Dnipro-Napoli 1-0, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia
ANDUJAR 5 – Resta fermo sul colpo di testa decisivo di Seleznyov. Due buone parate sullo stesso Seleznyov, prima del gol, e su Luchkevych. Protagonista su due conclusioni consecutive di Kalinic nella ripresa e sul tentativo di Matheus. Salvato dalla traversa nei minuti di recupero.
Resta fermo su quel colpo di testa perché c’era il suo difensore a contrastare l’attaccante e in quel caso un portiere non può uscire, secondo me, deve aspettare. Santa traversa, è vero, ma santo anche Andujar che sul finale ci ha fatti sperare che qualcuno, lassù, mandasse in campo una forza sovrannaturale ad appicciare i dniprini e a illuminare finalmente i nostri – 7
MAGGIO 5 – Con la fascia di capitano (Hamsik in panchina). Deve frenare Koplyanka, l’avversario più pericoloso. Lo soccorre in raddoppio Callejon. Disinvolto nelle discese con qualche buon cross e una conclusione deviata da Boyko in corner (88’).
C’era rigore su Maggio? Non che importi, eh, ma vorrei saperlo solo per intossicare di più il mio fegato – 6
ALBIOL 5,5 – Cerca di innestare l’attacco con lunghi lanci, ma non è sempre preciso.
I lunghi lanci di tua sorella, Albiol – 5
BRITOS 5,5 – Comincia con qualche incertezza. In difficoltà, allunga il pallone ad Andujar. Poi, difende senza affanno.Sul gol viene trattenuto da Seleznyov. Una rete ancora irregolare, come all’andata.
Senza infamia e senza lode. Che pure è un problema – 6
GHOULAM 6 – Continuamente in proiezione offensiva dando un occhio a Fedetskiy che tenta sul suo lato le incursioni più incisive del Dnipro. Cerca continuamente il centro-area e serve a Higuain il pallone che il Pipita gira di testa, ma Boyko salva in corner. Continua a crossare sin nei minuti di recupero, ma sui palloni alti la difesa ucraina non cede mai.
E quel bellissimo cross per Higuain. L’ho già detto, lo so: amo i suoi cross. Tutti – 7
DAVID LOPEZ 5,5 – Deve subire la pressione costante di Fedorchuk e perde pericolosamente un paio di palloni a centrocampo (21’ e 33’). Cerca di sostenere l’attacco. L’iniziativa è sempre buona, ma il passaggio è spesso impreciso. Tira a rete dal limite, ma debolmente, Boyko para (73’). Esce nel finale.
Un paio di cappellate che mi hanno fatto buttare il sangue. Ma sempre meglio lui di Henrique – 5
HENRIQUE s.v. – Benitez richiama David Lopez (79’) e lo manda in campo sulla destra della difesa che diventa a tre con Maggio più avanti. Niente di particolare. Il Napoli attacca confusamente, lui resta a guardare. Non deve impegnarsi.
Molle. Molle. Molle. Molle. Molle. – 4,5
INLER 5,5 – Senza Hamsik diventa regista, iniziando le manovra. Si spinge avanti. La qualità non è mai eccellente. Gioca molti palloni anche allungando la traiettoria del passaggio, ma non crea mai situazioni pericolose. All’inizio ha un lampo: grande imbucata per Higuain davanti al portiere che il Pipita fallisce. Attivo in fase difensiva, blocca Konoplyanka al limite dell’area azzurra in una situazione insidiosa. Si applica, ma come suol dirsi non accende mai la luce.
Secondo me, invece, ha giocato una bella partita, sempre a luce accesa. Un paio di buoni spunti, ma soprattutto copertura e ripartenze – 7
CALLEJON 5 – Gioca anche in copertura raddoppiando su Konoplyanka in soccorso a Maggio. Sul fronte d’attacco si vede poco, come all’andata, ben controllato da Matos. Conclude alto di collo esterno, senza molta convinzione (55’). L’impegno non gli fa difetto, ma non trova mai lo spazio tra gli ucraini molto attenti e stretti a difendere.
Il problema è la convinzione. Non puoi giocarti una semifinale di EL “senza molta convinzione”. Né, se sei uno buono come Callejon, non riuscire a trovare un varco. È un delitto – 4,5
GABBIADINI 4,5 – In campo, a sorpresa, al posto di Hamsik. Doveva essere decisivo con i suoi spunti personali, i calci di punizione, i corner. Non incide mai. Se tenta la percussione centrale, viene ingabbiato dai difensori del Dnipro. Non riesce ad andare al tiro. Esce al 55’.
Era in campo per i lanci lunghi. Era in campo per i motivi giusti ma quando ci siamo accorti tutti che i motivi erano caduti nel vuoto di fronte al cambio di gioco del Dnipro è sembrato un fantasma in campo. Ho sperato si dissolvesse. Inutile – 4
HAMSIK 5,5 – Entra per Gabbiadini e sembra vivacizzare l’attacco mentre è ancora 0-0. Ha qualità, ma trova davanti il muro degli ucraini. Raramente riesce a incidere in combinazione con Mertens e Ghoulam a sinistra. Recupera qualche buon pallone, ma non è preciso nelle finalizzazioni. Cerca senza trovarli lo spunto e lo spazio per tirare.
Troppo tardi. Maledettamente troppo tardi – 6
INSIGNE 5 – Implacabilmente marcato da Fedetskiy come all’andata. Impreciso, perché sempre pressato, nel controllo della palla. Tenta aperture di gioco volanti senza raggiungere i compagni. Forse si innervosisce perché diventa man mano sempre più impreciso. Una conclusione alle stelle (32’) e un calcio di punizione tra le braccia di Boyko (38’). Sostituito dopo un’ora.
