Ormai il tifo italiano è diventato un caso. Non c’è piazza in cui non ci sia una polemica. Siamo alla terza giornata e abbiamo già lo scontro a Firenze tra la società e l’ambiente; a Napoli il pareggio con la Sampdoria è stato salutato dai fischi; i laziali, non è una novità, sono inviperiti con Lotito; l’altra sera i tifosi organizzati del Milan hanno esposto striscioni contro Galliani. E da ieri c’è anche il caso Juventus con i fischi dello Juventus Stadium alla loro squadra – vincitrice di quattro scudetti consecutivi e l’anno scorso finalista in Champions – in difficoltà col Chievo e con un solo punto in classifica dopo tre giornate.
Su facebook Bonucci prende la questione di petto e scrive: “Facile venire allo stadio e applaudire quando tutto va bene. Il vero tifoso applaude quando il momento è difficile per aiutare la squadra. La Juventus sono quelli che scendono in campo, quelli che vanno in panchina, quelli che vengono allo stadio e quelli che sono a casa davanti alla tv, il motto della Juve è fino alla fine e fino alla fine bisogna essere uniti. Credere nella Juventus, nella squadra e nel progetto. Bisogna essere sempre positivi. Ora testa alla Champions”. Non sarà il primo caso né l’ultimo.