Finalmente torna il campionato e tornano in campo gli azzurri. Lo fanno in quel di Reggio Emilia, dove affronteranno il Sassuolo. I neroverdi di Di Francesco hanno cambiato molto poco durante l’estate, perdendo il centravanti Simone Zaza, ma hanno preservato sia il telaio, sia la propria identità tattica non cedendo nessun altro titolare. Andiamo allora a vedere cosa potrà aspettarsi Sarri questa sera.
Il 4-3-3
Di Francesco schiera i suoi con un 4-3-3 che tende ad essere stretto e corto. In effetti il Sassuolo, più ancora di altre squadre, è soggetto a chiari di luna che dipendono dallo stato di forma dei giocatori, proprio perché quando si gioca in questo modo (come ha in programma di fare anche il Napoli di Sarri peraltro), riuscire a mantenere costantemente le distanze fra compagni e reparti diventa fondamentale, e quando lo stato di forma cala e la squadra si sfilaccia, vengono fuori tutti i potenziali difetti.
Essendo la prima stagionale, è complesso capire come arrivino all’incontro gli emiliani. Il Napoli di Benitez ha giocato contro di loro 4 volte, e dopo un pareggio per 1-1 in casa nella prima stagione ha sempre avuto ragione degli avversari in virtù della propria capacità di usare l’ampiezza ed allargare le maglie avversarie in difesa. Sarri crede nella squadra stretta, come detto, quindi c’è il rischio che le due formazioni si neutralizzino a vicenda in un fazzoletto di terreno, ma ad agosto probabilmente le energie non basteranno per farlo per 90’ ed in ogni caso entrambe le squadre credono in velocità ed intensità, quindi se non altro il gioco dovrebbe avere un certo ritmo.
Al meglio il Sassuolo è in grado di mettere in difficoltà chiunque in Italia, grazie ai propri automatismi. È una squadra che pressa alta e cerca attivamente di recuperare il pallone, ma non lo fa con un pressing falloso. L’anno scorso solo il Parma ha effettuato meno contrasti vincenti in Serie A e gli uomini di Di Francesco tendono a fare pochi falli, permettendo dunque uno sviluppo del gioco un pochino più fluido.
Come recuperano palla allora? Sono maestri nel giocare sulle linee di passaggio: solo la Lazio ha intercettato più passaggi l’anno scorso in Serie A. In pratica il Sassuolo inizia il proprio pressing con la linea offensiva, ma accompagna con tutta la squadra, creando angoli difficili per lo scarico in fase di impostazione e cercando di recuperare palla nel terzo di campo più offensivo per andare rapidamente alla conclusione, con la squadra avversaria che non ha tempo di sistemarsi in posizione difensiva.
Il modo più semplice per eludere una situazione del genere è con la qualità ed allargando il campo per evitare che riescano a fare densità, per generare linee di passaggio più comode. Questo è esattamente ciò che faceva il Napoli degli ultimi due anni. Nel frattempo la qualità non è certamente diminuita, ma bisogna vedere come gestirà il pallone la squadra di Sarri. Sicuramente con un palleggio rapido e deciso si può mettere in crisi la squadra della Mapei, altrimenti si rischia di andare in difficoltà. Perdere il pallone nella propria metà campo è il modo migliore per subire gol ed il Sassuolo cerca sempre di creare situazioni di questo tipo.
In Fase di Possesso
Il Sassuolo non è una squadra che ama costruire il gioco lentamente da dietro (è stato solo 15° per passaggi corti effettuati, l’anno scorso), ma cerca la trasmissione più rapida possibile al proprio reparto offensivo, saltando spesso la metà campo o con lanci lunghi o con un gioco comunque in verticale verso il centro del campo.
Negli anni scorsi si appoggiavano a Zaza, mentre quest’anno non c’è. Hanno preso Defrel per sostituirlo, ma l’ex cesenate è uno che dà profondità prima ancora di fare il punto d’appoggio per i compagni. Stasera probabilmente giocherà lui, ma non sorprende del tutto il fatto che Di Francesco nella prima uscita ufficiale (col Modena in Coppa Italia, partita vinta per 2-0) gli abbia preferito l’ex perugino Falcinelli, più portato a questo tipo di lavoro. Sarà interessante vedere se e come cambierà il gioco con Defrel in campo.
Il Sassuolo cerca di recuperare palla molto in alto e gioca in verticale, cercando di avvicinarsi rapidamente alla porta avversaria, quindi non sorprende anche che cerchi ripetutamente la conclusione in porta. L’anno scorso il 53% delle sue conclusioni è arrivato da fuori area (unica squadra in Serie A sopra il 50%). Tutto è atto alla finalizzazione immediata prima che a mantenere il possesso. Prendono palla e tirano il prima possibile, senza particolari fronzoli. Se volete un paragone a livello europeo (solo come stile e non certo come qualità), potete pensare al Bayer Leverkusen.