Privo totalmente di fantasia e di spunti. Anche lui andava sostituito prima – 4,5
MERTENS 6 – Entra per Insigne (61’) e l’attacco azzurro si accende sulla sinistra. Cerca la conclusione dopo il dribbling. Un tiro dalla distanza parato da Boyko senza difficoltà, un colpo di testa e ancora il portiere para con facilità. La conclusione migliore è il diagonale da sinistra che si spegne oltre il palo lontano (68’). Avrebbe meritato miglior sorte. Si batte, ma col passare del tempo perde incisività e duelli, anche nei passaggi non è più preciso.
L’unico che avrei abbracciato a fine partita. Grande. Sia nella qualità di gioco che negli spunti, sia nella corsa sia, soprattutto, nell’urlare ai compagni di svegliarsi. Noi, invece, di lì a poco, avremmo passato una notte insonne – 8
HIGUAIN 4 – Sciupa nel primo tempo due occasioni d’oro. La prima volta va senza cattiveria sulla conclusione ravvicinata che Boyko salva con una gamba (7’). Bello il colpo di testa e stavolta Boyko devia alla grande (28’). Tra andata e ritorno, il Pipita ha avuto sei occasioni per andare al bersaglio (quattro al San Paolo) e non ha mai concluso come le sue doti di centravanti autorizzavano a sperare. Tenta un colpaccio al 77’, ma Douglas salva di testa sulla linea.
Mio figlio ha pianto, Higuain. Mio figlio ha pianto. È stata tua questa semifinale, sia all’andata che al ritorno. Chiariamoci: se sei un fuoriclasse, allora puoi anche restare fermo davanti alla porta a contare le margherite, ma se ti arriva una palla gol devi sfondare la rete. Se invece non sei un fuoriclasse, allora non ti è concesso sbagliare tutti quei passaggi e quegli appoggi e neppure incazzarti e neanche mandare a fare in culo qualcuno. Vacci tu – 3
BENITEZ 5 – Presenta a sorpresa Gabbiadini e non Hamsik. In mediana schiera David Lopez e Inler escludendo Jorginho. Forse serviva Marek dall’inizio per impostare l’attacco, incombenza che finisce nei piedi di Inler e qualche volta di David Lopez con risultati insoddisfacenti. Lo tradiscono le prestazioni opache di Gabbiadini, Callejon e Insigne, né Higuain gli dà una mano sbagliando ancora due palle-gol. Il Dnipro è decisamente superiore di fronte a un Napoli che tradisce ancora le attese, consegnando subito il gioco agli ucraini (come aveva fatto col Parma). Squadra poco viva, reattiva, rabbiosa come sarebbe dovuta essere per la rimonta. Cerca di vivacizzarla con l’impiego di Hamsik e Mertens. Prima di incassare il gol sostituisce David Lopez con Henrique schierando il Napoli col 3-4-3, David Lopez terzino destro e Maggio più avanzato. Non ottiene molto perché il Dnipro difende bene. Dopo la Coppa Italia, sfuma anche l’Europa League, una delusione per un Benitez re di coppe. Resta il campionato sempre che il Napoli cambi registro e vinca la mestizia della lezione presa a Kiev dove il vero Napoli è stato il Dnipro.
Ha messo in campo Gabbiadini e Inler per assicurarsi i tiri lunghi, perché si aspettava il catenaccione a doppia mandata del Dnipro. E invece quei disgraziatoni degli ucraini hanno sorpreso tutti iniziando la partita giocando a viso aperto, aggressivi, sempre in attacco. Se non li avessi odiati profondamente li avrei ammirati moltissimo. Il problema, però, è che io non tifo Dnipro, ma Napoli. E allora posso pure capire che mezzora ad aspettare che il ritmo degli ucraini cali la aspetti, ma che se dopo 45 minuti il ritmo non è calato e quelli giocano ancora come vufere allora devi rivedere i tuoi piani. Sì, lo so che la qualità è importante, il gioco ordinato, equilibrato, lo so. Ma ieri andava fatto il cambiamento in corsa, andava data una sferzata, andava distrutto l’equilibrio del disequilibrio in campo, il nostro. Ecco perché, anche se non parlo mai delle sostituzioni, dei minuti, delle decisioni dell’allenatore, ieri Rafa non l’ho capito. Ha sbagliato la partita. Gabbiadini doveva uscire molto prima. Henrique non c’entrava niente. Higuain andava schiaffeggiato a sangue negli spogliatoi. Almeno questo è l’istinto che ho ancora io, stamattina. E mi taccio, perché ho esaurito le bestemmie. Mio figlio ha pianto, mio figlio ha pianto e io non l’ho sopportato. Mo, se non tirate fuori tutta la grinta che avete in campionato mi incazzo veramente, faccio una strage. Poi mi passa, ma intanto ho l’istinto omicida. Abbiamo fatto andare in finale una squadra di macellai incattiviti. E dobbiamo anche fargli i complimenti, per come ci hanno fatti mani e piedi. Ma che caz. E Forza Napoli. Sempre – 4
p.s. ai genitori che leggono queste pagelle: salvate i vostri figli dall’emorragia verso le squadre che vincono tutto. Non permettete che vengano travolti dal fascino della Juve che ne ha vinti “120” sul campo. Insegnategli ad amare il Napoli e i nostri colori. Insegnategli che hanno delle radici. Sempre.
p.s.1 E tenitavill a Cavani. Non abbiamo vinto niente, con Cavani.
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia