essenziale. Ma proprio alla squadra, ai compagni. La sensazione è questa. Può anche non segnare, i suoi assist sono bellissimi. È questo che fa un campione – 7 ZAPATA 5 – Entra per Higuain, ha voglia, chiede la palla, guadagna un corner, ma poi non c’è sotto porta sugli inviti di Insigne e Mertens. Poco reattivo, non arriva sulla palla davanti alla rete catanese. Mertens lo invita al gol e lui non coglie. Dire che è lento è un eufemismo! Però tene semp’ ‘nu ddi’e fisic… – s.v. BENITEZ 7 – Che cosa gli si può dire? Che non fa giocare Cannavaro? Prova Uvini (timido al debutto) dopo l’infortunio di Mesto. Insomma, li vuole tutti in campo. Non ce ne sarà più uno delle “rosa” che non parteciperà. Conferma Fernandez e Albiol al centro della difesa e, ormai, non li cambierà più. Da Armero a sinistra ottiene una prestazione più convincente. Fa riposare Inler e schiera Dzemaili: non si nota la differenza. Dzemaili resta prudente a centrocampo rinunciando ai suoi sprint offensivi. Fa riposare Mertens e restituisce la fascia sinistra a Insigne (meno elettrico del belga). Insiste su Callejon, ormai ai lavoro straordinari sulla fascia destra, e lo spagnolo risponde alla grande con una partita piena per impegno, corsa, contrasti e fa un gol da applausi. Vede con piacere che Higuain sale di forma anche se non segna (ma fa segnare). Undicesima formazione diversa. Ma sa gestire le rotazioni. Io dico che era il meglio ci potesse capitare. Magari facesse crescere pure noi. Io, da quando c’è lui, almeno non soffro più. Li stiamo vedendo in campo uno ad uno, pure Uvini. Mentre Walter continua a dire che il 60% di questo Napoli è merito suo, Benitez tritura strada con il sorriso sulle labbra. E nel dopopartita non c’è più nessuno che tritura la nostra pazienza. Io dico che questo è impagabile. Sin prisa pero sin pausa. La Roma non ce la farà. Jamm annanz – 10 MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA
Le pagelle / Behrami e Callejon i capiclasse. Risveglio Hamsik
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