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“Non è un Napoli allo sbando come i risultati negativi, dall’eliminazione in Champions alle due sconfitte in campionato, farebbero pensare. E Benitez non è in confusione come s’è visto nella lucida conferenza-stampa a Castelvolturno ” dice Mimmo Carratelli. E Carratelli é un uomo d’onore!
“Brucia avere perso due partite con due soli tiri in porta degli avversari, e sono stati due gol, accidenti ” dice Mimmo Carratelli. E Carratelli é un uomo d’onore.
E adesso che cosa diremo? Cinque tiri cinque goal…. E sembra una scusante sufficiente a spiegare la situazione attuale della squadra?
Ieri sera è emerso un dato allarmante. Ed è proprio il contrario delle tesi del grande Mimmo. Purtroppo! Squadra allo sbando. E tecnico in confusione. Confusione in panchina, cambi tardivi. E qualcuno poco comprensibile. Confusione nell’organizzazione del match con il Palermo che a tratti sembrava il Santos di Pelé ed affondava come il burro nella comica difesa del Napoli. Possibile che il sommo Rafa non abbia trovato ancora un rimedio alla sistematica inferiorità a centrocampo della squadra azzurra? Possibile che non capisca che la difesa soffre anche per questo motivo (vedi secondo e terzo goal del Palermo ) oltre che per limiti intrinseci dei difensori?
Che la squadra sia allo sbando lo fa sospettare il clima tra il rassegnato e l’apatico che si registra in campo. Con giocatori come Higuain (e lo stesso Insigne) che appaiono totalmente indifferenti al risultato. Preoccupati, dopo aver sottoscritto un principesco contratto, non tanto di onorarlo quanto di procurarsene uno successivo.
Invece quanta tenerezza fa il pubblico. Ridotto a poche indomabili unità. Prigioniere dell’ottimismo della volontà. Paralizzate dall’irrazionalità dell’amore per la maglia azzurra. Pubblico che si limita a un po’ di fischi smentendo noi che temevamo chi sa quali isterismi e quali contestazioni violente.
A questo pubblico tenero e immalinconito che cosa si può mai dire? Nessuno conosce la ricetta per uscire da questa situazione che nessuno aveva previsto. E che forse nessuno poteva prevedere. Men che mai noi grafomani e parolai. A quel pubblico, tutto cuore e passione, va la mia ammirazione.
Guido Trombetti