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Le pagelle / Si salvano solo Zapata e Koulibaly. Un tempo il tifoso tifava, oggi è un frustrato che si sfoga

Le pagelle / Si salvano solo Zapata e Koulibaly. Un tempo il tifoso tifava, oggi è un frustrato che si sfoga

Napoli-Atalanta 1-1, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia 
ANDUJAR 5 – Si fa dribblare da Pinilla nell’azione del vantaggio atalantino. Aveva cominciato salvando all’incrocio una conclusione di Stendardo. Decisa uscita di pugni su un corner. Sembrava destinato a restare imbattuto, invece. Dodicesima partita, dieci gol incassati.

Andujar era semplicemente destinato ad essere Andujar, quello che nella prima stagione al Catania ha giocato 35 partite subendo 41 gol. Niente di più che un modesto portiere – 5

MAGGIO 4,5 – Il piccolo Gomez, giocando da esterno sinistro, è un brutto cliente e il difensore azzurro lo soffre. Quando si spinge avanti è la solita storia. Tre cross: due a Sportiello, uno contro la schiena di Dramè. Una conclusione alta, sballata.

Il suo addio alla Nazionale mi ha riempita di orgoglio – 5

HENRIQUE 5 – Stava giocando una buona gara. Attento, lesto nell’anticipo. Copriva bene con una buona visione di gioco. Poi gli è capitato il mezzo infortunio contro Pinilla sul gol coprendo poco la palla. Il cileno lo spingeva debolmente (il brasiliano non protestava) e se ne andava in gol. Ha cercato di rifarsi con un colpo di testa all’attacco: Cigarini salvava sulla linea di porta. Avrebbe meritato di rifarsi.

Ha fatto una boiata pazzesca, è vero. E quando uno fa una boiata è molto probabile che venga punito Il fatto è che se sei scaltro e giochi in serie A, quando fai una boiata e ti fanno fallo e quel fallo porta a un gol, devi buttarti a terra e fare il pazzo e protestare finché l’anima ti scende da cuollo e fare annullare loro il gol – 4,5

KOULIBALY 6 – Dopo due partite saltate, è rientrato con la solita sicurezza, poco preciso però nei lanci. Una buona chiusura su Zappacosta sfuggito a Britos.

Mi sto interrogando da ieri sera su quel fallo che l’arbitro gli ha fischiato: che aveva fatto? Si era messo le dita nel naso per scaccolarsi? Cosa? – 6

BRITOS 4,5 – Partita insignificante. Si è spesso spinto avanti, ma non ha imbroccato un solo cross. È andato alla conclusione di testa a inizio partita, ma Denis retrocesso in difesa salvava sulla linea precedendo Sportiello. Messo in difficoltà da Zappacosta che, dopo averlo saltato per l’ennesima volta, concludeva a lato (45’ palla di poco fuori oltre il palo lontano).

Mi dispiace molto. Britos era in un buon periodo e non meritava una partita così – 4,5

DAVID LOPEZ 5 – Il solito giocatore ordinato, puntuale, con pochi errori. Ma fantasia zero (non è mestiere suo). Incisività scarsa. Gli toccava però tenere a bada Moralez che è un piccolino pericoloso sullo scatto breve e nel portare avanti la palla. Troppi lanci fuori misura. Esce al 79’.

A me piace proprio per quello! Non è lui che dovrebbe avere la fantasia. Lui fa quello che deve fare: giocare pulito e sodo – 6

ZAPATA 7 – Entra per David Lopez e toglie il Napoli dai pasticci. Gran gol di testa sull’assist di Hamsik. Gli vale tutto il voto. Era stato decisivo anche a Genova acciuffando l’1-1 al 92’.

Uno della sua stazza che si eleva a quell’altezza e colpisce di testa e insacca pure, per me è un mammasantissima. Mi scatena un’esultanza che poche volte nella vita. Ah, è entrato a gara in corsa, non dimentichiamocene quando parliamo dei cambi di Benitez – 7,5

INLER 5,5 – Molti palloni giocati (assente a Mosca), ma con un tran-tran monotono. Non è un centrocampista di invenzione. Porta palla, l’appoggia a pochi metri, raramente lancia gli esterni nello spazio. Qualche preziosismo inutile come il gran palleggio a metà campo addomesticando un pallone che scendeva dal cielo e poi il “sombrero” a Moralez. Ha cercato qualche volta la mattonella del tiro, ma, tardando la giocata, non ha avuto spazio per concludere. Quando ha finalmente mirato la porta, lo ha fatto senza la grinta decisiva: due parate di Sportiello neanche difficili. Diffidato, becca l’ammonizione e salterà la Roma alla ripresa del campionato.

