Piombato in una valle di lacrime, perdute la Champions e la fantasia, declassato di qua e di là per dissapori di mercato e il progetto in discussione, quasi già la fine di un breve ciclo, ma non ancora la fine di Pompei, il Napoli debutta in campionato non si sa bene in quali condizioni di spirito e di gambe, chiamato però ad evitare una crisi annunciata con l’ambiente pronto a una vasta e circostanziata santa inquisizione.
L’inizio di calendario abbordabile (Genoa, Chievo, Udinese, Palermo, Sassuolo) sembra consentire una partenza tranquilla, al riparo di buoni risultati se non proprio con squilli di tromba. Ed è noto che chi ben comincia è alla metà dell’opera. Dunque, il Napoli atteso a Marassi dal Genoa deve fare di tutto e di più per ribaltare penose sensazioni e cancellare la malinconia subentrata alla notte dei fantasmi di Bilbao.
Può una squadra che l’anno scorso raccoglieva grandi simpatie e incoraggianti consensi avere perduto d’un colpo l’entusiasmo e le buone qualità? Ecco quanto dovrà svelare il campionato. C’è da verificare se il Napoli di Benitez è arrivato a un improvviso punto morto, in assenza di una campagna-acquisti galvanizzante, o a un imprecisato abbassamento di tensione.
Sarà un campionato incerto perché sono da verificare i valori delle squadre e gli impegni europei peseranno sulle formazioni di vertice. Con adeguati rinforzi di qualità poteva essere per il Napoli l’anno per osare di più. Amen. Ora, l’impegno è di non buttare tutto a mare.
Nella tana di Marassi, sempre gonfia di passione, il Genoa può essere avversario poco gestibile. Il test è impegnativo per il Napoli e ci sono le incognite e le sorprese dei debutti. Pare che torni Inler, mai onorati i 16 milioni che è costato, si spera di rivederlo con un sano spirito di rivalsa. Ci sarà Britos sulla sinistra della difesa risultando Zuniga ancora sovrappeso (così si dice) e non pare il caso di azzardare l’esordio di De Guzman, ancora estraneo alla squadra e al campionato italiano che ha suoi trucchi e trabocchetti.
Alla fine saranno i mancati eroi di Bilbao a dover tirare su la testa respingendo sensazioni e illazioni sullo sfaldamento del Napoli di Benitez. Higuain dovrà accantonare la delusione Champions e trascinare il Napoli alla riscossa, mentre si attendono buone nuove da Callejon che ha avuto un inizio difficoltoso. Hamsik dice di essere contento di restare a Napoli, ma dovrà dimostrare di essere contentissimo di rimanere nel Napoli tornando ad esserne il giocatore ammirato in passato. Impossibile che la difesa ripeta le topiche di Bilbao, altrimenti si dovrebbe pensare a un misterioso virus che ha infettato tutti riducendoli a marionette. Rafael ha qualche problema nelle uscite, sui calci piazzati non ci sono ancora automatismi di contrasto, si spera che Albiol riprenda il suo ruolo di leader confortando Koulibaly che ha bisogno di “crescere” in una difesa salda e non ballerina.
Il Genoa giocherebbe col 4-3-3, ma è da escludere un tridente con Iago Falque (piccolo e sgusciante spagnolo con madre senatrice socialista), il trentenne cileno Pinilla in confidenza col gol e Perotti (un ex vice-Messi in Argentina). A sinistra giocherà probabilmente il centrocampista Kucka che rientrerà a rafforzare la zona mediana. La partita si decide sempre sulla conquista della superiorità a centrocampo dove il gioco nasce e deve essere spento quello degli avversari, missione completamente fallita a Bilbao. Andiamo a vedere come butta il vento azzurro a Marassi.
MIMMO CARRATELLI
SERIE A – 1^ GIORNATA.
Chievo-Juventus 0-1, Roma-Fiorentina 2-0, Atalanta-Verona, Milan-Lazio, Cesena-Parma, Genoa-Napoli, Palermo-Sampdoria, Sassuolo-Cagliari, Torino-Inter, Udinese-Empoli.
PROSSIMO TURNO. 14 settembre.
Cagliari-Atalanta, Empoli-Roma, Fiorentina-Genoa, Inter-Sassuolo, Juventus-Udinese, Lazio-Cesena, Napoli-Chievo, Parma-Milan, Sampdoria-Torino, Verona-Palermo.