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Empoli-Napoli 4-2, pagelle. Non si salva nessuno. Il peggiore? Koulibaly. Centrocampo spento

Empoli-Napoli 4-2, pagelle. Non si salva nessuno. Il peggiore? Koulibaly. Centrocampo spento

Empoli-Napoli 4-2, le pagelle di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

ANDUJAR 5 – Coinvolto nel disastro della difesa. Forse potrebbe far qualcosa per evitare il terzo gol. Il fatto è che non gli segnano solo gli avversari (Maccarone e Saponara), ma anche i suoi (Britos e Albiol). Cerca con lunghe rimesse in gioco gli attaccanti. Reattivo in qualche occasione.

Sembrava un nuovo gioco elettronico: “Tutti contro Andujar”. Il fatto è che puoi contrastare il nemico ma dall’amico non ti aspetti certo che ti spari un bazooka in piena faccia e che dopo ti passi pure ‘ncuoll – 5 

MAGGIO 5,5 – Rientrava dopo la squalifica e il rinnovo del contratto. Uno dei più attivi nel marasma generale. In difficoltà nella fase difensiva quando Pucciarelli svaria sul suo lato e quando si inserisce Croce, cerca di portare palla avanti. Si propone, corre. Alla mezz’ora va come un treno e Croce lo stronca prima dell’area toscana. Potrebbe rimettere in corsa la squadra, ma il suo magnifico tiro a giro oltrepassa l’incrocio. Sfumava il 2-3.

Ha firmato un rinnovo triennale, mica un patto con il diavolo! Una partita tutto sommato nei normali standard di Maggio. Peccato per quella palla: era bellissima – 6

KOULIBALY 3,5 – Non c’è Albiol in difesa e il sostituto va completamente in bambola. Lento e incerto. Non chiude mai la marcatura. Non chiude su Pucciarelli (altro passo, altra rapidità) nell’azione del primo gol toscano. Non chiude su Saponara sul cross dell’autogol di Britos. Si fa giocare da Pucciarelli nell’azione del terzo gol dell’Empoli. Vaga in difesa col passo pesante. Stralunato. Gioca male più di un pallone, completamente stordito. Va sulla destra quando la difesa passa a tre.

Direi che possiamo “serenamente” attribuirgli la colpa su tutti e 4 i gol. È entrato in campo al grido di battaglia: “chemenefooooottttt”. Mentre gli altri suoi compagni gli facevano il verso: “Harakiiiiiriiiiiii” – 0

BRITOS 4 – Cancellate le ultime positive prestazioni. Ci si mette anche la sfortuna quando la palla gli batte in testa sul cross ravvicinato di Saponara ed è autogol (secondo vantaggio toscano). Aveva fallito la chiusura su Maccarone sul primo gol dell’Empoli. Fuori tempo sulla terza realizzazione degli avversari. Balla senza i lupi.

Senza lupi, sì, e manco ai cani – 4 

GHOULAM 4 – Maccarone, svariando a destra, lo salta ripetutamente e lo costringe al fallo (ammonito). Pigro nel proporsi in avanti. Senza energia neanche sulle rimesse laterali. Una serataccia e viene sostituito (51’).

Si sarà fumato qualcosa di strano, di brutto. Non c’è altra spiegazione per le sue ultime prestazioni – 3,5 

ALBIOL 5 – Entra per sostituire Ghoulam con Benitez che ordina la difesa a tre, lo spagnolo centrale, ai lati Koulibaly e Britos. Non migliora nulla e si fa coinvolgere negli autogol della serata quando devia in porta la punizione di Valdifiori. Cerca di mettere ordine, ma non è serata. Fuori misura i lanci per gli attaccanti.

Tu pensi: ora entra Albiol e ci dà spessore alla difesa. E invece quello ti fa autogol. Allora pensi: ma come ho fatto a pensare che Albiol potesse dare spessore alla difesa? E soprattutto, come fa Mimmo a mettergli 5?? – 2 

GARGANO 4 – Il piccolo guerriero non ne azzecca una. Arriva tardi nei contrasti, gira a vuoto, spesso fuori posizione. Confronto impari con i giocolieri del centrocampo empolese, una banda di ragazzi svegli, veloci che giocano a due tocchi e fanno un movimento continuo. Un solo intervento di rilievo quando ferma Saponara sul limite azzurro, uno contro uno, annullando il pericoloso contropiede toscano. Va continuamente a vuoto su Croce (33 anni, gloria tardiva). Proponendosi in avanti non ha il tocco per un passaggio pulito e incisivo. Naufraga con tutto il resto della squadra.

