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Roma Channel accusa la Rai di concorrenza sleale

“Anche oggi nel Napoli un’esclusione importante: quella di Mertens”. Alberto Rimedio, il telecronista Rai, in avvio di Roma-Napoli mette subito in chiaro quale registro narrativo intende scegliere.
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Bisogna informare Rimedio che più o meno in 10-12 squadre d’Europa, ad ogni partita, c’è almeno una esclusione importante. Sono le squadre che vogliono provare a vincere.
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La seconda voce accanto a Rimedio è quella di Aldo Dolcetti. Indecisione in Rai fino all’ultimo su chi mandare all’Olimpico: Dolcetti o Scherzetti.
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La Rai ci ricorda che la Coppa Italia è una grande esclusiva Rai.
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Per l’occasione, anche senza lancio pubblicitario alla vigilia, la Rai lancia in Roma-Napoli la telecronaca del tifoso. E senza neppure dover cambiare canale con il tasto giallo. Di tutto, di più.
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A Roma Channel protestano. “Non potete farci concorrenza in modo così sleale”.
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La Rai, a protezione della sua grande esclusiva Rai, decide di criptare le immagini di Roma-Napoli sul decoder Sky. Nel dubbio decide di criptare per tutti anche il replay del primo gol di Gervinho. Impossibile trovare nella stessa frase la parola fuori e la parola gioco.
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Si racconta di capistruttura Rai che si sono improvvisati scudi umani davanti alla moviola per evitare che fosse utilizzata. Uno viene trovato barricato a chiave dentro lo stanzone in cui è custodito il Telebeam che servì all’epoca per er go’ de’ Turone.
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Ma siccome il tempo è galantuomo e su Twitter montano le proteste, via via, con calma, nel corso della serata, con voce flebile, battito cardiaco accelerato, sudorazione eccessiva e salivazione azzerata, Mazzocchi deve ammette che Gervinho era in fuorigioco. “Dai, ragazzi, bisogna dirlo”, si scusa con gli ospiti e le maestranze in studio, che non inquadrati evidentemente gli stavano facendo il gesto delle corna.
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In studio il grande opinionista Mario Somma (la cui carriera calcistica è rintracciabile su Wikipedia) ammonisce: “Il guardalinee aveva davanti a sé un campo visivo troppo ampio per poter giudicare bene”. Come dire che i piloti degli aerei per forza devono andarsi a schiantare, con tutto quel cielo che hanno sotto gli occhi.
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Il figlio di Mario Somma, Michele Somma, gioca da difensore centrale nella Primavera della Roma.
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A un certo punto Rimedio ci ricorda che l’Uefa avverte che, in caso di fuorigioco millimetrico, arbitri e guardalinee sono tenuti a far proseguire l’azione. Lo sapevate che non c’è Rimedio al peggio?
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Poi dice che uno non paga il canone.
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Daniele Lo Monaco su Twitter insiste. Pretende di sostenere che Albiol tenga in gioco Gervinho. Daniele Lo Monaco è l’ex capo ufficio stampa della Roma. Dopo la morte di Hiroo Onoda si prende il ruolo di ultimo giapponese.
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“Revéillère è un fedelissimo di Benitez, che lo ha allenato 6 mesi al Valencia”. Panico in casa del telecronista Rai, quando la moglie di Rimedio si fa due conti e scopre il concetto di fedeltà che ha suo marito.
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“Revéillère deve uscire, ha un problema muscolare, credo per via di quegli scatti che ha dovuto sopportare con Gervinho”. Intorno al 20′ minuto, per la sua grande esclusiva Rai, la Rai sceglie di rinunciare all’analisi tecnica e si vota al cabaret.
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“Vicino al pallone c’è Ghoulam. Pare che voglia calciare da così lontano. Non lo conosciamo… non sappiamo… non lo abbiamo ancora visto calciare in Italia”. Rimedio e le punizioni di Ghoulam (prima puntata).
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“Un tiro alla Roberto Carlos”. Rimedio e le punizione di Ghoulam (seconda parte). Strano, avrei detto che citava Di Bartolomei.
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L’imbarazzo va capito. Il campionato francese non è una grande esclusiva Rai e per conoscere i calciatori che come Ghoulam vengono da lì bisogna aver visto qualche partita su Fox Sports, oppure aver guardato due filmatini su YouTube. Troppo.
