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Mazzarri ripensa all’anno sabbatico

Caro Max, dopo lo scoop realizzato prima di Napoli-Inter, ecco di nuovo uno scoop su Mazzarri. Questa volta sono entrato in possesso di una intercettazione ambientale, non chiedermi fatta da chi e perché. Mazzarri parla con un suo amico e si sfoga.

La mia harriera, fin dagli inizi, è stata una sfida al destino, un cammino sul ciglio di un burrone. Come quello che, in ritiro, delimitava il campo di allenamento della Pistoiese, stagione 2002/2003. Partito dalla Primavera del Bologna, sono riuscito nell’impresa impossibile di essere profeta in patria riportando il Livorno in Serie A dopo oltre cinquant’anni, ho costruito giorno dopo giorno il miracolo della Reggina, un triennio hulminato in una salvezza storica partendo da -11. Da Reggio a Genova, sponda blucerchiata, altro mare altre imprese: la rinascita di Cassano, la qualificazione Uefa, la finale di Coppa Italia. E poi l’azzurro di Napoli, dove in quattro anni ho riportato la città nell’Olimpo del calcio, vinto una Coppa Italia, centrato un secondo posto e regalato una stagione di memorabili notti di Champions. Fino all’estate 2013, quando Massimo Moratti…

Moratti mi ha hiamato e mi ha detto ” Walter ho bisogno di lei, faremo grandi cose insieme.” Insieme? Maremma maiala, stava già trattando la vendita con l’Indonesia e io facevo parte del pacco dono perché Stramaccioni era troppo bamboccio per essere credibile home allenatore agli occhi dei hompratori. Me un m’ha mai detto ulla di questo, se no gli avrei detto “Presidente lei lo sa, non parlo l’inglese si figuri l’indonesiano. Presidente lei pensi che sono osì allergico alle lingue he a Napoli non facevo giohare i giohatori che non parlavano italiano, hieda se nun ci hrede”

Ma non è solo questo, è tutto l’ambiente he è strano. I tifosi sono ancora innamorati di Mourinho, in società ci tengono molto alla forma (huesta hosa he durante le partite devo stare in giacca e hravatta mi fa impazzire) se uno morde una bottiglietta succede il finimondo… E poi il bel gioco, vogliono il bel gioco… La prima volta parlo con Moratti e gli diho “Presidente lei lo sa il mio modulo di riferimento è il 3-5-2” e lui “e no caro Walter. In realtà lei gioca chiuso in difesa il suo è un 5-3-2, un gioco di contropiede che può andare bene con la Reggina e il Napoli, non con una squadra blasonata come l’Inter” e io tra me e me pensavo: e allora perché mi hai hiamato? ( non sapevo di Tohir…) E poi il tù babbo non aveva Herrera come allenatore? Ma ho preferito abbozzare e, per dimostrargli che si sbagliava, eccomi a mettere Johnatan e Nagatomo alti, molto alti. E hon mia sorpresa funzionava anche all’inizio, poi gli altri hanno mangiato la foglia…

Vuoi sapere cosa faccio l’anno prossimo? Un lo so, mahari un anno sabbatico…
Vuoi sapere se rimpiango il Napoli? Ma dimmi una hosa: secondo te se al posto di Benitez c’ero io, Higuain, Reina e compagnia sarebbero venuti?

Ora la hosa che mi rode di più e che mi sfottono per il titolo del mio libro “Il meglio deve ancora venire”. Dicono he sono superato home il WM, il modulo che si chiamava home le mie iniziali. Ma glielo farò vedere io hi è Walter Mazzarri… Il meglio deve ancora venire, maremma maiala!
Bruno Patierno

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