Amara sconfitta del Napoli nella sera di Fuorigrotta dopo la grande emozione per la voce e le musiche di Pino Daniele. La Juventus (3-1) vince al San Paolo dopo 14 anni e la pioggia accompagna il malinconico finale del match.
La Juve ha gestito la gara da squadra superiore. Il Napoli non ha avuto il coraggio e gli slanci di Doha con molti protagonisti sotto tono, Higuain e Hamsik tra i primi. Erano stati i trascinatori della squadra nelle ultime due partite.
Appena un’ombra sul risultato, il secondo gol della Juve (Caceres) in offside. Ma il successo bianconero è meritato.
Il Napoli è stato inferiore all’attesa. Agguantato il pareggio nella ripresa, il suo improvviso brio veniva spento in pochi minuti dalla rete di Caceres che riportava avanti la Juve.
Il centrocampo juventino a rombo ha comandato la partita. Pirlo vertice basso, Vidal vertice alto, ai lati Marchisio e Pogba. Il Napoli è stato costretto a un match difensivo, soprattutto nel primo tempo. David Lopez, il migliore, riusciva a contenere Vidal, mentre Pirlo agiva indisturbato dalle retrovie. Su Pogba si affannavano Callejon e Maggio. Su Marchisio raddoppiavano De Guzman e Gargano.
Il Napoli, impegnato soprattutto a contrastare l’iniziativa juventina, non costruiva mai gioco. Nel primo tempo, neanche un tiro nella porta di Buffon. La Juve giocava a ritmo basso, ma molto sicura. Hamsik è sembrato subito fuori partita. Higuain, con pochi palloni giocabili, è rimasto anche lui ai margini del match.
Non c’era Lichtsteiner all’inizio (in panchina, leggero infortunio) e sembrava un vantaggio per il Napoli. Ma Caceres, il sostituto, sebbene con minore sprint, dominava sulla fascia destra contro Britos. Tevez e Llorente non facevano danni. Ma, tutto teso a frenare la Juve, il Napoli non riusciva mai a ripartire.
Pure, nell’unica occasione del primo tempo, la squadra azzurra aveva l’occasione per passare in vantaggio ribaltando l’andamento della gara. L’unica rapida combinazione fra Hamsik e Higuain liberava sulla sinistra De Guzman (preferito ancora a Mertens): l’olandese sprecava oltre la traversa la straordinaria palla-gol (17’).
Per il resto, il primo tempo era un monologo lento, paziente, accorto della Juve col doppio del possesso-palla. Finché un rimpallo in area azzurra fra Llorente e Tevez forniva un involontario assist a Pogba sulla sinistra, tutto solo (Maggio risucchiato verso il mucchio a centro-area): il francese batteva Rafael con un forte tiro a giro che il portiere azzurro sfiorava (29’).
Il Napoli si sfilacciava per i raddoppi di marcatura sugli juventini che avanzavano, la Juve manteneva sempre un assetto ordinato ed equilibrato. Messa così la partita è sembrata partita persa per gli azzurri. Ma, a inizio di ripresa, soprattutto dopo l’ingresso di Mertens (60’ per Hamsik), il Napoli ritrovava slancio e orgoglio fino a centrare il gol del pareggio: sinistro al volo di Britos, nel cuore della difesa bianconera, su corner di Mertens (64’).
Si è sperato che fosse il segnale di un Napoli che si rimetteva in partita e, ora, poteva giocarsela. L’illusione durava sei minuti. Sulla punizione di Pirlo, Caceres in millimetrico fuori gioco raddoppiava (70’).
Il nuovo vantaggio della Juve spegneva la verve improvvisa del Napoli. Né l’ingresso di Gabbiadini (73’ per Callejon), né il finale a quattro punte (84’ Zapata per Gargano) riportavano il Napoli a galla.
In due confuse occasioni, gli azzurri sfioravano la possibilità di un nuovo pareggio. Ma Zapata, lanciato da Mertens dopo un errore di Ogbonna, superato Buffon al limite dell’area si lasciava cadere: ammonito per simulazione (92’). Poi, ancora su una giocata di Mertens, Higuain andava finalmente al tiro, ma Chiellini glielo deviava in corner (93’).
Dal possibile pareggio, nei sei minuti di recupero, la stoccata finale di Vidal (94’) in contropiede calava impietosa sulla partita degli azzurri.
Non è stato come a Doha. S’era temuto che un Napoli teso solo a contenere la Juve, alla fine avrebbe pagato una tattica complessivamente rinunciataria. Così è stato. Neanche nel secondo tempo Buffon veniva impegnato.
Con l’ingresso di Mertens, Allegri provvedeva a rinforzare la difesa rinunciando a Pogba. Entrava Lichtsteiner (70’) per marcare il belga con Caceres al centro della difesa, poi sostituito da Ogbonna (79’).
E’ stata una partita essenzialmente tattica in cui sono prevalse la migliore qualità e l’esperienza della Juve benché anche tra le file bianconere Pogba, Vidal, Tevez e Llorente (sostituito nel finale da Morata) non fossero in grande serata. Merito del Napoli che per contenerli si è messo però fuori partita.
La Juve ha giocato col vantaggio del mezzo passo falso della Roma nel pomeriggio riportandosi tre punti avanti alla squadra giallorossa. Il Napoli perde il terzo posto, staccato dalla Lazio. La porta di servizio per la Champions resta aperta, ma sono otto le squadre che sgomitano in sei punti. Domenica a mezzogiorno, sul campo della Lazio il Napoli dovrà dare un immediato segnale di riscossa. Sarà un vero e proprio spareggio per la terza posizione.
Mimmo Carratelli
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos; David Lopez, Gargano (84’ Zapata); Callejon (73’ Gabbiadini), Hamsik (60’ Mertens), De Guzman; Higuain.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Caceres 79’ Ogbonna), Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba (70’ Lichtsteiner); Vidal; Tevez, Llorente (75’ Morata).
ARBITRO: Tagliavento (Terni).
RETI: 29’ Pogba, 64’ Britos, 70’ Caceres, 94’ Vidal.
SERIE A – 18^ GIORNATA
Sassuolo-Udinese 1-1, Torino-Milan 1-1, Inter-Genoa 3-1, Atalanta-Chievo 1-1, Cagliari-Cesena 2-1, Fiorentina-Palermo 4-3, Roma-Lazio 2-2, Sampdoria-Empoli 1-0, Verona-Parma 3-1, Napoli-Juventus 1-3.
CLASSIFICA: Juventus 43; Roma 40; Lazio 31; Napoli e Sampdoria 30; Genoa e Fiorentina 27; Milan 26; Inter e Palermo 25; Sassuolo 24; Udinese 23; Verona 21; Torino 19; Empoli e Chievo 18; Atalanta 17; Cagliari 15; Parma e Cesena 9.
PROSSIMO TURNO. Sabato 17: Empoli-Inter, Palermo-Roma. Domenica 18: Lazio-Napoli (12,30), Milan-Atalanta, Cesena-Torino, Chievo-Fiorentina, Genoa-Sassuolo, Parma-Sampdoria, Udinese-Cagliari, Juventus-Verona (20,45).