Nella scelta del lato i neroverdi pendono lievemente a destra, dove sviluppano il 37% delle proprie azioni (è il lato dove operano i suoi uomini migliori qualitativamente, come vedremo), ma poi vanno ugualmente al tiro dal centro, e raramente lo fanno con conclusioni di testa: solo 19 tentativi di cross a partita, numero superiore solo a Parma e Udinese la scorsa stagione. Il gioco aereo non è uno dei punti di forza della squadra di Di Francesco, capace di realizzare solo 7 gol sugli sviluppi di calcio piazzato (non include ovviamente i rigori), come l’Udinese e più solo del Cesena (5).
In Fase di Non Possesso
Quando il Sassuolo non ha la palla invece di abbassarsi tende a fare un passo in avanti ed aggredire i difensori avversari coi 3 davanti, come detto, tenendo la squadra corta per intercettare il pallone ed arrivare in fretta alla conclusione. Qualora il loro pressing iniziale venga saltato portando la palla nella metà campo difensiva degli emiliani, loro tendono a tornare ad un 4-5-1 compatto, con l’abbassamento delle punte esterne al fianco dei 3 centrocampisti centrali che si stringono fra loro creando densità davanti alla linea difensiva. In generale le punte fanno un lavoro quantitativamente notevole senza palla, cercando di non dare mai respiro o concedere un passaggio facile in costruzione. Il ritmo per loro è fondamentale in ogni momento della partita.
In difesa non cercano spesso il fuorigioco e possono andare in difficoltà se i loro terzini sono costretti ad allargarsi e ad affrontare delle sovrapposizioni, mentre il loro scopo è cercare di mandare (a mo’ di imbuto) le avversarie verso il centro del campo, dove con la loro densità riescono a sopportare meglio l’impatto, per poter anche organizzare veloci ripartenze.
Gli Uomini
Di Francesco probabilmente sceglierà Consigli in porta, mentre in difesa ci saranno l’obiettivo napoletano Vrsaljko a destra e Peluso a sinistra, con Cannavaro ed Acerbi al centro. I terzini non spingono mai contemporaneamente, e Vrsaljko lo fa molto più spesso di Peluso (più abile nel difendere), anche per propensione individuale.
A centrocampo normalmente Magnanelli è il metronomo (che non disdegna le randellate) in mezzo a Biondini e Missiroli, ma essendo squalificato il capitano, giocherà Alfred Duncan per comporre un trio di giocatori con dinamismo e capacità di giocare box-to-box, anche se magari senza eccessiva qualità. Ma, come detto, il Sassuolo cerca il ritmo e la trasmissione rapida del pallone alle punte, quindi non hanno problemi a sacrificare un po’ di qualità in mezzo al campo in cambio di pressing, fisico e dinamismo.
Davanti ci saranno il talentino Domenico Berardi a destra, Sansone a sinistra e presumibilmente Defrel (ma attenti a Falcinelli) al centro. Sansone è un furetto veloce che cerca la giocata individuale e dà parecchio fastidio, mentre Berardi pur partendo da destra è un giocatore dalla qualità eccezionale, in grado di accentrarsi sia col pallone che senza. Sa attaccare il secondo palo, sa andare alla conclusione o inventare l’assist o la giocata in qualsiasi momento. Per ora è ancora molto discontinuo, quindi si può sperare che non sia in giornata, ma è in grado di mettere in difficoltà qualsiasi difesa in Italia, oltre ad essere un rigorista quasi infallibile. Berardi taglia anche spesso senza palla, aprendo la fascia alle discese di Vrsaljko, e ha un sinistro notevolissimo.
I tre davanti e le due mezzali che accompagnano provano la conclusione appena possibile, quindi bisogna evitare di scappare indietro e lasciare loro spazio per la conclusione.
Nel Napoli il dubbio più grande è sulla seconda punta, fra Callejon, Mertens e Gabbiadini, mentre in difesa opereranno Maggio a destra e Hysaj a sinistra. Ghoulam è squalificato, ma vista la presenza di Berardi e dei suoi tagli, sarebbe comunque stato opportuno usare l’albanese a sinistra (maggior propensione a difendere), o Strinic che però non appare ancora al meglio.
Potrebbe essere una partita estremamente complicata, specie se il Sassuolo sarà in buone condizioni fisiche. Non aiuta il fatto che le squadre di Sarri vivano di ritmo e giocate a memoria e ci vorrà tempo per trovare le distanze ottimali. La qualità del Napoli sarà la sua dote principale e la parte più difficile sarà trovare il gol del vantaggio, probabilmente, senza farsi infilare da qualche ripartenza alta.
La stagione inizia stasera. Potrebbe essere complicata. Ma è fattibile.
Béla Guttmann