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Il gol di Higuain, rimarca Rimedio, è viziato da alcuni tocchi, in sostanza è un autogol. La sua imparzialità rende tutto più emozionante.
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Diventa improvvisamente a tutti chiaro che la bellezza della partita ha scaraventato Rimedio e Dolcetti in un buco spazio-temporale nel quale immaginano di essere telecronisti di Champions, dove la Roma è la squadra italiana e il Napoli no.
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Al termine di Roma-Napoli grande esclusiva Rai, la Rai ci ricorda che fra sette giorni c’è Napoli-Roma grande esclusiva Rai. Rimedio dà la linea al programma di Raisport1 Zona11pm. (Sì, in Rai dicono ancora “diamo la linea”). Secondo voci non accreditate attribuite ai soliti maligni, la settimana scorsa aveva chiamato il programma “Zona 23 pm”.
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Marco Mazzocchi apre il dopo-partita proclamando Roma-Napoli dall’alto del suo magistero come la partita più bella della stagione. E ci ricorda che la Coppa Italia è una grande esclusiva Rai.
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Poiché i cori sul Vesuvio si erano sentiti in diretta fino a sopra il Vesuvio, Mazzocchi nel dopo-partita chiede all’inviato Antinelli di parlarne. Non prima di essersi raccomandato con Antinelli di definire bene la cronologia dei fatti. “Prima c’è stato il petardo lanciato, poi i cori sul Vesuvio”.
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Ad Antinelli va attribuita la paternità della definizione in diretta di “bomba d’acqua” per l’acquazzone che si era scatenato sull’Olimpico. Poi parla in francese con Gervinho e in inglese con Strootman. Sgomento in Rai, dove lo scambiano per un infiltrato e chiedono spiegazioni.
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In collegamento da Napoli c’è ospite il giornalista Vittorio Raio, presentato da Marco Mazzocchi come firma storica del Mattino e direttore di Radio Marte. Qualche settimana fa Marco Mazzocchi era ospite di Vittorio Raio alla trasmissione “Il bello del calcio” su Canale 21. Si attendono nuovi sviluppi di questa liaison.
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“Per una volta guardiamo gli aspetti positivi”. Vittorio Raio affronta con spavalderia Rafa Benitez, da lui criticato fino a due giorni prima nella tv locale di cui è ospite fisso.
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“Grazie per questa partita spettacolare”. Anche Mazzocchi si rivolge a Benitez come a un maestro del calcio dopo averne parlato male nella tv locale. Di sfuggita ricorda pure a Rafa che la Coppa Italia è una grande esclusiva Rai.
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“Bisogna dire che la difesa ha mostrato le sue solite pecche”. Già stanco di aver celebrato per ben 5 minuti Benitez, appena Rafa volta le spalle e lascia il collegamento, Raio torna a impugnare il suo arsenale di armi calde per l’esecuzione.
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L’eccitazione si impadronisce di Mazzocchi quando mostra in diretta un tweet che attribuisce a Gianluca Monti, giornalista della Gazzetta dello sport: “Chi in settimana aveva detto che Benitez si era rimbambito, spero conti fino a dieci la prossima volta! Noi siamo vivi!”.
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Il problema è che il Gianluca Monti del tweet non è il Gianluca Monti giornalista, il quale non passa un bel quarto d’ora. Bastava leggere che il mittente del tweet è di Prato.
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In realtà bastava anche meno. Bastava che Mazzocchi ragionasse sul fatto che quel tweet, quelle parole, quel tono, non sono compatibili con il ruolo di un giornalista. O no, Mazzocchi?
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Va aggiunto che qualche settimana fa Mazzocchi si domandava perché Fabio Fazio nella sua trasmissione avesse invitato Caressa e Bergomi.
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Per fortuna Gianluca Monti, il giornalista, sta vedendo il programma. Oppure lo avvertono. E manda a sua volta un tweet: “Quel Monti non sono io. Complimenti, per la trasmissione e le domande ai tecnici”. Un signore.
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L’altro Gianluca Monti, il primo: “Gliel’ho scritto pure io… mi sa che dovrò scegliere un alias”. E ancora: “Sono un brav’uomo. Non uso Twitter per offendere o per passare per altri”.
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La splendida serata si chiude con Vittorio Raio che da Napoli ringrazia la Rai per averci mostrato questa bellissima partita. E che dovevano fare di più: oscurare la zona di Napoli e provincia?
Nando Deguti

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