Ecco, a lui sì che sarebbe richiesta un po’ di fantasia – 5

CALLEJON 4 – Completamente “asciugato”. Non ha più forza, scatto e il gol ormai gli manca da diciotto partite. Raramente supera Dramè. Ha voglia, ma non lo sostiene una condizione adeguata. Tenta un’acrobazia sotto rete in apertura che non gli riesce. Serve di testa a Higuain un buon pallone che l’argentino batte a rete bene ma Sportiello salva. Subisce più di un fallo (seconda ammonizione a Gomez ed espulsione dell’argentino). Esce dopo poco più di un’ora.

Quella palla a Higuain era un bijoux – 4,5

MERTENS 4,5 – Entra per Callejon (65’), perde il primo pallone, non sfonda col secondo, un cross basso per il portiere al terzo tentativo. Cerca lo scatto, le finte, i rientri per tirare. Non gli riesce nulla. Sembrava in gran forma, delude. Si disunisce e spreca una occasione in attacco (85’).

È subentrato in corsa anche lui, come Zapata. Lo invocavano tutti a gran voce perché Benitez adda cagnà, invece è stato del tutto irrilevante, anzi, proprio brutto – 4

GABBIADINI 5 – Proposto dietro Higuain, gioca una partita mediocre. Cerca invano di colpire col sinistro, la sua specialità. Non è brillante neanche sui calci di punizione. Una brutta conclusione fuori bersaglio. Convocato da Conte per la partita della nazionale di sabato a Sofia contro la Bulgaria (qualificazioni europee). Sembra avere perduto fiducia e smalto. Pure è entrato dal primo minuto. Esce a venti dalla fine.

Dal primo minuto in campo. Dicevate? Deve giocare sempre? Ah sì – 5

HAMSIK 6 – Entra per Gabbiadini (70’) riprendendo il suo posto. Si muove molto, cerca la “sponda”, prepara il tiro. Almeno è più vivace dei compagni. Lancia in gol Zapata per il pareggio e per poco non sigla la vittoria (92’ il pallone esce di un soffio oltre il palo).

L’assist per Zapata è suo. Anche lui è entrato a 20 minuti dalla fine. Gli hanno fischiato fallo mentre era fermo immobile come una statua e uno dell’Atalanta gli volava sopra a petto di palomba. Inspiegabile – 6

DE GUZMAN 4,5 – Inconcludente. Gioca sulla fascia sinistra al posto di Mertens e non ne imbrocca una buona. Si accentra, sbaglia i passaggi e, dalle fasce, anche i cross. Si sposta a destra quando esce Callejon ed entra Mertens.

C’è sempre, là davanti. Il problema è che se arrivi sempre là davanti, poi, devi pure essere determinante – 4,5

HIGUAIN 5 – Dispensa qualche colpo di classe e Sportiello, a inizio di ripresa, gli nega il gol con un salvataggio di piede. Forse, doveva metterci più cattiveria. Poche le conclusioni, due-tre al massimo.

E poi come fai a mangiarti quel gol? Ma dico io, perché non sfondi rezza, portiere, curva e tutto quello che hai davanti? – 5

BENITEZ 5 – Non si capisce perché non comincia con Mertens schierando a sinistra un inutile De Guzman. Preferisce Gabbiadini ad Hamsik, ma Manolo gioca sotto tono. Rabbercia la difesa per le squalifiche di Albiol e Ghoulam. Sembra azzeccarla con Henrique centrale fino al pasticcio del gol atalantino. Non ha Strinic e Britos, fuori ruolo a sinistra, combina poco subendo anche le iniziative di Zappacosta. I due salvataggi sulla linea (Denis e Cigarini), più il palo di De Guzman ne aumentano il nervosismo sino all’espulsione nei minuti di recupero. Ha perso ormai il suo Napoli perché sugli esterni la squadra non va più e il tridente offensivo è in eclissi. Callejon ha smarrito il gol e Mertens uguale. In sette avevano giocato a Mosca giovedì. Ma non si tratta di stanchezza. La squadra gira senza idee, non ha un giocatore che dia luce al gioco, che organizzi la manovra (i limiti di Inler sono noti), che trascini i compagni. Il Napoli scala al quinto posto con la Roma in ripresa (secondo posto a +6), la Lazio continua a volare (sesta vittoria consecutiva, seconda a +5), la Samp è quarta (+1 sugli azzurri). Il campionato si complica. Alla ripresa (sabato 4 aprile) all’Olimpico contro la Roma.

