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Cosa intendo quando scrivo che “Benitez mi ha deluso”

Forse la delusione per l’ennesimo pareggio contro una squadra non fortissima (e forse nemmeno forte) ha preso il sopravvento. E le parole hanno tradito il mio reale pensiero su Benitez. Voglio quindi chiarire una volta per tutte che cosa intendo quando dico “Benitez mi ha deluso”. Intanto puoi essere deluso soltanto da una persona che stimi. Ed io stimo molto il tecnico spagnolo. Tanto che mi sarei aspettato da lui in campionato risultati migliori. Non mi sarei aspettato di vincere il campionato come, forse avventatamente, Higuain prometteva. Troppo più forte la Juve. Che può mandare in panchina o in tribuna calciatori del calibro di Vucinic o Quagliarella. Mentre il Napoli non ha un vero sostituto di Higuain ed è costretto a chiedere ad un grande campione generoso come Pandev di snaturare il suo gioco, esponendosi a prestazioni non eccelse, per sostituire il fuoriclasse argentino. No. Non mi aspettavo dunque che vincessimo il campionato. Ma nemmeno che la squadra si avviasse a concludere il torneo ad oltre venti punti dalla Juve. Come accadrà se continua a questi ritmi.
Un tecnico della esperienza e della competenza di Benitez non si discute. Non si vince quanto a vinto lui in giro per il mondo se non si é un signor allenatore. E poi i conti si fanno a fine campionato come dice il presidente. Io addirittura dico di più. Una grande società pensa a lungo prima di far partire un progetto . Ma una volta partito aspetta almeno tre anni per trarre conclusioni. Per dare tempo e modo al tecnico di imporre le sue idee plasmando ambiente e calciatori. De Laurentis é un grande capitano d’impresa . Sa quello che vuole e dove andare. Se ha messo su un disegno pluriennale io mi fido. Voglio dirlo con chiarezza anche se attualmente , lo ribadisco, sono un poco deluso. Il Presidente ha promesso per l’anno venturo una squadra ancora più forte. Io gli credo. A forza di stazionare nei primi tre o quattro posti l’anno buono arriverà.
Ciò posto essere delusi resta un legittimo sentimento umano che deriva dalla stima e non dalla disistima.
Mi chiedo ad esempio quale sia il vero Napoli di Benitez. Quello spumeggiante di alcuni incontri contro le grandi ed in Coppa dei campioni o quello che balbetta contro Sassuolo, Parma, Livorno ….
Il bellissimo tic tac delle prime sei o sette partite dove é finito? Ed é quello il gioco del vero Napoli?
Ovviamente io mi auguro di si. Nel qual caso il problema é di continuità. E forse di riuscire a caricare di motivazioni la squadra anche in occasione di incontri come quelli con il Sassuolo, il Genoa, il Livorno …. Perché questo é un altro motivo di delusione per me. Mi aspettavo che un grande tecnico fosse anche un grande motivatore. Contro le big i giocatori si motivano da soli. Contro il Livorno serve il supporto del mister.
Mi chiedo ancora se é esattamente una virtù avere una visione tanto rigida della tattica . Si gioca con il 4-2-3-1 ( o forse con il 4-2-4) e non si cambia mai. Ecco anche su questo punto sono un poco deluso. Mi aspettavo una maggiore flessibilità. Come mi aspettavo dallo spagnolo una maggiore determinazione ed un maggiore rapidità nel cambiare in corso di una partita modulo e uomini. Soffro a vedere grandi campioni come Pandev o Callejon lasciati in campo a far la figura di calciatori in declino ,che non sono affatto , in una giornata storta o in una posizione sbagliata . Capisco che la panchina é corta , capisco tutto ma in certi momenti non si può aspettare occorre intervenire.
Riconosco ovviamente a Benitez anche grandi meriti. Come quello di giocare sempre e dovunque per vincere. Come quello da non sottovalutare affatto di aver introdotto garbo e sorriso intorno alla squadra e nella comunicazione con gli organi di stampa e la tv.
Rendendo sereno il clima all’interno degli spogliatoi per anni, invece, grigio e greve.
Quindi avanti tutta con Benitez. Senza rinunciare al diritto di muovere qualche critica e di provare un poco di delusione.
Guido Trombetti

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