Considerato l’andazzo, toccherà prima o poi rivedere il sotto-testata del Napolista e trasformarlo da sito di analisi politico-calcistica a sito di contro-informazione. Da un po’ abbiamo smesso di segnalare cosa scrivono i giornali e cosa dicono i media in relazione al Napoli, è una battaglia perduta. Ieri, ad esempio, ho ascoltato un giornalista (non napoletano) della Gazzetta dello Sport dire a un’emittente radiofonica napoletana che Mihajlovic ha fatto molto bene al Bologna e alla Fiorentina (è stato esonerato entrambe le volte!) e che Benitez ha fallito in Europa (ha riportato il Napoli in semifinale dopo 26 anni) e in Italia. Ovviamente da studio erano tutti contenti e spalleggiavano le tesi a dir poco ardite (senza nemmeno le risalite, tra l’altro).
Ieri si è disputata Napoli-Cesena ed è successo un po’ quel che accadde per Napoli-Milan. In quell’occasione piovvero critiche perché sì vincemmo 3-0 ma impiegammo settanta minuti prima di segnare a una squadra ridotta in dieci. E che diamine. Ci venne incontro il professor Trombetti che smontò quest’impalcatura ricordando un Catania-Napoli di qualche anno prima giocata con un uomo in più per 89 minuti e finita zero a zero.
Ovviamente il nodo del contendere è lo straniero. Rafa Benitez, l’uomo che ha osato indicare una strada diversa, l’uomo che ha provato a responsabilizzare media e tifosi. Che impunito. Lui e questo gioco di tocchetti, senza giocatori che si lanciano alla Wile E. Coyote contro montagne e rocce.
In questa visione del calcio, quando una formazione affronta una retrocessa, o comunque una squadra di rango inferiore, deve farne un sol boccone. Altrimenti tutto è autorizzato, la partita è deludente, la stagione da buttare. Ricordiamo, en passant, che siamo quarti (torneremo comunque in Europa, sesta qualificazione consecutiva alle Coppe europee: record assoluto della storia del Napoli, nemmeno ai tempi di Maradona. Ricordatelo, voi che riempiste lo stadio per Napoli-Vllaznia, Intertoto) che siamo arrivati in semifinale in Europa League, in semifinale in Coppa Italia e abbiamo vinto una Supercoppa italiana. Ma non divaghiamo. Napoli-Cesena per l’onda di opinione pubblica sarebbe dovuta terminare 7-1, come Napoli-Ternana. Altrimenti è flop.
Vorremmo qui ricordare ai più piccoli che, in questo gioco chiamato calcio, nella stagione 1980-81 il Napoli a cinque giornate dalla fine era primo in classifica a 35 punti al pari (bello al pari eh) di Roma e Juventus. La domenica successiva si giocò Napoli-Perugia col Perugia ultimo in classifica. Ferrario fece autogol al primo minuto e il risultato non cambiò più. Potremmo ricordare – a chi non lo sa – che la Roma sciupò uno scudetto alla penultima giornata perdendo in casa 3-2 col retrocesso Lecce. L’altro giorno la Roma laziale ha festeggiato i quindici anni dell’ultimo scudetto, vinto perché la Juve perse contro il Perugia all’ultima giornata. L’elenco è lungo eh. Lunghissimo. Il Milan di Zaccheroni vinse lo scudetto anche grazie a un gol al 92esimo di Maurizio Ganz contro una Sampdoria che navigava nei bassifondi della classifica. Per non parlare della Francia che addirittura attese il 92esimo per pareggiare una finale dell’Europeo contro l’Italietta, e che miseria.
Ma il Napoli no. Deve vincere 7-1 perdiana, rafaeliti (o rafalliti) che non siete altro.
Allora sapete che cosa abbiamo fatto? Da ignorantelli integralisti, ce ne siamo andati a fare una visitina al sito whoscored.com, sono quattro poveracci che analizzano le partite. Insomma, robetta. E che cosa abbiamo trovato? Abbiamo trovato che il Napoli ha fatto 15 tiri in porta contro 7. Ma come? Non erano indolenti, fermi, inguardabili? Mah. Il Napoli ha avuto il 62% del possesso palla. Ha costretto il Cesena a giocare quasi esclusivamente nella propria metà campo. Non solo. Ma questi incompetenti compilano anche una scheda riassuntiva del match in cui compaiono i punti di forza (Strengths) e i punti deboli (Weaknesses) delle squadre. Ebbene, alla voce Weaknesses compare questa assurda scritta: (Team showed no significant weaknesses). Pazzi! Mentre alla voce Strengths c’è scritto: Were strong at finishing (hanno concluso in crescendo) e che hanno creato molte occasioni da gol dalle fasce. Non compare la parola indolenza né desolante, nemmeno avvilente, neanche vergogna. Niente di tutto questo. Avranno sicuramente visto un’altra partita. C’era un rigore su Brienza, questo è vero.
Del portiere non parliamo (tutto tranquillo sul primo gol eh?). Assecondare la piazza (e i media) comporta dei rischi, De Laurentiis ci pensi. Il popolo è mobile. Al punto in cui siamo arrivati, è meglio prendere coscienza del fenomeno e tirare dritto per la propria strada. Fare qualche concessione non servirà a nulla. Sarebbe una strategia difensiva che alla lunga si rivelerebbe dannosa.
Tranquilli, abbiamo già lanciato una petizione per la chiusura di whoscored.com.
Massimiliano Gallo