Lazio-Napoli 2-4, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia REINA 7 – In una serata in cui in difesa ne combinano di tutti i colori tiene in piedi la baracca cercando di trasmettere sicurezza. Disinvolto nelle uscite. Graziato all’inizio da Candreva ed Hernanes. Nella ripresa deve uscire due volte coraggiosamente per salvare la porta. Niente da fare sull’autogol e sulla rete di Keita che fa fuori l’intera difesa azzurra prima di segnare. L’hanno ingaggiato come portiere o come trentunosalvatutti? No, perché sta diventando imbarazzante, potrebbe stancarsi e scegliere di andare a giocare in una squadra che abbia una difesa – 8 MAGGIO 5,5 – Di positivo c’è il colpo di testa nell’area laziale mettendo la palla a terra e favorendo la girata in gol di Pandev. Ma fa gioco confuso sulla sua fascia subendo l’aggressività di Lulic. È anche vero che Callejon non l’aiuta molto, specie nel primo tempo. Poco incisivo nelle proiezioni offensive. Maronn – 4,5 ALBIOL 5,5 – Complessivamente, tutta la difesa è in serata di confusione. Anche lo spagnolo spazza via senza costruire. Lanci fuori misura. Il finto centravanti Perea lo mette in difficoltà. Spesso deve sbarrare la strada a un centrocampista avversario sfuggito ai compagni del centrocampo. Keita ridicolizza l’intero pacchetto arretrato azzurro segnando nel finale. E pure Albiol ha fatto ‘na figur’e’… – 4,5 BRITOS 5 – Poca tecnica, nervoso, precipitoso. Interventi fuori misura. Lanci agli avversari. Costruisce poco. Incerto. Clamoroso l’errore sulla linea di fondo al 69’ quando non riesce a liberarsi di un laziale e alza la palla a campanile, pericolosamente, nell’area azzurra. Ogni volta che vedo Britos rimpiango Fernandez: “Britos fa sempre sicuro una cazzata. Fernandez ogni tanto salta l’appuntamento con l’amnesia” (Andrea Camorrino) – 4 ARMERO 4 – Confermato (rinviato il debutto di Réveillère). Sulla sua fascia c’era da fermare l’avversario più pericoloso. Contro Candreva non vede palla, superato costantemente, in leggera ripresa nel secondo tempo. Candreva gli va via già al quinto minuto. Il colombiano va fuori giri. Candreva lo salta, crossa, fa quello che vuole. Mette dentro il pallone dell’autogol di Behrami. Dov’era Armero? Fatto secco anche alla fine del primo tempo e, per fortuna, la conclusione di Candreva finiva fuori. Meno errori nella ripresa cercando di giocare di anticipo mentre l’avversario calava. Ma era ancora saltato all’81’ e solo la coraggiosa uscita di Reina bloccava l’ennesima iniziativa di Candreva. Armero era poi l’ultimo dei difensori azzurri beffati dall’azione individuale di Keita sul secondo gol laziale. Ammonito dopo un fallo su Candreva. Dov’era Armero? Fatto secco, dici tu. Facciamolo secco, dico io 😉 – 4 BEHRAMI 6 – Si batte a centrocampo dove il Napoli balla per la scarsa copertura (nel primo tempo) dei tre che giocano alle spalle di Higuain e non rientrano. Sfortunato nell’azione dell’autogol. Deve spesso dirottarsi su Hernanes, avversario difficile da contrastare, ma l’azzurro non si arrende mai e deve tamponare anche altre falle che si aprono davanti alla difesa. E anche Behrami si è fottuto il cervello – 4,5 INLER 5 – Solita lentezza, solita incapacità di costruire gioco. Nel primo tempo, perde il duello con Hernanes. Ma è sua la verticalizzazione per il primo gol di Higuain. Commette errori tecnici incredibili governando male la palla. Dà via libera ad Hernanes in una situazione pericolosa. Alza il pallone a campanile e per poco Lulic non ne approfitta. Quello che dovrebbe essere il regista di centrocampo sembrava la maschera di un cinema di periferia – 4,5 CALLEJON 5 – L’unica perla è il gol che realizza con freddezza sul lancio di Mertens. Ma è ancora lontano dalla forma migliore. Aiuta poco e confusamente il centrocampo. Comincia a sinistra e, dopo un quarto d’ora, torna alla sua consueta posizione a destra. Difficilmente salta l’avversario. Con 7 reti è il cannoniere azzurro in condominio con Higuain. Esce nei minuti di recupero. L’unica perla la realizza per merito di Benitez che a un certo punto ha iniziato a urlare: “Ma che sant’Anna fate tutti dietro? Uscite da quella disgraziatissima area” (traduzione libera). Insomma, i fondamentali del pallone – 4,5 BARITI s.v. – Entra per Callejon al 92’, ma c’è solo un altro minuto da giocare. Per fortuna mancava solo un minuto – sv PANDEV 6,5 – Un gran