Per fortuna nel 2014 non è più necessario affidarsi solo agli occhi per analizzare una prestazione, gli americani da molti anni utilizzano le statistiche avanzate per analizzare ogni tipo di sport e prestazione sportiva, perché se da un lato è vero che il calcio non è solo numeri, è altrettanto vero che i numeri restituiscono un’immagine oggettiva e che difficilmente si può piegare all’opinione personale.
Così la bella vittoria del Napoli contro il Verona ha restituito i gol di Marek Hamsik e subito è partita (come lo scorso anno) una corsa ad annunciare che Benitez aveva cambiato la posizione dello slovacco per farlo rendere meglio, seguendo quindi le opinioni di critici e giornalisti.
Fortuna vuole che ci siano strumenti liberi come quelli messi a disposizione da WhoScored.com per analizzare la realtà senza doversi per forza accontentare delle visioni (in questo caso allucinate) altrui. Dicevamo dunque di Hamsik che occupa ormai da un anno e mezzo la posizione di trequartista centrale alle spalle di Higuain, lo slovacco usa svariare in ampiezza sul fronte offensivo per offrire sponde sulle fasce e liberare spazi per gli inserimenti degli esterni offensivi verso l’area di rigore.
Ora l’accusa di molti qualificatissimi addetti ai lavori è che Hamsik con Benitez giochi troppo a ridosso di Higuain limitando la sua capacità di inserirsi senza palla. Per smentire questa opinione abbiamo preso in considerazione tre partite casalinghe di Serie A di questa stagione Chievo, Palermo ed Hellas (contro il Torino Hamsik era assente).
Salta subito all’occhio dalle grafiche proposte che Marek gioca sempre in circa 30 metri di campo, svariando in larghezza e giostrando in prevalenza su quella che comunemente definiamo trequarti, ovvero lo spazio compreso all’incirca tra il cerchio di centrocampo e il limite dell’area di rigore. Se consideriamo le gare contro Chievo e Palermo, partite dal risultato diverso ma che hanno visto comunque il Napoli con il pallino del gioco in mano, scopriamo che lo slovacco ha giocato diversi palloni anche nella metà campo difensiva, quindi ancora più arretrato della punta centrale. Nella gara contro l’Hellas invece, complice la squadra ospite schiacciata in basso, Hamsik ha giocato quasi tutti i palloni nella metà campo offensiva concentrando i suoi tocchi proprio sulla trequarti. Giostrando quindi proprio intorno ad Higuain.
Passando alle conclusioni verso la porta invece non possiamo fare a meno di notare come i tiri del capitano azzurro arrivino più o meno sempre dalle stesse zone, ovvero subito al limite dell’area oppure dentro l’area di rigore, da destra e da sinistra. Questa capacità di concludere da più posizioni efficacemente è chiaramente una delle caratteristiche che ne rendono più difficoltosa la marcatura degli avversari, ma nelle tre gare considerate è rimasto tutto più o meno invariato (a parte naturalmente il numero di conclusioni) senza apprezzabili cambiamenti.
Ora è chiaro che se i media fanno una campagna stampa chiedendo che Hamsik cambi posizione o che si cambi modulo e poi Hamsik segna una doppietta senza che nulla di ciò sia avvenuto, sarebbe apprezzabile riconsiderare la propria posizione oppure, senza arrivare a tanto, tacere sperando nell’oblio per le proprie parole. Ma se invece addirittura si arriva a scrivere o ad affermare che Marek ha segnato perché “Benitez gli ha cambiato posizione anche se lo nega” allora ci si sente in dovere di far prevalere la realtà dei fatti. Senza dimenticare che recentemente in Nazionale ha giocato persino da centravanti tattico contro la Spagna.
Ma tanto già si sa, che alla prossima gara a secco di Hamsik sarà colpa di Benitez che l’ha rimesso nella vecchia posizione.
Andrea Iovene