Che tenerezza mentre, tarchiatello e con la faccia da cattivo buono nell’animo cercava di contrastare i 37 giocatori in campo per l’Empoli. Ah, erano solo 11? Oh – 5 

INLER 4 – L’uruguayano Vecino (23 anni) lo salta puntualmente. Il centrocampo empolese è una trappola mobile in cui il Napoli si perde. Un tiro dalla distanza parato con difficoltà da Sepe (ma era centrale). Un bel lancio per Callejon. Poi a luci spente. Presenza inutile. Esce al 72’.

Pareva un vecchio. Sì, paralitico e col catetere – 3,5

GABBIADINI 5 – Entra per Inler quando Benitez si gioca tutta la batteria di tiro. Può fare poco. La difesa toscana non gli dà spazio, lo chiudono spesso in tre vanificandone gli affondo. Una conclusione fuori nei minuti di recupero (94’). Gli avversari non gli consentono mai di colpire col suo famoso piede mancino.

Ingabbiato alla grande. Merito dell’Empoli – 5 

CALLEJON 5,5 – Vita dura contro l’albanese Hysai (21 anni). Ma cerca di stare in partita, si muove, contrasta, prende palla, cerca di farsi trovare in zona-gol. Va tre volte al tiro (rarità della serataccia azzurra) e va fuori di poco un bel diagonale da sinistra, parate le altre due conclusioni.

E bé, se uno deve fare fase difensiva, centrocampo e pure attacco ci può stare che la prestazione non è il massimo – 6 

HAMSIK 5,5 – Nel marasma generale cerca di impostare la manovra, rientra, porta palla avanti, conclude fuori (35’). Mette a segno un gol e mezzo. Il suo inserimento nell’area piccola provoca l’autogol di Laurini. Poi segna allo scadere con un gran tiro a fil di palo. Deve muoversi contro avversari bene organizzati e attenti. Il suo “dirimpettaio” Valdifiori (che piace al Napoli) fa meglio col vantaggio di giocare in una bella squadra nella sua migliore serata.

Certe volte gioca completamente avulso dalla squadra: quando la squadra gira lui è assente, quando la squadra non scende nemmeno in campo lui imbastisce. Pazzesco – 6

MERTENS 4 – Il francese Laurini lo blocca ripetutamente e poi va anche ad attaccare. Il belga cerca sempre la finta a sinistra per rientrare al centro e provare il tiro, ma ha sempre la “visuale” chiusa. Esce dopo quasi un’ora di presenza inconsistente.

Se la finta a sinistra non ti riesce, santa pace, provala in un altro verso! – 4

INSIGNE 5,5 – Entra per Mertens (59’) sullo 0-3. Ci mette impegno, rabbia, ma l’Empoli non gli concede spazio e ne riduce la vivacità. Va al tiro, alto (85’). La squadra non c’è e può far poco.

Entra in campo con il piglio giusto. Il che già gli varrebbe un voto positivo. Merito dell’Empoli averlo studiato fino al midollo – 6

HIGUAIN 5 – Non ha gioco facile contro Rugani (20 anni, 1,88). Si batte con rabbia, ma ha pochi palloni giocabili. Rientra per avere palla e impostare l’attacco, ma lo chiudono spesso in due. Rugani gli devia un tiro in corner (16’). Braccato, non riesce mai a liberarsi verso la porta di Sepe. Si innervosisce. Ammonito per un fallo di mano (78’). E molla la presa.

