Abbiamo numerosi problemi, un calo di fiducia, il campionato che se ne va (secondo posto) ed ecco la Coppa nazionale gradita a Benitez, otto coppe in bacheca dalle prime vittorie con l’Under 19 del Real Madrid ai due successi in Europa League, una Coppa d’Inghilterra, due Supercoppe fra Italia e Uefa, una Coppa del mondo per club.
La semifinale italiana propone al Napoli la Roma, sorpresissima della stagione che giocherà senza ruggini avendo riposato domenica. Il Napoli si presenta con una formazione competitiva, ma col fardello dei tre gol di Bergamo che hanno innescato polemiche dure sul progetto azzurro. E’ chiaro quel che manca al Napoli, ma non si potevano pescare undici elementi nuovi di valore in un sol botto.
La Coppa Italia vale un posto nella prossima Europa League, ma, a parte l’orgoglio di conquistare un trofeo per Garcia e Benitez alla loro prima stagione italiana, essa ha un valore europeo relativo per Roma e Napoli che puntano alla prossima Champions, i giallorossi col secondo posto, gli azzurri terzi con i preliminari.
Il test dell’Olimpico, dove il Napoli ha perduto in campionato con molti rimorsi, vale più per i ragazzi di Benitez che devono scrollarsi di dosso la delusione di un girone di ritorno (due punti in tre partite) che ha frenato la corsa proprio sulle tracce della Roma. Il turno di Coppa, andata e ritorno, offre il vantaggio teorico per il Napoli della partita decisiva in casa al secondo round. Vantaggio concreto se la squadra conquista un buon risultato all’Olimpico (e soprattutto se sfodera una felice prestazione) gettando le premesse per giocare al San Paolo con possibilità concrete di andare avanti. Questa Roma, comunque, può creare problemi anche a Fuorigrotta.
Il confronto decisivo sarà a centrocampo dove il Napoli cede in qualità e potenza sia alla Roma che alla Juventus, ed ecco una delle differenze che hanno delineato il campionato in vetta. Ma nelle due partite di semifinale l’impegno, la concentrazione, la determinazione possono pareggiare i conti. Un Napoli che era brillante mise in difficoltà la Roma in ottobre cedendo per due errori. Questi sono stati più clamorosi a Bergamo. Dovessero ripetersi, non ci sarebbe più da discutere sul modulo come va di moda con gli ultimi risultati negativi.
Se le gambe girano e il fiato c’è, occorre liberare la testa dai brutti ricordi bergamaschi, riacquistare fiducia, sicurezza e lo spirito felice del girone d’andata. E solo col ritmo e la velocità si può far male alla Roma. Lo stadio sarà pieno, un inferno giallorosso. Coraggio.
MIMMO CARRATELLI
COPPA ITALIA.
Andata semifinali.
Martedì 4: Udinese-Fiorentina 2-1
Mercoledì 5: Roma-Napoli.
Ritorno semifinali.
Martedì 11: Fiorentina-Udinese
Mercoledì 12: Napoli-Roma.