Il Napoli presenta il suo bilancio chiuso al 30 giugno 2014 e cominciano ovviamente le letture e le analisi. Uno dei primi a farlo è Marco Bellinazzo, giornalista del Sol 24 Ore, sul suo blog. La sua analisi, che qui riportiamo, è intitolata:
«Il Napoli chiude nel 2014 il miglior bilancio della sua storia, ma l’aumento dei costi “ipoteca” la crescita del club».
Il Napoli è ricco, ma non può spendere. Per quanto possa apparire paradossale è questo il giudizio che si può trarre spulciando i dati del bilancio chiuso al 30 giugno 2014. Un bilancio record nella sua storia con un fatturato in crescita del 56% a quota 237 milioni (contro i 151 del 2013), ma che sconta condizioni eccezionali (in primo luogo, la mega-plusvalenza di Cavani) e soprattutto registra un’impennata dei costi dovuta agli acquisti di star del calibro di Gonzalo Higuain, che frena la crescita del club se verranno ancora rimandati gli indispensabili investimenti su infrastrutture e governance. Ma andiamo con ordine.
Ricavi. I ricavi, come detto, hanno avvicinato la soglia dei 240 milioni. Tuttavia non sono tutti ricavi strutturali. Quasi 110 milioni, infatti, derivano da entrate “una tantum”: dalla partecipazione alla Champions e all’Europa league dopo l’eliminazione dal girone nella scorsa stagione sono arrivati 40 milioni, mentre le operazioni di calciomercato hanno fruttato plusvalenze per 69,3 milioni (64,3 per Cavani venduto al Psg a 67,8 milioni e 4,2 per Cigarini). Nel 2013 si erano avute invece 31,6 milioni di plusvalenze per la cessione di Lavezzi sempre al Psg. segue qui
Marco Bellinazzo
p.s. Acquista ancora più valore, magari ce ne fosse bisogno, l’analisi di Fabrizio Vettosi che riportammo qui sulla condizione economico-finanziaria del Calcio Napoli.