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Una medaglia a Britos per aver avuto il coraggio di spintonarsi con Samba

Una medaglia a Britos per aver avuto il coraggio di spintonarsi con Samba

Il mio Dinamo Mosca – Napoli

– Dopo 26 anni il Napoli torna a giocare un quarto di finale di una coppa europea. All’epoca, in quello che fu (ed è) l’unico nostro trofeo europeo (a parte la Coppa delle Alpi del 66 e la coppa di lega Italoinglese del 76), rimontammo la Juve di Zoff con forse il gol che più è impresso nella mente dei napoletani: Renica di faccia al 119′.

– Prima di allora, gli azzurri avevano superato gli ottavi solo in due occasioni. In Coppa delle Coppe. Nel 77, eliminati in semifinale dall’Anderlecht e dall’arbitro che inspiegabilmente annullò un gol a Speggiorin e nel 62 ai quarti in seguito a uno spareggio contro l’OFK Belgrado.

– In tutte le altre occasioni, non siamo mai riusciti a vedere la primavera.

– L’Europa League non ha un grande appeal. Le squadre italiane hanno sempre snobbato questa competizione a favore del campionato con turn over totali durante i gironi che poi ne hanno compromesso la prosecuzione.

– Appurato che il calcio italiano è ai minimi storici di competitività da almeno un lustro, quest’anno i club hanno dedicato più energie e uomini fino ad ottenere 5 squadre negli ottavi.

– Ai quarti ora sono rimaste la Fiorentina e il Napoli. Le due squadre che insieme alla Juve partecipano ancora a tutte le competizioni. Forse, e dico forse, le migliori formazioni in Italia.

– La Fiorentina ha definitivamente raso al suolo ciò che era rimasto del villaggio giallorosso, mentre gli azzurri hanno superato la Dinamo Mosca difendendo con successo il 3-1 del San Paolo.

– La gara non ha regalato particolari emozioni. I russi non hanno mai dato la sensazione di riuscire a rimontare lo svantaggio dell’andata e gli azzurri hanno controllato con attenzione, rischiando pochissimo, portando a casa uno 0-0 soddisfacente.

– Dall’inizio alla fine in campo il leitmotiv è stato guardare l’orologio; fuori dal campo, il Minao che ci ha letteralmente disintegrato col portiere avversario: io già l’ho visto questo. Ma non ricordo dove. Voi lo ricordate?

– Nel primo tempo il Napoli ha colpito una traversa con un tiro da lontano di Mertens e ha scheggiato un palo con Calle dalla “zona Calle”. Per i russi, un paio di mucchi in seguito a calci da fermo e due reti annullate per fuorigioco.

– In una di quelle mischie, Brivitos ha avuto il coraggio di spintonarsi con il gigante Samba. Medaglia, medaglia, medaglia.

– E mentre il Minao si spremeva le meningi e ci gonfiava ed attorcigliava le orbite con Gabulov (forse ha giocato nel Dnipro o nel Victoria Plzen? Io già l’ho visto da qualche parte), Mertens ci ha fatto temere quando si è steso per una botta in testa. Lui che è recidivo.

– Nella ripresa, la Dinamo ha cercato di aumentare il pressing ed alzare il baricentro, rendendosi pericolosa con Kokorin, l’uomo venuto da Plutone, che ha tirato alto da buona posizione dopo una sponda di Kuranyi. Poi, qualche tiro dalla lunga distanza e un paio di cross tagliati che hanno impensierito non più del dovuto Andujar. 

– Niente che potesse intimorirci. Niente rispetto ai tifosi russi a torso nudo in curva, mentre le termocoperte ricoprivano le panchine.

– Di contro, il Napoli non ha saputo approfittare delle immense praterie lasciate incustodite dai lenti difensori dell’est. In un paio di contropiede è mancato l’ultimo passaggio e su un rilancio di Andujar, Higuain ha superato anche il portiere per poi concludere, a porta vuota, sul Cremlino con un pallonetto errato.

– A proposito di portiere, ancora il Minao: forse l’ho visto ai mondiali. Potete controllare su internet se era il portiere della nazionale ai mondiali? O no? Forse assomiglia a un politico? Marò, mi sto confondendo, potete controllare su internet? Dove l’ho visto?

– Tutti hanno svolto il proprio compito oltre la sufficienza e senza strafare. Una nota di merito a Brivitos che ha salvato in scivolata un pericolosissimo e veloce cross basso e ha disinnescato quella che doveva essere l’arma in più dei russi: il gioco aereo; a Jorginho che ha tagliato una palla perfetta per Calle mandandolo a tu per tu col portiere e che ha neutralizzato colui che avrebbe dovuto dare un pizzico di fantasia e tecnica alla manovra avversaria: Valbuena; e a Mesto che finalmente ha capito il suo ruolo in campo arbitrando in modo impeccabile.

– Una menzione anche per il telecronista che, inquadrato Cherchesov, ha detto: l’allenatore che 25 anni fa incontrò con lo Spartak il Napoli di Bigon.

Di Bigon?! Giuro che è la prima volta che lo sento. È come dire oggi il Napoli di Henrique.

– Altra menzione per Kokorin. Il centravanti russo, prima del doppio confronto, aveva dichiarato di non sapere che Maradona avesse giocato nel Napoli. Mi auguro che dopo questa affermazione Kokorin sia stato sottoposto all’antidoping o sia stato rispedito di nuovo sul suo lontano pianeta.

– A fine partita, mentre noi ci rallegravamo per la qualificazione, il Minao, ipnotizzato dal pc, alla ricerca dell’identità nascosta di Gabulov, ha continuato a parlare da solo: ma non potrebbe assomigliare a quello della pubblicità del Mulino Bianco? A Banderas? Oppure all’attore de “la Mosca”? Come si chiamava? Aiutatemi.

– Un pensiero non può mancare per il villaggio giallorosso ridotto ormai a macerie. A Roma ora c’è chi rimpiange Andreazzoli e chi rimpiange Attila. Pare inoltre che i tifosi siano stati così contenti da invadere il campo per festeggiare. Tempi cupi per i Lupi.

– Leggendo tra i commenti dei tifosi, mi ha colpito: Viperetta, comprate Pallotta. Oppure: Sabatì, ce fai dù plusvalenze. E ancora: a Doumbia ce devi tajà ‘na gamba per capire quanti anni ha; co’ li sordi de Iturbe ce potevi comprà Higuain.

– Dopo l’eclissi di Roma, in serata è terminata anche l’agonia a Milano. 

– Immagino che dopo questa performance, l’Inter, con i soldi provenienti dalla Champions, comprerà Yaya Tourè, Lavezzi, Cavani, Cristiano Ronaldo…

– Ora però rituffiamoci nel campionato. Senza timori. Forti e consapevoli. 

Sabato c’è il Papa e domenica c’è il Pipa.

– Per la cronaca: il portiere russo è identico al suo salumiere. Il Minao mi ha mandato un messaggio stamattina.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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