
La Juventus campione d’Italia si prende anche la Coppa Italia che era del Napoli battendo la Lazio nella finale dell’Olimpico (2-1) con un gol di Matri nel primo tempo supplementare. È la decima Coppa Italia per la società bianconera. Non la vinceva da vent’anni.
Non è stata fortunata la Lazio che, prima di incassare il gol di Matri, aveva colpito un clamoroso doppio palo (sinistro e destro di Storari) con Djordjevic.
È stata la solita Juve attenta, cinica, concentrata, esperta, con l’abitudine alle partite decisive e di fuoco. Alla Lazio è mancata la concretezza sotto porta. Sono sfumate le occasioni di Cataldi (27’ tiro debole) e Parolo (32’ staffilata alta), poi il doppio palo di Djordjevic.
La Juve è andata in svantaggio su una punizione lunga di Cataldi con la torsione e la frustata di testa di Radu a mettere la palla nell’angolino alto alla sinistra di Storari (4’). Ma pareggiava subito, sette minuti dopo. La punizione dalla distanza di Pirlo veniva “corretta” dalla sponda di testa di Evra e Chiellini, nel cuore della difesa laziale, insaccava in acrobazia con una mezza girata (11’).
È stata una finale intensa, giocata furiosamente nella prima mezz’ora. Il ritmo è stato sostenuto sino al 70’. Ed è stato ancora vibrante nei supplementari.
Il “sinistro” improvviso e schioccante di Djordjevic, subentrato a Klose, carambolava sui due pali della porta juventina (94’), segnale nefasto per la Lazio. Tre minuti dopo, Matri sfruttava un rimpallo nell’area della Lazio e batteva Berisha cui il pallone sfuggiva tra le mani protese (97’).
Finale di marca Juve, cioè grande difesa, Tevez ad aiutare, tutti nell’area bianconera e alla Lazio, contro il muro avversario, erano preclusi spazi e corridoi.
La Lazio, con uno schieramento a sorpresa (3-4-3), provato in segreto a Fornello al riparo di teloni contro occhi indiscreti, ha impedito lungamente alla Juve di fare la Juve, cioè la squadra solitamente padrona del campo e del gioco.
La squadra di Pioli ha due centrocampisti, Parolo e Cataldi, che il Napoli non ha. Costruiscono gioco e cercano il tiro dalla distanza. Danilo Cataldi, 20 anni, romano, è il giocatore che non è Jorginho. Ha personalità da veterano, robustezza fisica, grande movimento, coraggio, iniziativa.
Questa Lazio venderà cara la pelle e il terzo posto cui aspira il Napoli. Ma aspettiamo il derby romano. In ogni caso, la squadra di Pioli è viva, vibrante, robusta, determinata. Gli errori in difesa vengono riparati dalla compattezza del reparto, c’è sempre qualcuno che rimedia. Il 3-4-3 è diventato un 5-3-2 con gli arretramenti esterni di Basta e Lulic quando la Juve ha tentato di sfondare. È mancato in concretezza Felipe Anderson le cui giocate deliziose sono finite nell’imbuto della difesa juventina. Candreva a volte troppo egoista, fermato dalla scalata delle marcature della Juve.
Non sarà questa Juve ad ospitare sabato sera il Napoli. Turn-over obbligatorio per Allegri anche per i tempi supplementari all’Olimpico. Per fare risultato a Torino il Napoli dovrebbe avere il vigore e la dedizione assoluta che ha avuto la Lazio.
All’Olimpico, sono mancati molti meccanismi juventini. Non ha funzionato la corsia di destra con i lanci di Pirlo per Lichtsteiner. Pirlo ha giocato molto arretrato, spesso schermato da Candreva. A sinistra ha giocato spesso Tevez che ha avuto appena due spunti a rete. Non brillante Pogba, sostituito da Pereyra nel finale (77’). E Matri, subentrato a un Llorente fiacco (84’), ha fatto meglio ed è stato decisivo rispetto allo spilungone spagnolo.
Mimmo Carratelli
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (115’ Padoin), Vidal, Pirlo, Pogba (77’ Pereyra), Evra; Llorente (84’ Matri), Tevez.
LAZIO (3-4-3): Berisha; De Vrij (106’ Keita), Gentiletti, Radu (70’ Mauricio); Basta, Parolo, Cataldi, Lulic; Candreva, Klose (82’ Djordjevic), Felipe Anderson.
ARBITRO: Orsato (Schio).
RETI: 4’ Radu, 11’ Chiellini, 97’ Matri.
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VINCITORI DELLA COPPA
Juventus 10; Roma 9; Inter 7; Lazio 6; Fiorentina 6; Napoli 5; Milan 5; Torino 5; Sampdoria 4; Parma 3; Bologna 2; Atalanta 1; Genova 1; Vado 1; Venezia 1; Vicenza 1.