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Perché il modello inglese è inapplicabile negli stadi italiani

In basso c’è l’elenco delle leggi che hanno favorito l’estromissione degli hooligans dagli stadi britannici.
Vorrei che, dopo essersi riempiti la bocca delle leggi inglesi, qualcuno se le leggesse e mi dicesse quali di queste possano essere applicate in Italia senza problemi.
Da “Il Sole 24 ore del 2005”

Ecco gli interventi decisi per arginare la violenza

La ricetta inglese per riportare la gente negli stadi è passata attraverso:
1) la completa ristrutturazione degli impianti con la eliminazione delle barriere tra il campo di gioco e la tribuna, seggiolini in tutti i settori, capienza di almeno 20mila posti e possibilmente dotati di box privati, uso di telecamere a circuito chiuso;

2) presa di coscienza dei tifosi dopo il bando europeo;

3) responsabilizzazione delle società a cui è stata affidata la sorveglianza all’interno degli impianti attraverso la presenza di stewards privati (pagati dai club) in collegamento via radio con la polizia presente solo all’esterno degli impianti;

4) divieto per le società di intrattenere rapporti con i propri tifosi, fatta eccezione per la collaborazione finalizzata a prevenire possibili incidenti;

5) creazione di una squadra speciale di sorveglianza nazionale anti-hooligans: la National Football Intelligence Unit costituita da Scotland Yard nel 1989. Un agente è affidato a ognuna delle 92 società professionistiche e si occupa – viaggiando sempre al seguito della tifoseria – della schedatura dei tifosi violenti e di azioni di infiltrazione. Con questo sistema è stato possibile schedare, in un’apposita banca dati, circa settemila tifosi;

6) sistema “Crimistoppers” (in dieci anni ha permesso la cattura di oltre 15mila ultras) ideato da un gruppo di privati: esiste un numero verde a cui si può telefonare (media di circa 200 al giorno) per segnalare episodi, persone sospette e/o situazioni pericolose. Le denunce sono rigorosamente anonime così come la ricompensa ai cittadini che permettono la cattura degli eventuali teppisti.

Dal lato normativo
a) lo Sporting Event Act (1985) vieta l’introduzione degli alcoolici negli stadi;
b) il Pubblic Order Act (1986) indica come reato il comportarsi alle partite in modo “allarmante”, anche se non violento, concedendo ai magistrati il potere di impedire l’accesso negli stadi a singoli tifosi “violenti” che devono presentarsi ai rispettivi comandi di polizia in occasione delle partite;
c) ll Football Offences Act (1991) permette alla polizia di arrestare e far processare per direttissima i tifosi anche solo per violenza verbale (linguaggio osceno e cori razzisti).
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I miei personalissimi commenti
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1) Nuovi stadi con responsabilità di chi? Le società (non proprietarie) o lo stato attraverso comuni, regioni, ecc.?
Sicuramente gli stadi andrebbero rifatti, ma le società vogliono leggi ad hoc e finanziamenti. Se ne discute da anni
Chi paga?
2) Finché i “banditi” non saranno banditi (scusate il gioco di parole) non può esserci nessuna presa di coscienza (o vergogna, alcuna). Anzi, l’unica presa di coscienza attuale da parte degli ultras è quella di essere fortissimi ed impuniti, con le autorità ai massimi livelli che vanno da loro scodinzolando per scendere a patti.
3) Stewards impotenti, impauriti e malpagati. INAPPLICABILE, da noi ci sono solo per una questione di forma. Gli stewards non sono in grado neanche di far spostare uno spettatore seduto al posto sbagliato.
4) Il divieto esiste già di fatto. Chi controlla che ciò avvenga?
Poi la collaborazione cosa significa? Che hanno fatto bene a collaborare con Genny “la carogna” per evitare incidenti?
5) Immaginiamo una schedatura in Italia? Pensate a quante forze politiche parlerebbero da un lato e dall’altro di metodi nazisti, maccartisti o stalinisti, difendendo a spada tratta il diritto alla privacy e menate varie.
La tessera del tifoso è stata a lungo contestata soprattutto per la presunta schedatura di “liberi cittadini”…
6) Denunce e relative ricompense sarebbero giudicate da stampa ed opinione pubblica roba da “Far West”. I delatori, oltre a rischiare la vita (i testimoni di giustizia, veri eroi della nostra società, se la passano malissimo) si ritroverebbero soli contro tutti. Ma chi glielo farebbe fare?
Poi le forze politiche si ricorderebbero tutte al’improvviso che “la sicurezza è un compito delle forze dell’ordine” e che i normali cittadini se vogliono possono già denunciare agli organi preposti (a loro rischio e pericolo, aggiungo…)
Lato normativo
a) No alcohol. Questa è davvero facile, anche se in verità gli incidenti in Italia non sono causati in maggioranza dall’alcool, e, volendo, se uno arriva già ubriaco allo stadio non è che ci puoi fare molto.
b) somiglia al nostro DASPO, che già sappiamo funzionare alla perfezione in Italia…
c) La più bella di tutte.
DA NOI LA POLIZIA NON PUO’ ARRESTARE NEANCHE SE PRENDE BOTTE DA ORBI DAI MANIFESTANTI O SE GLI TIRANO RAZZI DI SOCCORSO IN FACCIA, FIGURIAMOCI COSA SUCCEDEREBBE SE ARRESTASSERO I TIFOSI RESPONSABILI ANCHE SOLO DI VIOLENZA VERBALE.
ALCUNE FORZE POLITICHE, L’OPINIONE PUBBLICA E GRAN PARTE DELLA STAMPA SI SCATENEREBBERO CONTRO UNA NORMA “LIBERTICIDA” E “FASCISTA”, PER LA FINE DELLA LIBERTA’ DI PENSIERO E DI OPINIONE, ECC.
SE PENSATE CHE SOLO LA CHIUSURA DELLE CURVE PER RAZZISMO HA PROVOCATO GRANDE FERMENTO TRA STAMPA ED ADDETTI AI LAVORI CHE HANNO PARLATO DI NORMA ASSURDA E INIQUA…IMMAGINATE COSA SUCCEDEREBBE CON GLI ARRESTI.
CON I CORI CHE SI SENTONO OGNI DOMENICA CI SAREBBERO ALMENO UN MIGLIAIO DI ARRESTI A PARTITA…
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Come vedete parlare a vanvera è bello e non costa nulla.
Quelli che straparlano delle leggi in UK a mio avviso manco le hanno lette queste regole anti-hooligans. Sarebbe il caso che prima o poi lo facessero…
E’ facile parlare di rimedi all’inglese, ma troppo spesso dimentichiamo la cultura del paese in cui viviamo.
Soprattutto perché se gli inglesi si sono vergognati dell’Heysel, noi italiani non ci vergogniamo di nulla.
Roberto Liberale

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