“Rafaelita non integralista”. Io così mi dichiaro. Rafa Benitez non può essere l’unico perno su cui far ruotare la discussione ma è anche vero che qualche errore lo ha commesso anche lui. Con l’alibi o l’attenuante di non essere un giornalista professionista, mi farebbe piacere procedere per punti evitando la ricerca della frase a effetto o un periodare fintamente forbito.
1) La stagione non è stata fallimentare ma, francamente, nemmeno positiva. Non lo scrivo in termini assoluti ma con riguardo alle tantissime occasioni che il fato ci ha voluto regalare. Se arrivi quinto in campionato, in semifinale di coppa Italia, in semifinale di Europa League e ti lamenti, i tifosi di Milan e Inter che dovrebbero fare? Però siamo onesti, corretti, obiettivi. Troppi punti persi con le “piccole”, troppe reti subite anche se il livello tecnico dei nostri difensori è medio – basso. Per le “occasioni del fato” mi riferisco in modo particolare alla semifinale con il Dnipro e alla partita di ieri con la Lazio. Gli ucraini sono stati esemplari per l’impegno profuso ma, senz’offesa, la squadra è modesta. Si poteva, si doveva fare di più. Napoli Lazio: premesso come sempre che se mia nonna teneva il trolley sarebbe stata un tram, Callejon si è divorato un gol in un’occasione che, invece, Candreva non ha sprecato. Higuain, come ha scritto Antonio Corbo su Repubblica, il rigore lo ha tirato verso i Camaldoli. Ma questo è un altro punto.
2) I colpevoli. Io preferisco scrivere i “responsabili” dei mancati risultati raggiunti. Chi sono i responsabili? I responsabili sono, a mio modestissimo avviso, Higuain e Callejon. Le cause, invece, sono da ricercarsi nei “non investimenti”. Non si può o non si vuole investire? Non ha importanza. Non si è investito abbastanza. Con un portiere buono/ottimo, un difensore di livello e un centrocampista di qualità, sarebbe andato tutto molto diversamente. A Napoli lo sanno anche i bambini. E invece a gennaio abbiamo acquistato Gabbiadini, un altro attaccante. Col terzo miglior attacco del campionato (70 gol il Napoli, 71 la Lazio – di cui 3 ieri sera – e 72 la Juventus) abbiamo comprato Manolo. Incredibile. Ma torniamo ai due spagnoli. Callejon non ha reso come lo scorso anno ma, ciò nonostante, José Maria è stato insieme ad Albiol il giocatore più impiegato da Benitez in campionato: 3.099 minuti per Raul, 2.956 per Callejon. Non ne faccio, attenzione, una questione di capacità. La scuola calcio frequentata da mio figlio mi ha re-insegnato tante cose. Se non hai le capacità, non le hai. Non ti si può colpevolizzare. Ma se le hai e non le sfrutti, è colpa tua. Questo è stato un errore di Benitez. Callejon doveva essere utilizzato di meno. Ecco, arrivo ad Higuain. Gonzalo “sa giocare a pallone”, chi può dire il contrario? Ma il grande Gianni Brera (vado a memoria) distingueva tra fuoriclasse e “asso”. Un “asso” può, da solo”, incidere selle sorti di una partita. Ricordate l’errore del Pipita in Argentina Germania finalissima mondiale 2014? Situazione identica a quella di ieri. Un calciatore non si giudica da un calcio di rigore, canta Francesco De Gregori. Un calciatore no, ma un asso sì. E anche dal “colpo che non perdòna”. Mi dispiace, amici, ma Gonzalo “non ce l’ha”. Si lamenta, “si sbatte” ma…perdòna. Carlitos Tevez vale molto meno di lui, tecnicamente. Ma in quanto a cazzimma e a capacità di incidere, mille volte Tevez, nella mia ipotetica squadra. Sia chiaro, non è un “dalli all’untore”. Anzi. Ri-citando i principi della scuola calcio dei ragazzini, vorrei dirgli: “Pipita, resta con noi, togliti e toglici i paccheri da faccia”. Ma se se ne va per 50 milioni, lo accompagno io. Con le cessioni sua e di Callejon, si può fare molto.
3) La squadra e l’allenatore. Scusate se mi ripeto: quanto vorrei vedere Mourinho all’Empoli e Sarri al Chelsea! O Ancelotti al Parma e Donadoni al Real. Ragiono al contrario. Mancini all’Inter nulla ha combinato. Invece Allegri, che i tifosi juventini inizialmente hanno contestato, ha vinto e rischia di stravincere. Perché ha la squadra. Rafa ha un parco giocatori ottimo in attacco, mediocre a centrocampo, meno che mediocre in difesa. Pagherei di persona per vedere Capello organizzare una difesa con Albiol, Britos, Maggio, Ghoulam, Koulibaly, Mesto, Strinic e, udite udite, Andujar e Rafael. Sentita al bar: i nostri due portieri, messi insieme, “nun apparano ‘nu citofono buono”. E quelli che dicono: avrebbe dovuto dimettersi, Benitez. Ma che ne sappiamo, noi, delle promesse del presidente (non mantenute)? E poi Rafa ha uno staff. Andarsene avrebbe significato rendere disoccupate sei o sette persone. Non dico che è un benefattore, per carità. Percepisce 400mila euro al mese, vorrei vedere chi ci rinunzia!
4) Il valore assoluto dell’allenatore. Per aver scritto che Benitez è uno dei migliori dieci allenatori del pianeta, sono stato deriso, anche sul Napolista. Allora chiedo: come mai lo ha scelto il Real Madrid, una squadra che se arriva seconda esonera l’allenatore? Per noi non cura la fase difensiva, in Spagna dicono che è difensivista. Anche io inarco il sopracciglio se vedo in campo, tutti insieme, Higuain, Callejon, Mertes, Insigne. Ricordo che, nei tempi che furono, Ottavio Bianchi lasciava a volte in panchina sia Giordano, sia Carnevale. In attacco, “soltanto” Maradona e Careca.
5) Il presidente, i proclami e il bilancio. Mettiamoci in testa una cosa chiara: non ci sono i soldi di Juventus, Milan, Inter, Roma. E il presidente non vuole mettere i soldi suoi. Giusto o sbagliato che sia, così e così sarà se non troviamo un mr. Bee che vuol comprare il Napoli. Rassegnamoci. Come in Spagna Barcellona e Real giocano un campionato a parte e le altre lottano per il terzo posto, in Italia noi siamo, se va bene, in seconda fascia. Ma tutto ciò premesso, sempre Forza Napoli.
Giuseppe Pedersoli