Il Chelsea di Josè Mourinho sta dominando la Premier. Dopo 12 giornate è in testa alla classifica con 32 punti, + 6 sul Southampton di Koeman, tallonato a sua volta dal Manchester City, campione in carica, a – 8 dalla vetta. Dietro il vuoto, ma è pur vero che siamo solo a fine novembre.
Nella vittoria casalinga contro il WBA, al Chelsea sono bastati 25 minuti per chiudere la partita con un secco 2 a 0. Ciò che sorprende è l’equilibrio e la compattezza che i blues stanno dimostrando. Sono competitivi in tutti i reparti, i pochi innesti mirati hanno reso una squadra già forte (capace di lottare per il titolo fino al termine della scorsa Premier e uscire solo nelle semifinali di Champions) una corazzata, al momento 14 vittorie e 4 pareggi. Il vero punto di forza è il centrocampo con Fabregas (voglioso di riscatto dopo 3 stagioni incolore al Barça e sopratutto il niet di Wenger ad suo ritorno all’Arsenal) capace di completare nella sola sfida contro i Baggies ben 142 passaggi con un 94% di tentativi riusciti, oltre a fornire la palla per il 2 a 0 di Hazard. Quello per il belga è il decimo assist del centrocampista spagnolo, quasi uno a partita, spesso di pregevole fattura come contro il Burnely o contro i suoi ex compagni di squadra dell’Arsenal.
Subito dopo il match, Fabregas ha rilasciato al sito del Chelsea parole che aiutano a comprendere meglio lo sprint di inizio stagione degli uomini di Mourinho : “Non penso di esagerare se dico di non ricordare, da quando gioco, una partita così divertente per quanto fatto nel primo tempo. Abbiamo giocato un partita eccezionale, non è mai semplice dopo gli impegni con le nazionali, perché la squadra non ha molto tempo per lavorare e preparare la partita.”
Al Chelsea il centrocampista spagnolo sembra aver trovato la giusta dimensione per tornare protagonista. È stato fortemente voluto da Mourinho che lo ritiene “un grande giocatore in grado di fare le fortune dei suoi compagni di squadra. Ha dei grandi colpi e in campo fa sempre la scelta giusta”. Questi elogi sono ricambiati dallo stesso centrocampista che a Championship MatchDay ha dichiarato: mi sento valorizzato da Mourinho, mi fa sentire importante all’interno della squadra.
Indovinate chi è stato uno dei pochi in grado di annullare Cesc Fabregas nel corso di questa stagione, vi abbiamo raccontato la sua storia qualche tempo fa.
Quando il nome di Fellaini è stato accostato al Napoli non ero felicissimo. Pur non discutendo le sue doti tecniche, veniva da una stagione fallimentare al Manchester United dove aveva mostrato diverse amnesie in fase d’impostazione. Pagato 27 milioni di sterline, era stato trattato da ospite indesiderato dai tifosi dei Red Devils. Lo stesso Van Gaal subentrato a David Moyes, colui che aveva voluto fortemente il giocatore a Manchester, aveva fatto capire al belga di non considerarlo in cima alle sue gerarchie.
Nonostante la stagione sia iniziata in salita con l’infortunio alla caviglia sinistra che l’ha tenuto lontano dal campo una quarantina di giorni, Fellaini è riuscito a riconquistare la fiducia di Van Gaal, e nel giro di un mese è diventato titolare inamovibile. Inizialmente è spesso subentrato dalla panchina e anche se con pochi minuti nelle gambe è stato capace di tirare fuori dal cilindro colpi come questo, sempre contro il WBA. Un gol che gli è valso un posto da titolare nella settimana successiva per la sfida contro il Chelsea, dove era in marcatura proprio su Fabregas: secondo i dati Opta, lo spagnolo è riuscito a completare appena 5 passaggi. E’ facile intuire che la partita contro il Chelsea, in cui secondo i dati Opta ha percorso 12 chilometri più di chiunque altro giocatore dello United ed è stato l’uomo-ovunque dei Red Devils, è stata lo spartiacque della stagione del belga.
Da circa un mese Fellaini sta giocando ad alti livelli; come segnalano i dati di WhoScored, contro l’Arsenal – match in cui, nonostante la vittoria, il Manchester non ha disputato una buona partita – Fellaini è stato tra i protagonisti, il secondo per numero di tocchi subito dietro portiere De Gea, migliore in campo, e nel vivo della manovra insieme a Rooney e Di Maria con quasi l’85% di precisione nei passaggi. Statistiche che spiegano in parte il contributo decisivo che Fellaini sta dando a una squadra come lo United. Il Manchester è ancora in cerca di una chiara identità tattica, aggrappata alle idee di gioco di Van Gaal e al carisma di Rooney, nella speranza di tornare grande nel più breve tempo possibile.
Alfonso Noël Angrisani