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L’importanza dello “spalla a spalla” nel mese decisivo del Napoli

L’importanza dello “spalla a spalla” nel mese decisivo del Napoli

Cinque partite di Campionato (Atalanta, Roma, Fiorentina, Cagliari e Sampdoria), con tre scontri diretti per la conquista della Champions league. La semifinale di Coppa Italia. Il ritorno degli ottavi di Europa League e, in caso di passaggio del turno, andata e ritorno dei quarti di finale.

Comincia oggi il mese in cui il Napoli di Rafa Benitez si gioca tutta la stagione.

La squadra viene da una serie negativa, negli ultimi 5 incontri solo una vittoria, due pareggi e due sconfitte per gli azzurri e, soprattutto, sprazzi di bel gioco che si sono visti solo contro la Dinamo Mosca.

Particolarmente in forma sono apparsi Inler e Higuain. Gabbiadini ispirato ma affaticato, a corrente alternata Mertens. Sottotono tutti gli altri, a partire da Callejon che non riesce più a trovare la precisione di inizio campionato, anche se va detto che fa sempre un gran lavoro sulla fascia.

A complicare le cose ci si mettono anche gli infortuni. L’assenza più pesante sembra essere quella di Gargano (saranno contenti quelli che lo incitano a togliersi la maglia dall’inizio del campionato), ma non sono da sottovalutare quelle di Strinic e Koulibaly che lasciano Benitez con gli uomini contati in difesa. Una nota lieta potrebbe rappresentarla il rientro pieno di Zuniga (che ha già assaggiato il campo) e di Insigne. 

Al di là della condizione fisica, però, quello che conterà sarà la concentrazione. Nelle partite di coppa bisognerà fare di tutto per non prendere gol. In campionato bisognerà scendere in campo col piglio giusto e mantenere la concentrazione per tutti i 90 minuti.

Benitez a fine stagione lascerà Napoli, ormai è chiaro. Queste 7 (speriamo 9) partite ci diranno se andrà via come un eroe o ci lascerà l’amaro in bocca per un progetto incompiuto. Sinora Rafa ha dato al Napoli una mentalità europea, ha cercato di far digerire ad un ambiente abituato alla netta distinzione tra titolarissimi e riserve una gestione della rrrosa diversa ed ha portato in bacheca 2 coppe di tutto rispetto. Se tra un mese il Napoli sarà ancora in finale di Coppa Italia, in semifinale di Europa League ed al secondo/terzo posto in campionato, saremo davanti ad un trionfo. Se dovesse essere fuori da tutto sarebbe un fallimento. Le situazioni intermedie andranno valutate anche per come, eventualmente, saranno arrivate.

L’ambiente, come si dice, sarà determinante in questo mese. Mi auguro di vedere il San Paolo pieno e positivo (le due cose insieme, quest’anno, non le abbiamo mai riscontrate). Chi ha assistito alla partita della Roma contro la Sampdoria di lunedì dovrebbe aver capito che un ambiente ostile e vendicativo rischia di far saltare i nervi a tutti, anche a gente che dovrebbe avere le spalle larghe come Seydou Keita.

Mai come in questo mese i due motti di Rafa, “sin prisa pero sin pausa” e “spalla a spalla” saranno determinanti.
Fabio Avallone

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