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Il nuovo dietrofront di De Laurentiis: ora abbandona l’asse Tavecchio-Lotito e torna ad allinearsi a Juventus e Roma

Il nuovo dietrofront di De Laurentiis: ora abbandona l’asse Tavecchio-Lotito e torna ad allinearsi a Juventus e Roma

L’Assemblea della Lega Serie A di ieri è certamente uno di quegli eventi, normalmente off limits per la stampa, dei quali sarebbe stato molto interessante avere una diretta streaming. Perché tra attitudini padronali e caratteri fumantini non è difficile immaginare cosa possa essere accaduto in via Rosellini.

Innanzitutto i fatti. Sono state prodotte due delibere, la prima riguardava la generica volontà di operare per provare a salvare il Parma (almeno fino al termine della stagione), il voto ha visto 16 favorevoli (anche il Parma ha votato per il si), 3 astenuti (Roma, Napoli e Sassuolo) e 1 solo contrario (Cesena). Il dato presenta già qui qualche sorpresa, come noto Juve e Roma sono all’opposizione di Tavecchio (e Lotito) fin dalla rielezione di Beretta due anni fa e poi ancora più duramente nelle elezioni federali la scorsa estate, ma i bianconeri in prima istanza hanno votato a favore. Il Napoli invece, che proprio dalle ultime elezioni era uscito come sostenitore dell’attuale governo calcistico, ha fatto un passo indietro verso l’astensione.

E si è andati poi alla seconda votazione. Perché il piano di Tavecchio potesse avere un peso reale per la curatela fallimentare, che dovrebbe subentrare a Manenti dopo il 19 marzo, era necessario accantonare un fondo per garantire al Parma la possibilità di giocare fino alla fine il campionato. Quando si è trattato di stabilire l’importo di denaro si sono accesi i toni, ed anche la Juventus è passata ad un voto contrario insieme a Napoli e Cesena, mentre Roma e Sassuolo hanno confermato l’astensione. Le perplessità erano legate soprattutto al fatto che non è ancora chiara la situazione debitoria del Parma e di conseguenza stabilire una cifra era quindi impossibile.

Nel corso della riunione, a più riprese sia Agnelli e De Laurentiis avrebbero incalzato Tavecchio a proposito di un sistema di controlli che non ha funzionato e sull’esigenza di rivedere i criteri di iscrizione, non ottenendo però alcuna risposta. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport il nervosismo del presidente federale sarebbe addirittura sfociato in una minaccia ai club contrari: “Se non mi date questa delibera, non finisce qui. E da noi poi dovete passare per iscrivervi al campionato”, al quale avrebbe risposto il presidente del Napoli dicendo: “Ma fallisse il Parma e poi io faccio causa a voi che non avete controllato!”.

Il dato politico più interessante della giornata di ieri è che sembra esser cambiata la posizione di De Laurentiis. Come ricordato in precedenza, nel corso delle ultime elezioni federali il presidente del Napoli, da sempre molto attivo nel tentativo di promuovere innovazioni e riforme nel mondo del calcio, dopo un primo momento nel quale sembrava poter sostenere Albertini aveva poi finito per adeguarsi alla cordata Galliani-Lotito e votare l’elezione di Tavecchio. È ipotizzabile che dietro questo sostegno ci fossero state promesse di riforma del sistema, promesse però ampiamente disattese in questi dieci mesi di governo, ed anzi si sono contate più numerose le occasioni di scandalo e controversie rispetto alle azioni di rinnovamento concreto. 

Allinearsi alle posizioni di Juventus e Roma vorrebbe dire spendersi per dotare la Lega di una nuova governance e di autonomia sul modello dei migliori esempi di Premier o NBA, ed anche se la maggioranza in Assemblea di Lega resta ancora piuttosto ampia, sarebbe comunque un segnale forte trovare all’opposizione tre club che raccolgono quasi il 50% di tutti i tifosi italiani. Stando alle dichiarazioni pubbliche, l’obiettivo di Tavecchio è quello riformare parametri di iscrizione ed anche la formula dei campionati entro giugno, obiettivo condiviso anche dai club all’opposizione, ma per raggiungere tali traguardi è necessario applicare una pressione costante sia in Assemblea di Lega che in Consiglio Federale.

Lasciamo l’onore della chiusura ad un’infelice battuta che sarebbe stata pronunciata da Lotito durante l’assemblea, è stato lui infatti ad avere l’idea di sfruttare il fondo multe per aiutare il Parma. Si tratta di una battuta che rafforza ancor più il concetto espresso ieri: “Lo sapete che i soldi della solidarietà non vanno a nessuno alla fine, quindi che c… ve ne frega”.
Andrea Iovene

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