“La collaborazione dei club, salvo eccezioni, è piuttosto scarsa col Viminale (ma oggi Alfano non lo dira?): nessuna societa? si è costituita parte civile contro i teppisti, anche se la Lega di A l’aveva promesso. Vin- ce la paura”. Scrive così Fulvio Bianchi oggi su Repubblica in un articolo che il secondo summit stagionale in programma oggi al Viminale tra forze dell’ordine e le istituzioni calcistiche cui parteciperà anche il presidente del Coni Malagò.
È la certificazione di quel che tutti sappiamo: in Italia non è mai accaduto e chissà se accadrà che i club si comportino come l’Atletico Madrid che ha inibito in via definitiva l’ingresso allo stadio ai tifosi identificati e fermati dalla polizia per gli scontri che hanno portato alla morte del tifoso del Deportivo La Coruna. Vale per chi ha uno stadio di proprietà, come la Juventus, ma anche per le altre società, altrimenti a che cosa è servita l’introoduzione dei biglietti nominali?
“Gli incidenti – scrive ancora Repubblica – in questo avvio di stagione sono diminuiti, ma ultimamente ci sono stati segnali inquietanti a Bergamo e Roma (tifosi Lazio), in precedenza a San Siro coi croati e in B”. Pare che il Viminale stia pensando all’utilizzo di idranti colorati in caso di incidenti, con l’obiettivo di identificare i teppisti. “Due gli obiettivi – scrive Repubblica -: evitare scontri lontano dagli stadi (da qui gli idranti) e impedire l’accesso negli impianti a bombe carta, fumogeni, petardi. Non sono efficaci i metal detector,gli sniffero i cani poliziotto. Servono solo perquisizioni ma spesso gli ultra? nascondono i fumogeni nella biancheria intima, nei panini o si servono di donne e bambini.”