gol di rapina nel mucchio selvaggio della difesa laziale e l’assist per il 3-1 di Higuain. Festeggia degnamente la trecentesima partita in serie A. Fischiato da ex. Stavolta è ben presente e impegna la difesa avversaria subendo molti falli (ammoniti Ciani e Radu). Rientra poco all’inizio nel tentativo di dare profondità. Poi entra meglio nel vivo del gioco e spesso si batte con successo contro più avversari riuscendo a sgusciare via. Esce al 74’. Un gran gol di rapina, esatto, in fondo, se la Lazio non fosse veramente così inguaiata, potremmo dire di esserci “arrubbati” tutta la partita – 5,5 DZEMAILI 6 – Entra per Pandev sul 3-1 e dà il suo contributo rafforzando il centrocampo. Tenta anche la conclusione dalla distanza al 90’. Anche un tubetto di colla Uhu gettato sull’erba avrebbe rafforzato quel centrocampo – 5,5 INSIGNE 6 – Copre poco nel primo tempo e subisce la prestanza fisica di Konko, spesso è anche raddoppiato e chiuso. Migliora nella ripresa. Ancora a secco di gol in campionato. Non gli riesce al 90’ la deviazione davanti a Marchetti sul tiro lungo di Dzemaili. Poco lucido e ben controllato, e partita di gran sacrificio, soprattutto quando, nel secondo tempo, rientra e dà man forte ad Armero in difficoltà. Inizia a innervosirmi. Sembra il compagno di squadra di mio figlio Alessandro, che non passa palla manco se gli buttano tutti gli zaini contro. È un gioco di squadra, Lorenzo, un gioco di squadra. Cazzo – 6 HIGUAIN 8 – Due gran gol. Resistenza fisica e velocità nell’andare a rete. Non segnava su azione dal gol al Milan del 22 settembre. Molto movimento, grande partecipazione. Lotta su ogni pallone. Rigenerato. Eccezionale freddezza nelle due conclusioni in gol. È stato l’anima della squadra in una serata di calcio approssimativo. È suo il cross dal quale nasce la seconda rete azzurra. Seconda “doppietta”, ma l’altra era stata su rigore (al Torino). Capocannoniere azzurro con 7 reti, come Callejon. Esce nel finale. Qualsiasi cosa abbia fatto finora, non mi interessa. L’unico giocatore di pallone della squadra, l’unico grintoso e in cerca della vittoria. L’unico in campo. Non avrei sopportato un’altra sconfitta. Grazie a lui posso sopportare di aver giocato una vera ciofeca – 8 MERTENS 6,5 – Entra per Higuain e, dopo sei minuti, in pieno recupero, ruba la palla a Ciani e invita Callejon al quarto gol. Quando i miei figli hanno scambiato il portachiavi di Hamsik con quello di Mertens, l’altro giorno, ho avuto una fitta al cuore. Ieri me li sono andati a baciare nel letto. Bravi – 6,5 BENITEZ 6,5 – Rinuncia a fare debuttare Réveillère e conferma Armero contro Candreva. Un disastro. Il colombiano balla in continuazione contro il laziale. Non aveva altre soluzioni. Non presenta un Napoli proprio in salute, ma una squadra confusa, con errori individuali incredibili. La conferma di Higuain (ma chi altri poteva giocare?) dopo le ultime prestazioni opache lo ripaga. L’argentino esplode in una serataccia di calcio e riconosce al tecnico di avergli dato fiducia. Il centrocampo balla, ma non ha colpe se gli esterni non rientrano e Pandev rimane troppo alto. Nel secondo tempo, dopo il discorsino nello spogliatoio, le cose cambiano. Pandev arretra, Callejon e Insigne danno il loro contributo a coprire le fasce in fase difensiva. Fortunato l’impiego di Mertens nel finale al posto di Higuain, stremato. Il belga dà a Callejon la palla del 4-2 rendendo vani i tentativi di recupero della Lazio che s’era portata sul 2-3. Suo il gol della vittoria, quello di Callejon, l’ho già detto. Li ha spinti avanti come fossero dei ragazzini al primo allenamento in campo ed è stato ripagato. Una partita veramente orrenda. Contro una squadra a pezzi come la Lazio, sembravamo quasi più a pezzi noi. Quanto sta inguaiato Réveillère per preferirgli Armero? Ce lo siamo chiesti tutti. Insomma, la difesa è kaput: arriva un ragazzino (K(e)ita!) e ce la mette ko in un nanosecondo; gli esterni sono veramente esterni, nel senso che sono usciti definitivamente dal gioco; il centrocampo è una pulce impazzita, con un regista che il film neppure se lo guarda. Neh, ma contro l’Arsenal come andiamo a giocare? Sin prisa però sin pausa. Ma stamm propr ‘nguaiat. Eccheccazz – 8 MIMMO CARRATELLI e ILARIA PUGLIA
Pagelle severissime, stile Oxford. Si salvano Higuain, Pandev e Reina
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