Braccato, nervoso, sì, quello che vuoi. Ma porca miseria se sei un fuoriclasse lo troverai un varco della porcaccia da infilare con una santissima palla gol? E jamm! – 4

BENITEZ 4 – Era una partita da vincere per non mollare le posizioni Champions dopo i successi di Lazio e Roma al mercoledì. Ma sbaglia il reparto arretrato escludendo Albiol per farlo riposare inventando una inedita coppia di centrali (Koulibaly e Britos provati una sola volta in Europa League). Non ha poi colpe se i due falliscono clamorosamente la serata, opposti a un vecchio marpione del gol come Maccarone e al velocissimo Pucciarelli. Ripresenta in mediana Gargano e Inler, partita persa contro il centrocampo empolese mobile, veloce, a due tocchi. Forse avrebbe dovuto cominciare con l’accorgimento che escogita dopo un’ora con la squadra sotto di tre gol quando dispone il Napoli col 3-5-2: Koulibaly, Albiol, Britos in difesa; Maggio, Gargano, Hamsik, Inler, Insigne a centrocampo; Callejon più attaccante con Higuain. Ma ormai la partita era persa. In ogni caso, la banda dei ragazzi di Sarri ha dominato per velocità, intensità, automatismi perfetti, movimenti sincroni e continui, grande condizione fisica. Schiera nel finale tutti gli attaccanti, Higuain e Callejon, Insigne e Gabbiadini, Hamsik di rincalzo, ma la squadra, stordita da un avversario audace e impeccabile, ha avuto solo una reazione confusa. Brutta serata anche per lui, il campionato è finito. Quarto posto col vantaggio di 5 punti sulla Samp, di 6 sul Genoa, di 7 sulla Fiorentina. Sarà la posizione finale del Napoli. Ora l’Europa League, obiettivo la finale di Varsavia, ultimo pass per la prossima Champions, ma non con il Napoli visto (e chi l’ha visto?) a Empoli.

È stato come un incubo 2.0. Uno di quelle schermate tridimensionali in cui la squadra avversaria ti sembra composta di 32 persone e la tua di 2 soli eroi. Solo che ho fatto fatica a individuarli, i nostri eroi. Comunque, tutto passa, alla luce del giorno. Come tutto passa anche nel buio della sera! Infatti, fino a ieri mattina era tutta una corsa al biglietto per Varsavia, addirittura si considerava la semifinale contro il Dnipro una pura formalità. Il Napoli era fortissimo, si era ripreso completamente dalla crisi, giocavamo meglio di tutte le altre squadre in Europa, la coppa era già nostra. Per gli stessi che ieri sventolavano i biglietti per l’Ucraina, oggi siamo di nuovo una pezza di squadra, fuori dal campionato e pure dalla coppa, e Benitez è nuovamente una palla di sivo, inspiegabilmente in giacca e cravatta a bordo campo mentre gli allenatori veri, quelli di provincia che ti fanno vincere i trofei, ci vanno in tuta da ginnastica (questa, questa settimana ha fatto il paio con l’“ondivago” su cui ho riso per undici minuti). Oggi, per quegli stessi col biglietto in mano, Rafa è stato umiliato da Sarri.

Per me Sarri invece ha umiliato Andujar, Maggio, Koulibaly, Britos, Ghoulam, Albiol, Gargano, Inler, Gabbiadini, Callejon, Mertens e Higuain. Perché, riflettete: questo è lo stesso Napoli che ha giocato in quel modo splendido contro il Wolfsburg, o contro la Sampdoria, o contro il Cagliari, o contro la Roma. Non è che si può trasformare in una puzza megagalattica senza motivazioni da parte dell’allenatore contro l’Empoli. Riflettete: se giochi una partita ogni 3 giorni, con la rosa che abbiamo noi, che ci funziona a perfezione solo l’attacco e solo quando è in palla, ci può anche stare una sconfitta sul campo dell’Empoli, che ha rotto le scatole a tutti in campionato, che ha collezionato 17 pareggi in tutto. O no? La partita la preparano gli allenatori, è vero. Ma poi la fanno i giocatori che scendono in campo. E ieri i nostri neppure sono scesi in campo. Hanno giocato con un menefreghismo e una disattenzione tali da meritare le pene dell’inferno (in senso figurato). Ieri, l’Empoli sembrava il Real Madrid. Se non fosse che perdevamo in maniera disastrosa sarebbe stato anche divertente guardare il tutto dall’esterno. Però – e anche qui ci vuole equilibrio – se fino a domenica scorsa la Lazio e la Roma erano date per spacciate, perdevano punti come l’acqua che scende in un colino e le avremmo acchiappate in men che non si dica, che è stato oggi? Sono diventate d’un tratto imbattibili e irraggiungibili? Equilibrio. E matematica. Eccheccazz. Guardiamo positivo, crediamoci. Non si paga. Non facciamo i papponi 😉 – 6
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia

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