Nell’amichevole di Bari (campo fortunato: 9 successi e un pareggio per la nazionale italiana) debutto vittorioso di Conte sulla panchina dell’Italia. Olanda incenerita nei primi dieci minuti. Poi, ridotta in dieci per l’espulsione del difensore Martins Indi (9’), in balia degli azzurri.
La novità di Conte è una nazionale più “italiana” con una guida più tosta che ha trasmesso convinzione e grande impegno ai giocatori. Basta col centrocampo cuore e fantasia, possesso-palla e palleggio di cui non siamo capaci (piacevano tanto a Prandelli per imporre l’iniziativa all’avversario), ma squadra ben coperta (anche sei azzurri nella loro metà campo in fase passiva con De Rossi gran regista) e lanci profondi che hanno colpito immediatamente l’Olanda che falliva l’offside.
Due lanci lunghi e sono venuti i gol contro la sparpagliata difesa olandese priva di Vlaar e in cui De Vrij e Martins Indi, disastrosi al Mondiale brasiliano (De Vrij già in crisi nella Lazio), hanno ceduto di schianto.
Sul primo lancio di Bonucci, proprio De Vrij e Martins Indi cedevano all’inserimento di Immobile che, dribblato il portiere, infilava a porta vuota (3’). Sul secondo lancio di De Rossi, il disastroso Martins Indi non poteva che atterrare Zaza in area: rigore di De Rossi (9’) ed espulsione del difensore olandese. Due a zero immediato e Olanda in dieci per ottanta minuti (12’ entrava il difensore Veltman per l’attaccante Lens).
L’Italia, sulle ali dell’entusiasmo, continuava a dilagare mancando due palle-gol su rapidi contropiedi (20’ Zaza solo davanti a Cillessen, il portiere salvava di piede; 30’ conclusione alta di Immobile sull’assist di petto di Zaza).
Vittoria prestigiosa però contro un avversario suicida. Anche Guus Hiddink esordiva sulla panchina olandese sostituendo Van Gaal. Le sue novità, il 4-3-3 dopo il 3-5-2 di Van Gaal, non ha avuto il tempo di esprimersi e all’Olanda mancavano Vraal in difesa, Van de Vaart a centrocampo, Roben e Huntelaar all’attacco.
A parte l’inizio fortunato, ma fortemente voluto, la guida di Conte si è fatta sentire pur avendo avuto solo tre giorni per preparare il rilancio della nazionale. Per indisponibilità e riposi precauzionali, Conte si è avvalsa di Sirigu in porta, Ranocchia, Bonucci e Astori nella difesa a tre, a centrocampo due terzini sulle fasce (Darmian e De Sciglio), De Rossi fulcro del gioco (assente Pirlo) con ai lati Marchisio e Giaccherini. In avanti, Immobile (24 anni) e Zaza (23), coppia inedita che ha mostrato un affiatamento sorprendente. Lontano il fantasma di Balotelli.
In tutto il primo tempo, l’Olanda in inferiorità numerica non è riuscita a distendersi efficacemente in attacco e non ha mai tirato in porta. L’Italia con la difesa alta (squadra sempre corta) e il pressing puntuale (Marchisio su Sneijder, Giaccherini su De Jong a spegnere il centrocampo olandese) era sempre padrona del match. Difesa azzurra mai impegnata e, mai pressata, impostava il gioco in piena libertà.
Nella ripresa l’inferiorità numerica pesava ancora di più sull’Olanda (4-4-1) che aveva rari guizzi (49’ palla-gol di Van Persie a lato, 52’ tiro da lontano di Sneijder parato). Alta la palla-gol di testa di Destro sul cross di Pasqual (80’).
Conte utilizzava tutti e sei i cambi previsti dall’amichevole. Nella ripresa l’Italia era meno brillante contro l’Olanda che badava soprattutto a non incassare altri gol.
Martedì 9 a Oslo prima gara di qualificazione europea contro la Norvegia (assente Marchisio, squalificato).
Mimmo Carratelli
ITALIA (3-5-2): Sirigu; Ranocchia, Bonucci, Astori; Darmian (73’ Candreva), Marchisio (63’ Verratti), De Rossi (67’ Parolo), Giaccherini, De Sciglio (67’ Pasqual); Immobile (76’ Giovinco), Zaza (73’ Destro).
OLANDA (4-3-3): Cillessen; Janmaat (73’ Van der Wiel), De Vrij, Martins Indi (9’ espulso), Blind; Wijnaldum (85’ Fer), De Jong (62’ Pieters), Sneijder; Kuyt, Van Persie (81’ Narsingh), Lens (12’ Veltman).
ARBITRO: Karasaev (Russia).
RETI: 3’ Immobile, 9’ De Rossi rigore.