Napoli-Juventus 1-3, il taccuino di Benitez
Sarà la commozione per Pino Daniele, sarà per il clima speciale della serata, si comincia e Maggio si porta il pallone in fallo laterale.
La Juve gioca col rombo. Noi abbiamo un compasso che fa i cerchi storti. Ci può stare.
I-il rooombo, non si è fermato mai un momeeento.
A bordo campo un cartellone pubblicitario. Dooa. Direbbe Tarantino: la acca è muta.
Tarantino inteso come Quentin. Non Massimo.
Ripenso a Doha. Sono passati 5 minuti e neppure una cazzata in difesa. Ci può stare.
Nei primi 25 minuti giochiamo tanti tocchi di prima, così tanti che ci inzallaniamo da soli.
Bisogna giocare molto sulla sinistra per tenere Caceres dietro, altrimenti si prende troppo campo grazie alle poche discese di Britos.
Pirlo in genere dirige alla Von Karajan, ma stasera pareva il cigno di Caianello.
Un’occasione enorme per noi. De Guzman è uno di quelli che allo stadio vuole vedere le famiglie, per questo avrà tirato il pallone ai bambini in curva. Oppure sarà stato il vento come con lo Young Boys.
Albiol protesta per una maglia tirata. Tagliavento gli urla: “Albiol devi stare calmo”. Eh, ma io glielo dico da un anno che deve stare calmo.
Ogni volta che trova il Napoli, Pogba smania per ricordare al mondo quanto è bravo. Una volta segna di collo piede, una volta di esterno, stasera perfino con la tibia.
Un drone vola sul San Paolo. Deve essere il solito Mazzarri che manda le sue spie sul campo dove è la Juventus.
Quando gli passano i palloni accanto alla panchina, Allegri non li tocca. Forse si ricorda di quella volta che Lavezzi gli voleva azzeccare un pacchero.
0-1 alla fine del primo tempo. Come a Doha.
De Guzman fa arrabbiare il presidente con i suoi calci da fermo. Costituiscono giusta causa per il rimborso dei soldi spesi per l’abbonamento.
Mertens al posto di Hamsik. Lo voglio frizzante. Meglio champagne che Idrolitina.
Mertens effettivamente cambia la partita, la elettrizza, come spesso gli capita nei secondi tempi.
Dal primo angolo che non batte De Guzman facciamo gol. Con Britos. Evento al quale Adam Kadmon dovrebbe dedicare una puntata del suo programma sul sovrannaturale.
1 a 1 come a Doha.
Poi succede l’incredibile. Segna Caceres, che con Pogba è lo stesso autore dei gol di due anni fa a Torino.
No, la cosa incredibile non è tanto che ci sia fuorigioco nell’azione. Quello ci può stare. La cosa incredibile è che Allegri lo stava sostituendo. 1-2 come a Doha.
Ma non è finita, anche se questo gol irregolare ci costringe a inseguire e a sbilanciarci, forse a commettere degli errori. Dentro Gabbiadini e dentro Zapata. I centravanti passano a tre.
Zapata vola verso Buffon ma sconocchia. Neppure si può dire che cercasse il rigore, perché cade fuori area. Aveva paura di passare alla storia.
Higuain fa un numero passandosi il pallone fra i due piedi e infilandosi in mezzo a tre juventini. Sembra il famoso cammello nella cruna di un ago.
Il terzo gol di Vidal è bellissimo come sanno essere bellissimi i gol della Juve contro il Napoli. Come gli amori di una sera.
Il Ciuccio