Non sapendo a chi santo votarmi mi sono attaccato alla scaramanzia. Ciò per digerire l’indigeribile prestazione azzurra contro il Lussemburgo. Ho ricordato la pessima Italia vista in allenamento prima di mondiali poi vinti. In particolare l’Italia di Bearzot del 1982.Sia chiaro, non solo di scaramanzia si tratta. Chi conosce un poco il calcio, e più in generale le leggi che governano le prestazioni sportive, sa che per far bene in una competizione lunga come il mondiale bisogna evitare di raggiungere troppo presto il top della forma. Perché non saresti in grado di mantenerlo a lungo.In Messico, nel 1970, stentammo da morire nei preliminari (un goal in tre partite) per poi andare in forma al momento giusto. Idem in Spagna nel 1982. Tre strazianti pareggi con Polonia, Perù e Camerun. Con il turno superato di un soffio. Poi entrammo in forma e raggiungemmo il massimo della condizione nelle partite determinanti.Ovviamente il calcio non è matematica. E non puoi essere certo che ai calcoli fatti sulla condizione atletica corrisponda poi il risultato atteso. Inoltre, squadre di modesta caratura fanno spesso il ragionamento inverso. Non avendo, a parità di condizione, alcuna ragionevole speranza di vincere forzano i tempi della preparazione. Presentandosi in grande spolvero nelle prime partite. Quando le squadre più blasonate arrancano ancora sotto il peso dei carichi di lavoro. Così vengono fuori i risultati a sorpresa.In conclusione, le prestazioni con I’Irlanda e il Lussemburgo non mi scoraggiano più di tanto.Allora penso che l’Italia sarà protagonista del mondiale brasiliano e magari lo vincerà? Piano. Questo è un altro discorso. Voglio soltanto affermare che le mie remore non sono legate all’andamento delle ultime partite. Ma alla qualità media dei calciatori. Che francamente non mi appare eccelsa in nessuna zona del campo.Allora forse occorrerebbe fare una pazzia. Scommettere sui tre giocatori che solo due anni fa giocavano in provincia in serie B. E oggi sono arrivati di prepotenza al mondiale. Immobile. Insigne. Verratti.Si. Verratti magari al posto di Pirlo. Immobile invece di Balotelli. Ed Insigne ….Forse lasciarsi inebriare dalla follia di Zeman può essere un’alternativa all’abbandonarsi al mesto fluire degli eventi. Che scorre come un ineluttabile dejá vu.Lo so. Certamente per me che sono in poltrona a filosofare tutto è facile. Anche ricordare il memento audere semper. Prandelli ha ben altro peso da portare sulle spalle. E forse ha l’obbligo di essere prudente.Guido Trombetti
E se Prandelli si affidasse al trio zemaniano Verratti-Immobile-Insigne?
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