No, Mimmo, per piacere, non farmi pure tu il gioco delle sostituzioni. Mertens è subentrato in corsa e ha fatto pena. Gabbiadini lo abbiamo invocato dal primo minuto in almeno tre delle ultime giornate andate storte. In difesa stavamo inguaiati perché i nostri uomini “migliori” erano squalificati. Ma che doveva fare Benitez? Per me la partita del Napoli non è stata certo bellissima ma neppure da buttare. Abbiamo dominato tutto il tempo (un po’ meno nel primo tempo, d’accordo), un assedio fuori misura: 3 parate miracolose di Sportiello (ma che gli abbiamo fatto a Sportiello?), 2 salvataggi sulla linea dei nostri due “beneamati” ex (ma che gli abbiamo fatto a Denis e Cigarini? Eh??), il palo preso da De Guzman, un gol segnato e viziato da irregolarità, un gol divorato da Higuain e una palla gettata alle ortiche da Mertens che poteva diventare preziosissima. Ma di che parliamo? Falli fischiati a pene di levriero e in modo assolutamente impari da un arbitro andato completamente fuori di testa (perché se tu ammonisci Maggio che spinge D’Alessandro non puoi non ammonire D’Alessandro che butta lontano la palla e neppure farla passare liscia a Sportiello che perde tempo e se ci sono 4 minuti di recupero li devi giocare tutti e 4). E comunque, nonostante la sfiga, le Sportelliate e l’arbitro, abbiamo pareggiato col solito determinante Zapata. Certo, siamo scesi in classifica, certo, contro l’Atalanta in 10 dovevamo vincere, ma sinceramente sono incazzata solo con l’arbitro che ha falsato completamente la partita. E smettetela di dire che De Guzman, Enrique e chissà quanti altri non sono giocatori da Napoli: sono esattamente da Napoli. Il Napoli non è il Real Madrid. Il Napoli non ha vinto competizioni determinanti negli ultimi anni, il Napoli erano 26 anni che non accedeva ai quarti in Coppa Uefa, il Napoli è in tre competizioni e ancora può fare tutto. Ma perché fate così? Poi diciamocelo: una volta allo stadio andavi per liberarti dalle tue frustrazioni. Stavi là, seduto accanto a quello che il giorno prima ti aveva preso a sprangate la macchina per rubarsi il posto macchina per strada e lo abbracciavi felice perché il Napoli era un collante. Una volta andavi allo stadio e dimenticavi d’incanto tutte le cattiverie della vita e tifavi, tifavi fino a farti scoppiare le coronarie perché era bello, tremendamente bello avere qualcosa in cui credere. Oggi? Oggi si va allo stadio per sfogare le proprie frustrazioni, si va allo stadio per fischiare una squadra che nonostante giochi ogni 4 giorni con una rosa modesta, da Napoli, appunto, sta là e ancora non ha perso niente. Oggi si va allo stadio e quasi si spera che il Napoli perda o pareggi perché ‘o tifos’ sennò nun po’ sfugà. Eccheccazz. Comunque, nota positiva: Insigne che si incazza come una vufera perché non entra in campo dopo il riscaldamento. È chiaramente pronto. Nota negativa, l’unica su cui – a parte l’arbitraggio – dovremmo riflettere e lavorare: ma cazzarola, quando subite un’ingiustizia, voi undici in campo, quando non vi fischiano un fallo e finalizzano in gol, ma perché non iniziate a jastemmare come dio comanda fin quando l’arbitro non riconosce l’errore? Perché il vostro compagno ha fatto una cazzata? Non va, ragazzi, o diventate furbi, o in questo schifoso mondo vi ammazzano. E poi ammazzano le scatole a noi. E Forza Napoli. Sempre – 6
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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